Pirenei, Parco Naturale della Garrotxa - Catalunya Turismo

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  • Mongolfiere in Garrotxa @Agencia Catalana de Turisme

Catalunya terra di vulcani? Certo! A sud dei Pirenei e a solo due ore di auto da Barcellona, la regione della Garrotxa regala l’emozione di seguire sentieri nel verde tra 40 coni suggestivi e 20 colate di lava. Qui grandi crateri, eruzioni e magma hanno creato uno spettacolo naturale unico e hanno donato al territorio fertilità e ricchezza biologica. In più, il Parc Natural de la Zona Volcànica de la Garrotxa sfoggia colori incredibili tutto l’anno, dal verde della primavera e dell’estate, al rosso e arancione del foliage d’autunno, al bianco dell’inverno.

Il Parco si trova nella provincia di Girona, nel nord-est della Catalunya. La regione di La Garrotxa ha al suo interno 26 riserve naturali – come la Fageda d’en Jordà e il vulcano Croscat–  ed è considerata l’area vulcanica più grande e meglio conservata della penisola iberica, protetta per il suo interesse botanico e geologico. Ci sono 40 coni vulcanici inattivi e più di 20 flussi di lava basaltica che hanno dato origine a paesi come Castellfollit de la Roca, situato su una colata lavica alta più di 50 metri e lunga 1 km (ecco perché è uno dei paesi più fotografati dei Pirenei catalani!).  I vulcani più belli sono quelli di Santa Margarida, Montsacopa e Croscat, il più grande e il più giovane della penisola iberica.

L’itinerario tra i vulcani

Nel parco naturale i trekker possono percorrere un circuito ad anello che in tre ore porta a vedere tre vulcani. Il primo, il Santa Margarida, ha un cratere riempito dalla terra e dagli alberi: a livello geologico, si tratta di un vulcano misto, che ha avuto fasi eruttive di tipo stromboliano e anche di tipo freatomagmatico. Queste ultime sono state esplosive e hanno aperto l’ampio cratere circolare dove oggi trova posto una suggestiva e piccola cappella romanica con una sola navata e una sola finestra, l’eremo di Santa Margarida de la Cot.

Dopo una pausa relax nell’ampio prato attorno alla chiesetta si riprende il sentiero che porta al vulcano Puig de Costa, immerso in un bosco di lecci e latifoglie, e poi al Volcà del Croscat, totalmente ricoperto dalla vegetazione a eccezione di uno spicchio che permette di vedere il cuore con le tante stratificazioni di roccia colorata.

L’ultimo episodio eruttivo nella zona si è verificato circa 11.500 anni fa e la maggior parte dei vulcani sono stati creati in due fasi eruttive: la prima causata dai materiali che sono stati depositati e la seconda dalle colate laviche che in alcuni casi hanno eroso i coni vulcanici dando loro una forma a ferro di cavallo. I flussi di lava hanno occupato i corsi dei fiumi e contribuito a rendere fertili le pianure e le valli. Così un mix perfetto di orografia, suolo e clima ha dato vita a una vegetazione varia, a cavallo fra il paesaggio mediterraneo e quello centro-europeo.

Vulcano Croscat in Garrotxa @Agencia Catalana de Turisme

La terra fertile di origine vulcanica

Più di mille specie di alberi crescono nel Parco, con predominanza dei boschi di lecci, in particolare a bassa quota sul versante meridionale dei Pirenei. Ma ci sono anche querce e faggi, soprattutto nella Fageda d’en Jordà, che sembra uscita da un libro di J.R.R.Tolkien. Qui si cammina all’ombra degli alberi circumnavigando i tossols, le montagnole alte fino a venti metri generate dalle colate laviche che rendono il paesaggio davvero unico. Con una breve passeggiata si può anche raggiungere La Fageda, una cooperativa no-profit che produce yogurt, latte, marmellate e gelati e dà lavoro a persone con disabilità intellettiva e disturbi mentali. Lì si possono gustare i prodotti della fattoria su tavoli e panchine immersi nella natura.

