
Comunicato stampa
8x1000, un altro miliardo alla Chiesa
15 luglio 2025
Ma sempre più contribuenti scelgono lo Stato e sempre meno la Chiesa cattolica. Flop della categoria di intervento voluta dal governo Meloni sul recupero da tossicodipendenze e altre dipendenze patologiche
Anche quest’anno il Mef ha pubblicato i dati sugli importi dell’8×1000 erogati nell’anno 2025 e riferiti all’anno di imposta 2021 e i dati provvisori delle scelte dei contribuenti compiute nel 2024 che saranno utilizzati nel riparto 2027. Salta subito all’occhio la discesa lenta ma inesorabile delle preferenze dell’8×1000 alla Chiesa cattolica. Nel riparto 2027 le scelte sul numero dei contribuenti scendono infatti al 26,50% con una perdita di oltre 1,45% punti percentuali rispetto alla ripartizione 2025, ovvero 317 mila contribuenti. Ed è grazie all’ingannevole meccanismo del riparto dell’inespresso che il 26,50% di scelte espresse si trasforma nel 66,16% di appropriazione di risorse pubbliche da parte dei vescovi.
Secondo la ripartizione 2025 (dati relativi ai redditi 2021, dichiarazioni presentate nel 2022), alla Chiesa vanno circa 430 milioni di euro spettanti per le scelte espresse, mentre circa 624 milioni sono derivanti dalle scelte non espresse. Il totale sottratto alla fiscalità generale e versato alla Cei è infatti di 1 miliardo e 53 milioni di euro. Ma l'aumento di risorse pubbliche destinate alla chiesa non è certo frutto di preferenze dei contribuenti, che continuano a calare. A giustificare l'incremento (da 990milioni dell'anno scorso al miliardo e 53 milioni del riparto 2025) è l'aumento del gettito Irpef che si registrò nell'anno 2021 rispetto al 2020, per l'uscita dalla crisi dovuta alla pandemia.

Se si guarda il grafico, la situazione è molto chiara: 10 anni fa la Chiesa aveva oltre 15 milioni di firme a suo favore, nel 2025 ne ha invece poco più di 11milioni e 500mila. E se la Chiesa scende, è lo Stato a crescere di più: nel 2014 2 milioni e 500mila contribuenti firmavano per lo Stato, mentre nel 2025 sono 4 milioni e 110mila. I nuovi dati dicono anche che nella ripartizione 2027 lo Stato potrà contare su 618 mila firme in più, passando da 4 milioni e 110mila a 4milioni e 728mila.
Tra le scelte per lo Stato la preferenza maggiore è stata per l'Edilizia scolastica la cui casella è stata barrata da 1 milione e 220mila contribuenti, mentre per la Fame nel mondo hanno firmato 402mila contribuenti, per le Calamità 501mila, per l'Assistenza ai rifugiati 197mila, per i Beni culturali 388mila. I dati mostrano una novità assoluta: il flop della categoria di intervento voluta dal governo Meloni "Recupero da tossicodipendenze e altre dipendenze patologiche", che ha totalizzato lo 0,16% delle scelte sul numero dei contribuenti. Solo 66mila contribuenti hanno firmato per quello che il ministro Antonio Tajani ha definito un modo per far arrivare comunque i soldi alla Chiesa: «Una parte dei fondi destinati allo Stato – ha dichiarato Tajani – va alle comunità di recupero per tossicodipendenti, molte delle quali sono gestite proprio da realtà ecclesiali quindi non ci sono danni per la Chiesa». Le tipologie di spese più laiche, Edilizia scolastica e Calamità naturali, registrano invece oltre 2,3 milioni di firme.
Interessante l'analisi dei dati a livello regionale con l'Emilia Romagna che resta in testa per scelte "laiche": il 17,21% dei contribuenti firma per lo Stato, il 24,25% per la Chiesa. Resta in seconda posizione la Toscana (13,26% Stato, 22,36% Chiesa). A sorpresa in terza posizione c'è ora la provincia autonoma di Bolzano (12,49% Stato, 22,92% Chiesa), segue la Liguria.
«L'apprensione del cardinale Zuppi – dichiara Roberto Grendene, segretario dell'Uaar – è comprensibile: sempre più contribuenti scelgono lo Stato e sempre meno la Chiesa. Al capo dei vescovi è bastato fare la voce grossa e il governo ha fatto sparire lo spot sull'8x1000 allo Stato, che per qualche giorno era stato programmato sulle reti Rai. Il governo dovrebbe invece far sparire l'ingannevole meccanismo dell'8x1000, e da subito il sotterfugio della ripartizione derivante dalle scelte non espresse. Senza di esso 624 milioni sarebbero rimasti alla fiscalità generale e la Chiesa avrebbe incassato soltanto 430 milioni, non 1 miliardo e 53 milioni».
Il comunicato del Mef
https://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2025/Otto-per-mille-IRPEF-online-i-dati-relativi-alle-dichiarazioni-dei-redditi-2021/
I dati sul sito del Dipartimento delle Finanze
https://www1.finanze.gov.it/finanze/pagina_dichiarazioni/public/ottoxmille.php
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