Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con una comunicazione del 29 luglio 2025, ha reso noto che sono ancora disponibili 686.372.544,73 milioni di euro per il credito d’imposta destinato agli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 effettuati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025.
Il beneficio rientra nel quadro del piano “Transizione 4.0” e può essere richiesto esclusivamente attraverso il sistema telematico messo a disposizione nella sezione dedicata del sito del GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Per accedere è necessario autenticarsi con SPID e compilare il modello editabile disponibile online.
Ricordiamo che possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti in Italia, comprese le stabili organizzazioni estere, a prescindere da forma giuridica, settore o regime fiscale. Il beneficio è esteso anche a professionisti, forfettari, imprese agricole e marittime. Sono escluse, invece, le imprese in procedure concorsuali o soggette a sanzioni interdittive.
Il processo di richiesta del credito si articola in tre fasi distinte:
- Comunicazione preventiva: entro il 31 gennaio 2026, le imprese devono trasmettere una comunicazione iniziale che indichi gli investimenti programmati e l’importo del credito d’imposta previsto, L’ordine cronologico di invio determinerà la priorità nell’assegnazione dei fondi disponibili.
- Conferma dell’acconto: entro 30 giorni dall’invio della comunicazione preventiva, l’impresa dovrà attestare, tramite una seconda comunicazione, di aver versato almeno il 20% del costo complessivo dell’investimento.
- Comunicazione di completamento: al termine dell’investimento, sarà necessario inviare la comunicazione finale entro il 31 gennaio 2026 per investimenti completati entro il 31 dicembre 2025, oppure entro il 31 luglio 2026 per quelli conclusi entro il 30 giugno 2026.
Nel caso in cui le risorse disponibili dovessero esaurirsi, le comunicazioni saranno comunque acquisite in ordine cronologico, e le imprese potranno beneficiare del credito d’imposta per beni materiali qualora si rendano disponibili nuovi fondi.
Redazione redigo.info