Fageda d'en Jordà@Agencia Catalana de Turisme

Attività per tutti durante tutto l’anno

La proposta di attività all’interno della zona protetta è molto varia: equitazione, ciclismo e mountain bike, visite guidate e divulgazione geologica e naturalistica sono solo alcune di esse.

Nel Parco 28 itinerari da percorrere a piedi attraversano i luoghi di maggiore interesse. Sono percorsi per tutte le gambe e per lo più segnalati. È anche disponibile una sedia speciale – Joëlette – in modo che le persone con mobilità ridotta possano godere delle attività escursionistiche o accedere a zone con terreni meno accessibili e irregolari.

Per chi ama la due ruote la ciclabile di Santa Pau collega il quartiere di Can Blanc con il parcheggio dell’area di Santa Margarida, passando per l’area di Can Serra (Fageda d’en Jordà) e Can Xel. Il punto di partenza si trova a Olot, all’inizio della strada del Trial. Durante il primo tratto, il tracciato si snoda lungo una strada locale asfaltata e poco trafficata, dopo una breve ma ripida salita, devia a sinistra in direzione di Sant Cristòfol de les Fonts. Prosegue attraverso boschi e campi coltivati fino a raggiungere la strada di Santa Pau, il quartiere di Can Blanc, il parcheggio della Fageda d’en Jordà (Can Serra) e La Cot.

Le famiglie possono scegliere la Ruta de Romero, un percorso ciclabile circolare tra campi coltivati e dimore signorili che attraversa il comune di Maià de Montcal passando per un suggestivo ponte romanico e per il centro di Dosquers, con la chiesa di Sant Martí de Dosquers e l’antica canonica.

Ruta de Romero @turismegarrotxa.com

Un paradiso per gli escursionisti

Tra i percorsi da non perdere ci sono anche quelli che portano a Cingleres, Montsacopa, Batet de la Serra, assieme a molti altri angoli nascosti. Per vivere un’esperienza unica bisogna proprio scoprirli con i propri occhi.

Gli itinerari del Parco Naturale si collegano spesso con quelli della rete di sentieri Itinerànnia permettendo di accedere a piedi direttamente a un qualsiasi altro punto de La Garrotxa, de El Ripollès o dell’Alt Empordà.

La Ruta 1 della Garrotxa, per esempio, segna un interessante percorso circolare tra Besalú, dove si può visitare l’interessante museo del circo Circusland, in plaça del Prat de Sant Pere, e il villaggio di Beuda.

Batet de la serra @wikiloc_com

Un luogo ricco di storia e cultura

Il Parco naturale della Garrotxa è la meta ideale per tutta la famiglia anche perché al suo interno il patrimonio storico culturale è incredibile con chiese e castelli, zone rurali, case coloniche, antichi nuclei medievali e monumenti romanici, edifici modernisti e il Museo del Vulcano, l’Espai Cràter che offre un’interessante visita interattiva.

Che cosa vedere in questa zona? Il monastero di Sant Joan les Fonts risale al 958 e custodisce una chiesa in stile romanico con pianta basilicale composta da tre navate. All’interno spiccano la decorazione dei capitelli, la fonte battesimale del XII secolo e diverse opere d’arte, tra cui una replica della Maestà di Sant Joan les Fonts.

Espai crater @Agencia Catalana de Turisme

Il ponte di Llierca, in stile romanico, faceva parte dell’antica mulattiera che andava da Tortellà a Oix. A un solo arco, imponente e slanciato, offre un vero spettacolo perché è costruito su un massiccio calcareo che si erge 8 metri sopra il fiume.

A nord di Besalú si trovano una serie di chiese romaniche di grande interesse, costruite tra il IX e il XII secolo. Nel già citato villaggio di Beuda la chiesa di Sant Pere de Lligordà risale al XII secolo, ha una navata rettangolare e un’abside semicircolare. Santa Maria de Palera, sempre a Beuda, ha un bel campanile e in origine custodiva una vergine gotica scolpita in alabastro che oggi può essere ammirata al Museo d’Arte di Girona. Infine, la chiesa di Sant Feliu custodisce un prezioso fonte battesimale del XII secolo decorato con figure in rilievo.

Pont llierca @Agencia Catalana de Turisme

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Matteo Viani