Dalla privacy all’intelligenza artificiale: le nuove sfide del Garante Privacy nella Relazione 2024 - U.Di.Con Unione per la Difesa dei Consumatori

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L’equilibrio tra diritti e innovazione passa anche da qui: tutela dei dati, lotta al telemarketing aggressivo, attenzione ai minori online e alle trappole del digitale.

Nel mondo digitale di oggi, la protezione dei dati non è solo una questione tecnica, ma un diritto fondamentale. Lo ricorda chiaramente il Garante per la protezione dei dati personali nella sua Relazione 2024, che traccia un anno di interventi su fronti sempre più complessi: dall’intelligenza artificiale ai social network, dal telemarketing selvaggio al riconoscimento facciale.

Intelligenza artificiale, sì, ma con regole chiare

Il 2024 è stato l’anno della conferma dell’IA come protagonista assoluta delle trasformazioni tecnologiche. Ma se da un lato l’intelligenza artificiale apre scenari promettenti, dall’altro solleva interrogativi urgenti sul rispetto dei diritti. (Leggi la nostra Indagine sull’Intelligenza artificiale, svolta con l’Istituto Piepoli)

Secondo la Relazione, il Garante ha lavorato per evitare che l’addestramento dei sistemi avvenga in modo selvaggio, ad esempio con il web scraping di dati personali senza consenso, o attraverso accordi poco trasparenti con grandi editori. È emblematico l’avvertimento inviato a un importante gruppo editoriale italiano per una possibile cessione massiva di dati a OpenAI. La stessa OpenAI, proprietaria di ChatGPT, è stata sanzionata per 15 milioni di euro, con l’obbligo di attivare una campagna informativa per gli utenti italiani.

Minori, sharenting e revenge porn: la vulnerabilità online

Particolare attenzione è stata riservata ai più giovani. Il Garante ha continuato a vigilare sull’età di accesso ai social network e ha lanciato una campagna contro lo sharenting, cioè la pubblicazione ossessiva di foto e video dei propri figli sui social: La sua privacy vale più di un like”.

Preoccupante anche il fenomeno del revenge porn: nel 2024 sono arrivate 823 segnalazioni, quasi il triplo rispetto all’anno precedente. In molti casi, grazie all’intervento dell’Autorità, è stato possibile bloccare preventivamente la diffusione di contenuti sessualmente espliciti.

Telemarketing e “telefonate moleste”: nuove sanzioni e codice di condotta

Uno dei temi più segnalati anche ai nostri sportelli è il telemarketing aggressivo. Nel 2024 il Garante ha applicato pesanti sanzioni per l’utilizzo illecito di dati senza consenso, spesso provenienti da fonti opache o con informative carenti. Parallelamente è stato approvato un Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling, e accreditato l’organismo che dovrà vigilare sul rispetto delle regole.

Ma non è tutto. Il Garante ha avviato un confronto con le aziende del settore energetico, tra le più attive nel telemarketing, per migliorare la gestione dei dati personali dei clienti e favorire un approccio più trasparente.

Cybertrappole e data breach: la sicurezza resta una priorità

Nel 2024 sono stati notificati oltre 2.200 data breach (violazioni dei dati personali), con incidenti che hanno coinvolto tanto enti pubblici quanto aziende private, comprese banche e fornitori di servizi digitali. In alcuni casi gli attacchi sono stati accompagnati da richieste di riscatto tramite ransomware.

Non meno preoccupante il rischio di uso improprio dei dati biometrici: il Garante ha richiamato la società Worldcoin per l’uso dell’iride in cambio di criptovalute, senza adeguate garanzie. E ha vietato a una nota piattaforma di food delivery l’utilizzo di tecnologie di riconoscimento facciale per i suoi rider.

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