COME CUCINARE IL PEPERONCINO: PROPRIETÀ, USI E RICETTE - Sipo Italia Azienda

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È una delle spezie più diffuse al mondo. Il peperoncino (detto chili nei paesi di lingua spagnola e inglese) appartiene alla famiglia di vegetali delle Solanacee (proprio come peperone, patata e melanzana) e al genere Capsicum. È innanzitutto una pianta, che può raggiungere l’altezza di 1,5 m; con il termine peperoncino si indica però anche il frutto della pianta: una bacca a buccia spessa simile a un peperone appuntito, che al suo interno ha un rivestimento membranoso pieno di semi. Può essere impiegato fresco o essiccato. E ancora, intero, sminuzzato, a tocchetti, tostato, fritto, macinato o tritato.

Il peperoncino in quanto spezia dal punto di vista nutrizionale ha un ruolo di secondo piano, poichè il contenuto in nutrienti è irrilevante.È una spezia fondamentale per insaporire e conservare gli alimenti e pietanze. È usato per profumare, migliorare gusto e colore o come elemento decorativo per la presentazione di piatti. Può essere una buona alternativa al sale.

Un peperoncino di buona qualità deve essere lucido, senza macchie né zone molli. Per assicurarvi caratteristiche ottimali acquistate piccole quantità di peperoncino. Al momento dell’acquisto verificate odore, colore e consistenza, indicatori della freschezza del prodotto.
Il peperoncino fresco si conserva in frigorifero, chiuso in un sacchetto di carta e collocato nel cassetto delle verdure si mantiene per una settimana. Il peperoncino si può anche congelare: basta grigliarlo o sbollentarlo, e poi spellarlo. I peperoncini in polvere si possono conservare in un contenitore ermetico, in un luogo buio, fresco e asciutto. Un altro metodo molto diffuso è quello della conservazione sott’olio extravergine con aceto e sale in vasetti sterilizzati: vale sia per i peperoncini freschi che secchi. Possono essere interi o spezzettati; dopo due settimane l’olio diventerà rosso e potete consumarlo nel corso di tre mesi.

Peperoncino e cucina un binomio per noi Italiani da amore vero, ecco che allora nella stagione di massimo splendore e vigore di questa spezia fantastica suggeriamo alcuni piccoli consigli sul suo uso nella preparazione di ricette e piatti sapendo fin da subito che si tratta di un ingrediente aromatico che porta con se notevoli doti anche di benessere e salute!

• L’utilizzo di questo particolare e famoso insaporitore non conosce virtualmente limiti se non il gusto personale di chi lo usa, aromatizza molte salse e condimenti da primi piatti, tutte le verdure, molti piatti di carni in umido, pesce di ogni tipo e anche alcuni dessert dolci.

• La polpa, ricca di zuccheri, non va fatta bruciare se non si vuole che predomini più il sapore amaro che quello dolce, la stessa polpa privata non tanto dai semi quanto dalle mucillagini interne più chiare e filamentose (la parte più intensamente piccante) pur mantenendo la sua particolarità pizzicante rimane piacevolmente più dolciastra nei piatti.

• In estate il peperoncino si trova con molta facilità allo stato fresco e per una buona scelta è bene fare attenzione a questi semplici aspetti: le bacche devono presentarsi molto lucide, intatte, senza macchie nere o scure e lacerazioni, con il picciolo intatto e difficilmente staccabile.

• L’uso va modulato sempre con una certa discrezione tenendo conto delle altri componenti presenti nel piatto e sapendo che determinati ingredienti come prezzemolo o buccia di limone ne sanno ben accompagnare e sfumare l’impatto.

• Il frutto fresco va tritato con un coltello ricordando che il tipico colore rosso impregna facilmente gli alimenti con cui viene a contatto e anche le proprie mani o dita per cui grande raccomandazione fondamentale è quella di non toccarsi subito dopo labbra, naso o occhi senza aver prima lavato con grande attenzione le mani!

• Il peperoncino generalmente si introduce a inizio preparazione nei classici soffritti che precedono la cottura vera e propria, si può anche usare intero e togliere successivamente o semplicemente strofinare il fondo della pentola o contenitore, espedienti che consentono di modulare l’aroma finale del piatto.

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