Ex-Ilva: Palazzo Chigi, incontro sul futuro di Ilva e Acciaierie d’Italia: no ad una mini Ilva,  superare ostacoli per una nuova produzione ecosostenibile

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Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario generale FIM CISL Ferdinando Uliano

e del Segretario nazionale FIM CISL Valerio D’Alò

Ex-Ilva: Palazzo Chigi, incontro sul futuro di Ilva e Acciaierie d’Italia:

no ad una mini Ilva,  superare ostacoli per una nuova produzione ecosostenibile

Oggi a Roma presso Palazzo Chigi si è svolto un importante confronto tra rappresentanti del Governo, i commissari straordinari di Amministrazione Straordinaria e le organizzazioni sindacali, al centro la vertenza ex-Ilva e il futuro di Acciaierie d’Italia. All’incontro hanno preso parte il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovani e i rappresentanti sindacali. Per la FIM CISL il segretario generale Ferdinando Uliano e il segretario nazionale FValerio D’Alò,

Il ministro Urso ha evidenziato l’impegno del Governo nel garantire la salvaguardia dell’industria siderurgica italiana, sottolineando che «rispetto all’obiettivo di salvaguardia del sito, il decreto legge convertito in legge prevede risorse e norme per DRI, con una gara pubblica per la progettazione di un nuovo impianto aperta ai soggetti privati». Urso ha anche annunciato che «il DRI potrà partire con una nuova governance e normativa» rimarcando anche l’utilizzo delle risorse della Regione Puglia per le aziende dell’indotto.

Tra le priorità indicate dal Governo, anche il rispetto delle normative ambientali: «L’AIA più avanzata a livello sanitario in Europa dà la possibilità allo stabilimento di rimanere in attività, consentendo di revampare i due altoforni danneggiati dalla gestione precedente e di adeguare l’impianto oggetto di sequestro». Inoltre, il ministro ha comunicato che la riunione sull’accordo di programma è stata aggiornata al 12 agosto, mentre nel frattempo il Comune di Taranto ha presentato una proposta che prevede l’utilizzo di tre forni elettrici e uno DRI.

Per quanto riguarda la transizione energetica e la decarbonizzazione, Urso ha annunciato piani strategici tra Taranto e Genova, con la realizzazione di impianti di preridotto e forni elettrici, e annunciato l’apertura dei termini di gara per la vendita di Acciaierie d’Italia fino al 15 settembre 2025. Il ministro ha inoltre annunciato che la prossima settimana si recherà si a Gioia Tauro che a Genova per approfondire le alternative relative alla realizzazione di impianti di preridotto e ascoltare le posizioni degli amministratori locali.

La FIM CISL, attraverso il segretario generale Ferdinando Uliano e Valerio D’Alò, ha espresso chiaramente la propria posizione rispetto alle sfide di questa fase di trasformazione: «abbiamo condiviso la realizzazione di tre forni elettrici su Taranto e uno su Genova e di 4 impianti di DRI a Taranto, un’ipotesi che prevede un costo sociale ma che costituisce un patto occupazionale e rilancia l’industria». I due hanno poi sottolineato l’importanza di «superare gli interessi di bottega e di affrontare con coraggio la salvaguardia della salute, dell’ambiente e della competitivitá».

«Siamo contrari a ipotesi che non prevedano la realizzazione di preridotto su Taranto, perché c’è il rischio di una catastrofe sociale e un impatto ambientale maggiore – se prodotto altrove – rispetto all’uso del DRI a ridosso dei forni in cui deve essere utilizzato e perché, tale soluzione, non garantirebbe la tutela occupazionale necessaria. No alla realizzazione di una mini Ilva, i previsti investimenti di 5 MLD non possono essere rivalutati al ribasso». La FIM CISL ha, infine,  ha ribadito la centralità di una strategia che coniughi tutela ambientale, salute e occupazione, affinché la transizione non penalizzi i lavoratori e le comunità coinvolte.

Il governo alla fine dell’incontro ha confermato il proprio impegno nel trovare soluzioni equilibrate e sostenibili, auspicando un dialogo costruttivo e condiviso con tutte le parti coinvolte per il futuro di uno dei più importanti comparti industriali italiani.

FIM, FIOM, UILM  chiederanno un incontro ai gruppi parlamentari per confrontarsi sulla necessità di decidere sul futuro della ex Ilva.

Roma, 1 Agosto 2025                                                                                   Ufficio Stampa Nazionale FIM CISL

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