Il conflitto nella Striscia di Gaza ha creato una crisi umanitaria di portata apocalittica davanti ai nostri occhi. Dal 7 ottobre 2023, il blocco imposto e la mancanza di corridoi umanitari sicuri hanno lasciato Gaza isolata. Questo ha avuto un impatto sull’accesso alle forniture di energia elettrica, all’acqua, alle comunicazioni, al cibo, ai servizi sanitari e sulla maggior parte dei bisogni primari.
Noi di Azione Contro la Fame stiamo lavorando incessantemente nella Striscia di Gaza per portare aiuti salvavita come cibo, acqua pulita, trattamenti contro la malnutrizione e altri beni essenziali. Inoltre, stiamo lavorando per favorire la ricostruzione.
la situazione a gaza oggi
Da ormai 6 mesi le scorte di cibo, acqua, medicine, carburante e altri beni essenziali si trovano bloccate fuori dai confini della Striscia di Gaza. Al 13 luglio, l’ONU ha dichiarato che 875 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano cibo. Inoltre, è stato emesso un nuovo ordine di evacuazione di massa che ha confinato quasi due milioni di palestinesi in meno del 12% del territorio di Gaza.
Gli aiuti umanitari non riescono più a sostenere la gravità della situazione, da come sostiene il World Food Programme, e gli stessi operatori si trovano in difficoltà di sopravvivenza. Nei giorni scorsi, più di 100 ONG hanno lanciato un appello che esorta i governi ad agire e a concedere l’accesso alle cure salvavita.
Noi di Azione Contro la Fame rimaniamo operativi: abbiamo posizionato più di 2.062 pacchi alimentari in Giordania, generi alimentari secchi all’ingrosso, luci solari e altri materiali. All’interno di Gaza, le scorte e il carburante si stanno esaurendo, ma le nostre équipe si stanno adattando e, per quanto con forti limitazioni, continuano a realizzare interventi di emergenza:
- Distribuzione di pasti caldi in collaborazione con le cucine comunitarie;
- Implementazione di attività di generazione di reddito agricolo;
- Servizi di cura della malnutrizione acuta in 6 strutture sanitarie e 3 campi di sfollamento: 9 siti di nutrizioni nel territorio si occupano di madri e bambini e ne sono in programma altri 26 nel mese di luglio nei governatorati di Gaza City e nel Nord di Gaza;
- Gestione di più di 100 siti di rifornimento idrico nella città di Gaza, a Deir al Balah e nel sud di Gaza.
Anche se attualmente l’accesso agli aiuti è ostacolato, i finanziamenti privati permettono a noi di Azione Contro la Fame di salvare vite ogni giorno grazie alla fornitura di acqua potabile, il supporto nutrizionale, l’assistenza in denaro, la gestione dei rifiuti e il sostegno all’agricoltura. In particolare, l’accesso all’acqua potabile e domestica sicura è essenziale per la sopravvivenza, soprattutto in un contesto dove il rischio di malattie è altissimo. L’assistenza in denaro rafforza il mercato locale e consente alle famiglie di acquistare beni ancora disponibili. Inoltre, i fondi sostengono il lavoro di advocacy per migliorare l’accesso futuro agli aiuti.
Dall’ottobre 2023, noi di Azione Contro la Fame abbiamo sostenuto più di 1.350.050 persone nella Striscia di Gaza.
AGGIORNAMENTO FEBBRAIO 2025
Dopo la revoca dell’assedio nel Nord di Gaza il 27 gennaio, 600.000 sfollati sono tornati alle proprie case, trovandole distrutte e senza accesso all’acqua. Noi di Azione Contro la Fame abbiamo fornito acqua pulita e kit igienici a oltre 120.000 persone, distribuendo fino a 200 metri cubi al giorno. La crisi resta grave: servono più aiuti per garantire condizioni sicure. Oltre a continuare a fornire aiuti immediati essenziali, stiamo sosteniamo la popolazione di Gaza per la ricostruzione.
