La Commissione Europea ha appena pubblicato la sua sesta relazione annuale sullo Stato di diritto, che esamina gli ultimi sviluppi in materia, in tutti gli Stati membri. COSPE accoglie con attenzione e preoccupazione i contenuti del capitolo dedicato all’Italia, che sottolinea molte delle criticità in tema di diritti umani, giustizia sociale e partecipazione democratica, come noi denunciamo da anni.
Le osservazioni critiche espresse dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa e da sei relatori speciali delle Nazioni Unite confermano i nostri timori circa l’ambiguità e la potenziale arbitrarietà delle nuove disposizioni relative al Decreto Legge Sicurezza.
La relazione descrive un contesto sempre più ostile ai giornalisti in Italia: minacce, intimidazioni, uso di spyware, cause temerarie (SLAPP) e una riforma della diffamazione ancora bloccata.
È urgente garantire un ambiente sicuro e libero per l’informazione, elemento essenziale per ogni democrazia. Riteniamo infine gravissimo che, nonostante le raccomandazioni europee, l’Italia non abbia ancora istituito un organismo nazionale indipendente per la tutela dei diritti umani conforme ai “Principi di Parigi”, le linee guida adottate dalle Nazioni Unite trenta anni fa per l’impegno delle istituzioni nazionali sui diritti umani.
COSPE, insieme ad altre organizzazioni della società civile, tonerà a sollecitare l’adozione di una legge che garantisca un’istituzione autonoma, efficace e dotata di risorse adeguate. Invitiamo le istituzioni italiane a recepire integralmente le raccomandazioni della Commissione Europea e a intraprendere riforme strutturali che rafforzino lo Stato di diritto, la partecipazione democratica e la tutela dei diritti fondamentali.
Insieme alle altre organizzazioni della società civile italiana ed europea COSPE continuerà a vigilare affinché l’Italia sia un Paese più giusto, trasparente e democratico, in rispetto dei principi europei e internazionali.
14 luglio 2025