«Tutto è saltato» secondo Toni Muzi Falconi

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30/07/2025

Santina Giannone

Da all-to-all a person-with-person: come navigare la trasformazione del panorama relazionale secondo il decano delle Relazioni pubbliche italiane

«Tutto è saltato». Con questa frase netta e senza mezzi termini, Toni Muzi Falconi apre una sua nuova riflessione sul presente e il futuro delle Relazioni pubbliche in un'intervista pubblicata sul secondo numero di “Sweet Spot Magazine”. Una dichiarazione che suona come una sveglia per tutti i professionisti del settore: è tempo di ripensare radicalmente il nostro approccio.

Toni Muzi Falconi rappresenta una delle voci più autorevoli e rispettate nel panorama internazionale delle Relazioni pubbliche. Decano dei professionisti italiani del settore, la sua carriera pluridecennale è stata protagonista dell'evoluzione della disciplina nel nostro Paese e oltre. La sua visione, sempre lucida e disincantata, continua a essere fonte di ispirazione per generazioni di professionisti che vedono in lui un punto di riferimento imprescindibile per comprendere le trasformazioni del nostro campo.

Dal controllo al caos: la grande trasformazione

L'analisi di Muzi Falconi parte da una constatazione tanto semplice quanto rivoluzionaria: il modello di comunicazione strutturato che abbiamo conosciuto è saltato, sostituito da uno scenario fluido e dispersivo. Lungi dall'essere una resa, questa diagnosi diventa il punto di partenza per ridefinire le regole di ingaggio. La proposta è chiara: passare da relazioni "all-to-all" a relazioni "person-with-person", dove l'intenzionalità e la cura tornano a essere elementi distintivi in un mercato delle relazioni a basso costo.

Le nuove regole del gioco

Dall'intervista emergono due regole fondamentali per chi si occupa di comunicazione oggi:

Regola numero 1: Accettare che il controllo non è più uno spazio che possiamo presidiare davvero, ma un'illusione rassicurante in un sistema fluido e interconnesso.

Regola numero 2: Abituarsi al disagio e ai paradossi come nuova condizione permanente, dove più siamo in contatto, più diventa difficile stabilire legami significativi.

La domanda che cambia tutto

«Una cosa che suggerirei a chi si occupa di relazioni è di porsi sempre il problema del che cosa sto facendo», spiega Muzi Falconi nell'intervista. "What am I doing?" diventa la domanda chiave, un invito alla consapevolezza che dovrebbe guidare ogni professionista delle Relazioni pubbliche  in questa fase di transizione. Particolarmente provocatoria la sua riflessione sugli stakeholder: «Noi, che tanto parliamo di stakeholder, dovremmo cominciare a domandarci chi sono, uno per uno e chiamarli per nome. Da lì si costruisce davvero relazione, quella che diventerà sempre più preziosa, come un oggetto di design di cui avere cura».

Sweet Spot Magazine: una mappa per navigare il futuro

L'intervista completa è pubblicata nel secondo numero di “Sweet Spot Magazine”, il progetto editoriale di Reputation Lab con la direzione editoriale di Santina Giannone, socia FERPI, e la direzione creativa di Jumper (Luca Pianigiani e Giovanna Sala), che si propone come una mappa per chi viaggia tra presente e futuro. Il magazine, pensato per aziende, organizzazioni e leader che vogliono tracciare traiettorie d’innovazione, dedica questo numero alle "correnti evolutive" che stanno ridisegnando il modo di lavorare, relazionarsi e creare valore. La scelta di ospitare la voce di Muzi Falconi non è casuale: in un contesto che esplora intelligenze artificiali e umane, relazioni che passano dall'interazione alla connessione, e nuove prospettive per abitare il cambiamento, il contributo del maestro delle Relazioni pubbliche italiane offre quella saggezza necessaria per non perdere la bussola.

L'intervista completa a Toni Muzi Falconi è disponibile nel secondo numero di Sweet Spot Magazine.

Qui un estratto. Per leggere l’intero articolo e sfogliare il magazine, qui.

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