AGGIORNAMENTO GENNAIO 2025
Nonostante il cessate il fuoco, la crisi umanitaria a Gaza resta drammatica. Milioni di persone soffrono la fame, l’accesso all’acqua è gravemente limitato e le infrastrutture sono distrutte. Noi di Azione Contro la Fame continuiamo a fornire acqua potabile, cibo e cure salvavita, ma servono più aiuti e un piano di ricostruzione sostenibile.
Scopri di più sulla situazione a Gaza oggi e aiutaci ad agire: Leggi l’articolo completo.
AGGIORNAMENTO 8 OTTOBRE 2024
Un anno di violenze nella Striscia di Gaza hanno creato una crisi umanitaria senza precedenti.
La situazione a Gaza è sempre più critica: non esistono posti sicuri, l’intera Striscia è sull’orlo della carestia e la malnutrizione è tornata a colpire in modo allarmante i bambini, specialmente quelli nati appena prima o durante il conflitto.
Ma le violenze non si limitano alla Striscia di Gaza: anche in Cisgiordania la violenza dei coloni ha raggiunto livelli senza precedenti e l’escalation di violenze ha colpito anche in Libano.
In questo anno, noi di Azione Contro la Fame abbiamo aiutato più di un milione di persone a Gaza e in Cisgiordania e oltre 160,000 persone in Libano.
AGGIORNAMENTO 11 SETTEMBRE 2024
Noi di Azione Contro la Fame accogliamo con favore la “pausa umanitaria” di 3 giorni concordata per avviare una campagna di vaccinazione per oltre 650.000 bambini a Gaza. Era impensabile non dare agli operatori umanitari e sanitari il tempo e lo spazio necessari per salvare la vita di centinaia di migliaia di bambini.
Chiediamo un #CESSATEILFUOCO permanente e sostenibile, che non solo consenta l’accesso senza ostacoli a tutti i vaccini, alle relative attrezzature e al personale specializzato per portare avanti una campagna di vaccinazione completa, ma che garantisca anche che nessun altro bambino muoia a causa della guerra a Gaza.
Nel frattempo, i nostri team continuano a fornire aiuti essenziali attraverso programmi di nutrizione e sicurezza alimentare, distribuzione di acqua potabile e servizi igienico-sanitari nella Striscia di Gaza, che sono essenziali per sostenere qualsiasi risposta di prevenzione delle epidemie e per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza.
Dal 7 ottobre 2023, abbiamo raggiunto oltre 1.100.000 persone con i nostri programmi di nutrizione per garantire la sicurezza alimentare e l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienici.
AGGIORNAMENTO 12 agosto 2024
Dopo il recente attacco alla scuola di Gaza, dove oltre 100 persone – molte delle quali bambini secondo il Ministero della Salute – sono state uccise durante le preghiere dell’alba, noi di Azione Contro la Fame ribadiamo la necessità di un #CESSATEILFUOCO immediato e permanente e del rilascio incondizionato degli ostaggi.
Condanniamo i recenti ordini di evacuazione forzata e ricordiamo a tutte le parti in conflitto che impedire l’accesso a forniture vitali è una violazione del Diritto Internazionale Umanitario e che la salvaguardia degli operatori umanitari è essenziale per gli sforzi umanitari. A Gaza non c’è nessun luogo sicuro. La violenza a Gaza deve cessare.
Le nostre squadre a Gaza stanno aiutando le persone colpite con attività di emergenza, come la distribuzione di kit igienici.
AGGIORNAMENTO 15 luglio 2024
Non c’è nessun luogo sicuro per i civili a Gaza.
Lo dimostra ancora una volta l’ultimo attacco avvenuto in questi giorni nella “zona umanitaria” di Al-Mawasi in cui sono morte oltre 140 persone. Questi attacchi violano i fondamenti del Diritto Internazionale Umanitario e non possono essere normalizzati.
