Decreto fiscale: esclusa la tracciabilità per i rimborsi missioni all'estero - redigo.info

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Con la risposta a interpello n. 188 del 10 luglio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, in seguito alle modifiche introdotte dal decreto-legge n. 84 del 17 giugno 2025, non è più necessario il requisito della tracciabilità del pagamento per i rimborsi spese relativi a missioni o trasferte effettuate al di fuori del territorio nazionale, affinché questi non concorrano alla formazione del reddito da lavoro dipendente, ai sensi dell’art. 51, comma 5, del TUIR.

Il chiarimento si inserisce nel contesto normativo aggiornato dalla legge di Bilancio 2025 (art. 1, comma 81, lett. a), che ha modificato il suddetto comma del TUIR, introducendo una previsione secondo cui i rimborsi per spese di vitto, alloggio, viaggio e trasporto – incluse quelle effettuate mediante autoservizi pubblici non di linea, come definiti dall’art. 1 della legge n. 21/1992 – non concorrono alla formazione del reddito imponibile, a condizione che siano pagate tramite strumenti tracciabili: versamenti bancari o postali, o altri sistemi previsti dall’art. 23 del D.lgs. n. 241/1997.

Tale formulazione imponeva l’utilizzo di mezzi di pagamento diversi dal contante affinché il rimborso non fosse fiscalmente rilevante per il dipendente. Tuttavia, il successivo intervento del decreto-legge n. 84/2025 (art. 1, comma 1, lett. b) ha modificato la norma, precisando che l’obbligo di tracciabilità è riferito unicamente ai rimborsi di spese “sostenute nel territorio dello Stato”. Questa integrazione ha introdotto una distinzione normativa rilevante tra le trasferte interne e quelle internazionali.

Pertanto, a seguito di tale modifica, i rimborsi per spese sostenute all’estero nell’ambito di missioni o trasferte non sono più soggetti al vincolo della tracciabilità del pagamento per poter beneficiare del regime di esenzione previsto dal TUIR. Rimane, invece, tale obbligo per i rimborsi di spese sostenute in Italia. La misura semplifica così la gestione fiscale delle trasferte internazionali, soprattutto in contesti in cui l’uso di strumenti tracciabili potrebbe risultare difficoltoso.

Redazione redigo.info

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