Meta sotto procedura AGCOM: a GEDI spetta equo compenso - Uspi

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha approvato lo scorso 10 luglio il primo provvedimento relativo all’equo compenso che coinvolge un social network. 

Il soggetto incriminato dal provvedimento è Meta, che ha utilizzato sui suoi social online le pubblicazioni di carattere giornalistico delle testate del gruppo GEDI

Cosa sarà imposto a Meta?

Appurato il mancato accordo tra le parti, l’AGCOM agisce approvando la procedura disciplinata dal Regolamento di cui alla Delibera n. 3/23/CONS, ritenendo che le proposte economiche formulate non fossero conformi ai criteri di cui all’articolo 4 del Regolamento medesimo. 

L’equo compenso spettante a GEDI è stato calcolato dall’AGCOM tenendo conto il modello di business di Meta, il meccanismo dei suoi servizi e come essi hanno usato e usufruito delle pubblicazioni giornalistiche del gruppo editoriale italiano. 

Con questa delibera, l’Autorità ha determinato le percentuali di equo compenso spettanti a GEDI, prendendo in considerazioni alcuni criteri. La base di calcolo parte dai ricavi pubblicitari del prestatore “derivanti dall’utilizzo online delle pubblicazioni di carattere giornalistico dell’editore, al netto dei ricavi di GEDI attribuibili al traffico di reindirizzamento generato sul proprio sito web dalle pubblicazioni di carattere giornalistico utilizzate online da Meta”.

I criteri hanno valore cumulativo e rilevanza decrescente e sono elencati da AGCOM in questo modo:

“a) numero di consultazioni online delle pubblicazioni sui servizi del prestatore;

b) rilevanza dell’editore sul mercato (audience on line);

c) numero di giornalisti, inquadrati ai sensi dei contratti collettivi nazionali di categoria;

d) costi comprovati sostenuti dall’editore per investimenti tecnologici e infrastrutturali destinati alla realizzazione delle pubblicazioni di carattere giornalistico diffuse online; 

e) costi comprovati sostenuti dal prestatore per investimenti tecnologici e infrastrutturali dedicati esclusivamente alla riproduzione e comunicazione delle pubblicazioni di carattere giornalistico diffuse online;

f) adesione e conformità, dell’editore e del prestatore, a codici di autoregolamentazione (ivi inclusi i codici deontologici dei giornalisti) e a standard internazionali in materia di qualità dell’informazione e di fact-checking;

g) anni di attività dell’editore in relazione alla storicità della testata”.

Ma non solo. Oltre a questo, il procedimento ha applicato un’aliquota del 70% e determinata secondo i criteri di cui al comma 3 dell’articolo 4 del Regolamento.

Articolo di T.S.

L’articolo Meta sotto procedura AGCOM: a GEDI spetta equo compenso proviene da Notiziario USPI.

Recapiti