Servono condizioni sicure e sostenibili per fornire assistenza umanitaria salvavita. Per questo continuiamo a chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente.
AGGIORNAMENTO 27 giugno 2024
A Gaza la situazione è sempre più grave.
L’analisi dell’IPC rivela che il rischio di carestia si è ormai esteso all’intera popolazione, e che quasi mezzo milione di persone sta affrontando livelli catastrofici di insicurezza alimentare (Fase 5 IPC).
Le difficoltà di accesso delle organizzazioni umanitarie, unita all’inflazione dei prezzi, ha ridotto drasticamente la disponibilità di generi alimentari. Tutte le aree essenziali per la lavorazione e distribuzione del cibo, come terreni agricoli, pozzi e strade, sono distrutte. Ciò ha reso Gaza dipendente dagli aiuti umanitari.
“È importante ricordare che anche quando le famiglie ricevono un po' di cibo, molte non hanno utensili da cucina, acqua o combustibile con cui prepararlo"
- Hélène Pasquier, responsabile della sicurezza alimentare e dei mezzi di sussistenza
Per questo motivo, nonostante l’escalation del conflitto, i nostri team hanno costruito una cucina per fornire pasti caldi a migliaia di sfollati. Ma la situazione resta drammatica.
“L'unico modo per prevenire e fermare la carestia è un cessate il fuoco che permetta una risposta umanitaria completa e multisettoriale"
- Hélène Pasquier
AGGIORNAMENTO 13 giugno 2024
Oltre 270 operatori umanitari sono stati uccisi.
L’accesso umanitario rimane una sfida e la distribuzione degli aiuti continua a essere insufficiente per soddisfare i bisogni urgenti della popolazione. Il recente aumento dei danni alle infrastrutture umanitarie e civili, compresi ospedali e magazzini, è a dir poco preoccupante. Non possiamo perdere la possibilità di salvare vite umane e di permettere agli operatori umanitari di rispondere pienamente ai bisogni urgenti di Gaza.
AGGIORNAMENTO 06 giugno 2024
Attualmente, a Gaza più di mezzo milione di bambini e madri hanno bisogno di assistenza nutrizionale e metà della popolazione – più di un milione di persone – soffre o è sull’orlo della fame.
Per questo motivo noi di Azione Contro la Fame abbiamo attivato un programma nella regione di Deir al-Balah per prevenire la malnutrizione tra i bambini sotto i cinque anni, le donne incinte e le madri che allattano.
Con questo programma di nutrizione distribuiamo integratori alimentari a base di lipidi per ridurre l’incidenza della malnutrizione acuta nei bambini, con l’intenzione di sostenere più di 13.000 persone vulnerabili.
“Nelle cliniche vediamo bambini malnutriti, soprattutto sotto i due anni. Vediamo come la mancanza di cibo influisce sul loro sviluppo: non crescono entro le dimensioni medie che dovrebbero avere per la loro età e, internamente, gli organi vitali come il cuore, i reni o i polmoni sono indeboliti; sono immunodepressi e soffrono maggiormente di infezioni"
- Coordinatore nutrizionale e sanitario della squadra di emergenza.
Il rischio di carestia, sempre più vicino per oltre la metà della popolazione di Gaza, potrebbe essere scongiurato se si riuscisse a fermare il deterioramento della sicurezza alimentare, della salute e della nutrizione con l’ingresso degli aiuti umanitari attraverso tutti i valichi di terra e l’implementazione dei servizi di base. Tuttavia, senza un cessate il fuoco permanente, la carestia resta imminente.
AGGIORNAMENTO 24 maggio 2024
La situazione a Gaza resta critica.
L’OCHA – Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari – stima che, da inizio maggio, oltre 800.000 persone siano state sfollate da Rafah e abbiano cercato rifugio più a nord, a Khan Younis e Deir al Balah