Sicilia, continua il confronto con la Regione sulla proposta di rimodulazione della Rete ospedaliera. Il commento di FVM-FISMU – FISMU

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

SICILIA, CONTINUA IL CONFRONTO CON LA REGIONE SULLA PROPOSTA DI RIMODULAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA. IL COMMENTO DI FVM-FISMU

23 luglio – Lo scorso 21 luglio si è tenuto il previsto incontro, a Palermo, con l’Assessorato Sanità sul progetto di rimodulazione della Rete Ospedaliera. Presenti l’Assessora d.ssa Daniela Faraoni, il Direttore Generale, dr. Salvatore Iacolino, il Dirigente Programmazione Territoriale, dr.  Francesco Paolo La Placa, e i sindacati della Dirigenza Medica.

Alla fine della riunione il commento di Rosario Di Carlo, presente per FVM-Fismu: “L’ Ass. Faraoni ha aperto la discussione sulla Bozza della Rete Ospedaliera (anche in funzione della Rete Territoriale, secondo il D.M. 77); ed ha precisato che il progetto è frutto di diversi fattori: intanto l’interlocuzione con il Ministero della Salute che ha chiesto per la Sicilia il riequilibrio fra le Unità di Medicina e di Chirurgia ed ha auspicato la risoluzione del Piano di Rientro, 2) del confronto con i Sindaci come da l. 502/92, 3) dei desiderata dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie. Dopo il turno di confronto con i sindacati, si attende anche quello con i Rettori delle Università Siciliane.  Quindi il testo passerà alla VI Commissione. La bozza, sottolineiamo, non ha preso in considerazione la Rete dell’Emergenza-Urgenza e i Punti Nascita: la revisione è prevista in un prossimo futuro”.

FVM-Fismu, anche con il contributo del vice segretario nazionale di FVM-Fismu, Stanislao Bentivegna, ha analizzato un progetto che non sembra “tenere conto dell’offerta assistenziale attuale, complessivamente erogata”, Bentivegna e Di Carlo hanno spiegato: “Così non si riusciranno ad evitare le duplicazioni di reparti simili; non c’è la rimodulazione dei piccoli presidi ospedalieri, che invece continueranno ad esistere (magari con l’ausilio, al bisogno, di équipe di specialisti e/o chirurghi itineranti); dubitiamo che le UOC confermate o ridotte o eliminate siano state valutate secondo volumi di attività ed esiti. Abbiamo espresso preoccupazione, dato il sovraccarico di attività e la carenza cronica degli organici e dei posti letto (p.l.), per pazienti e medici e operatori sanitari. In conclusione, abbiamo detto che non ci potrà mai essere una adeguata Rete Ospedaliera senza una buona Rete Territoriale e abbiamo chiesto un Tavolo permanente di confronto per affrontare il tema”.

Bentivegna e Di Carlo quindi hanno preso atto della risposta dell’assessora che “ha chiarito che l’impegno principale di questo Governo Regionale è uscire dal piano di rientro”, e che solo allora “si potrà mettere mano ai tetti di spesa e alle piante organiche”.  “Fermo restando che – riportano sempre Di Carlo e Bentivegna – si dovrà tenere conto dei parametri della Balduzzi e che questa rimodulazione sconta la diminuzione della popolazione siciliana, secondo l’ISTAT, da 5.092.080 a 4.779.371: ci saranno 367 p.l. in meno (299 per acuti e 68 per post-acuti). E si rischia di perdere ulteriori 450 p.l. legati alla mobilità passiva (questo parametro per ora è stato ignorato poiché la Balduzzi è oggetto di rivisitazione). Altro dato comunicato: la Sicilia a tutt’oggi non ha attivato 2.200 p.l., possibili già col D.A. n.22 del 19 gennaio 2019”.

Infine i dirigenti di FVM-Fismu hanno ricordato che “il dr.  La Placa ha tenuto a precisare che ci sono dal 2021 risorse economiche destinate alle risorse Umane della rete Territoriale, insufficienti, ma ci sono”.

Recapiti
fismuadmin