GUIDA GALATTICA PER PRESS TOUR ENOTURISTICI

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PLANCIA DI COMANDO – Le coordinate di un press tour enoturistico

L’imbarco è cruciale e può determinare il successo dell’intera missione. Un viaggio stampa
che parte senza aver chiara la sua rotta galattica rischia di collassare su se stesso. Per
navigare senza intoppi è importante padroneggiare i fondamenti di un press tour
enoturistico:

1. Settore orbitale (cosa e chi): il press tour enoturistico è un viaggio stampa organizzato per operatori dell’informazione – giornalisti, blogger, influencer – con l’obiettivo di far conoscere cantine, produttori, territori e specialità enogastronomiche del luogo. Tradotto: si degusta, si mangia, si fotografa… e si racconta.

2. Mappa astrografica (dove): in cantina e nei suoi dintorni più fotogenici. Un filare di viti al tramonto? Perfetto. Un casale in pietra con la luce giusta? Jackpot. Più lo scenario ha un’estetica coinvolgente, più alta la probabilità che venga immortalato e condiviso con il tag corretto.

3. Cronopista (quando): mai, ripetiamo, MAI durante eventi galattici tipo Vinitaly. Sarebbe come cercare forme di vita su un pianeta deserto. Stessa regola vale se avete un altro evento in contemporanea: anche l’organizzatore migliore ha un limite, e si chiama tempo umano.

4. Tracciamento a lungo raggio (perché): per aumentare la notorietà e la percezione del brand attraverso contenuti come articoli, post, servizi tv, podcast.

5. Diario di bordo (come capire se sta andando bene): se i partecipanti fanno domande, scattano foto, girano video, si appassionano alle visite e partecipano con entusiasmo alle attività, siete sulla buona strada: avete acceso la scintilla.

PREPARAZIONE AL SALTO NELL’IPERSPAZIO – Come svolgere la missione con successo

1. Individuare una stella e darle un nome
Nel vasto universo dei press tour, è fondamentale individuare una stella polare che ci guidi. Se la sua indicazione è “facciamo conoscere il nostro vino”, è una meteora: abbandoniamola prima di impattare contro un risultato poco soddisfacente. Il nostro astro deve sussurrarci all’orecchio: quale vino vogliamo raccontare? Quale territorio? Qual è l’anima della cantina? Come la vogliamo comunicare? E a chi? (Spoiler: “a tutti” non è mai la risposta corretta).

Come una navetta spaziale, un buon press tour va progettato su misura, calibrato sulle preferenze e sulle necessità dei nostri astronauti-invitati. Ecco perché l’oggetto della mail è cruciale: la stella che scegliamo deve brillare, avere un nome interessante e un fascino che faccia venir voglia di mettersi la tuta spaziale e partire. E poi in ogni fase del press tour – preparazione, svolgimento e follow up – il nostro computer di bordo deve ricordarci che il messaggio deve essere coerente. Se il nostro tour punta all’orbita del lusso, il pranzo rustico potrebbe stridere come le unghie strisciate sulla lavagna… indimenticabili, sì, ma non nel senso desiderato.

2. Pianificare la rotta interstellare
Tracciare la rotta è un’arte che combina approfondimento e divertimento. Degustazioni tecniche sì, ma anche momenti di distensione cosmica: passeggiate in vigna, pranzi in ambienti piacevoli e accoglienti, tour in bicicletta per esplorare il territorio circostante, cooking class… La “merenda contadina” può andare, ma da sola non basta a giustificare 100 km di spostamento in aeromobile. Tutto deve essere bilanciato.
3. Gestire il continuum spazio-temporale
Nella pianificazione della rotta, la carta stellare (comunemente chiamata Google Maps) diventa la nostra migliore amica, quella precisa ma un po’ ottimista. La simulazione di ogni singolo spostamento deve tenere conto del traffico, degli orari di punta e di qualche imprevisto. Già al punto di ritrovo, è buona norma considerare almeno 30 minuti di margine: tra treni ritardatari e navigatori interstellari in sciopero, meglio un caffè di attesa che una rincorsa disperata. E poi c’è la gestione dei tempi durante il tour: ogni attività va infatti cronometrata con cura.

4. Selezionare l’equipaggio
Qui inizia il reclutamento. Chi vogliamo far salire a bordo? Su quali pianeti-testate vogliamo atterrare? Mondi tecnici o lifestyle? Suoli travel o food? Le risposte guidano tutto il resto.
Importante: niente sbarchi fuori orbita. Un esperto di spa potrebbe non sapere che farsene di tre ore in barricaia. E viceversa.
5. Gli scenari sono importanti
Non tutte le cantine possono vantare scenari da Star Wars. Se il quartier generale non dispone di viste mozzafiato o architetture interessanti, niente panico: un buon ufficio stampa sa trovare una soluzione alternativa senza bisogno di effetti speciali. Un vigneto ben curato, un tavolo con una bella tovaglia e un cestino di prodotti locali creeranno l’atmosfera giusta. Se, tuttavia, non si ha nemmeno questa possibilità, si può optare per un pranzo stampa in qualche pianeta-ristorante vicino.

6. Non dimenticare il souvenir cosmico
Lasciare un ricordo della missione farà battere il cuore ai nostri astronauti-invitati: una bottiglia, un gadget, o anche solo un biglietto di ringraziamento scritto a mano. Consiglio da Guida Enogalattica: meglio se il tutto non pesa come una damigiana o non viene sequestrato ai controlli interstellari dell’aeroporto di Fiumicino.

Missione riuscita!
Un press tour enoturistico ben fatto è come un buon blend: equilibrio tra esperienza, comunicazione e un pizzico di sorpresa. Se avete individuato la giusta stella, tracciato una rotta precisa e imbarcato l’equipaggio più adatto, il risultato sarà assicurato: i racconti brilleranno come costellazioni nella notte. Missione riuscita: stappate una bottiglia e brindate al successo!

Veronica Guerra

Recapiti
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