L'autore racconta
01/08/2025
In occasione dell’uscita di Spotlight 2 abbiamo intervistato CANYON MOON
Che rapporto hai con le lettrici e i lettori?
Con chi legge le mie storie ho un rapporto davvero speciale. Sono una delle parti più belle di tutto questo percorso, e sono certa che, senza il loro sostegno, non avrei mai portato a termine Spotlight. Amo commentare con loro i capitoli dopo ogni aggiornamento, vedere come reagiscono ai colpi di scena o ai momenti romantici. E poi incontrarli ai firmacopie è sempre un’emozione: ti rendi conto che tutto questo è reale e che non si tratta soltanto di messaggi o numeri su uno schermo.
Com’è nata la passione per la scrittura?
Credo che la mia passione per la scrittura sia sempre stata lì, da quando alle elementari aprivo il computer e iniziavo a inventare favole piene di errori grammaticali e cliché. Mi é sempre piaciuto dare sfogo all’immaginazione, mettermi nei panni di altri personaggi e chiedermi come avrei reagito in determinate situazioni. É come farsi dei film mentali, ma portati all’estremo.
Descrivi il tuo libro con 3 trope
Hate to love, mystery romance, forced proximity.
Hai mai ricevuto commenti dai lettori che ti hanno ispirato a cambiare qualcosa nella trama che avevi già definito?
Sì, ed é anche per questo che amo pubblicare su Wattpad: mi dà modo di analizzare le reazioni dei lettori, le aspettative che hanno, cosa gli piace e cosa no. Una volta ho modificato un piccolo colpo di scena perché, prima che pubblicassi il capitolo successivo, qualcuno era riuscito già a indovinare nei commenti.
Quali emozioni o sensazioni speri di suscitare nei lettori attraverso i tuoi romanzi?
Mi auguro di riuscire a trasmettere la tensione emotiva tra i personaggi, ma anche la profondità delle situazioni più drammatiche. E poi c’è l’elemento mystery, che cerco sempre di intrecciare alla trama principale: mi piace quando una storia riesce a coinvolgere su più livelli, non solo dal punto di vista romantico.
Perché hai scelto di pubblicare sotto pseudonimo? Come lo hai scelto?
Il mio pesudonimo deriva da una canzone di Harry Styles che riesce a mettermi di buonumore ogni volta che la ascolto. L’ho scelto anche per proteggere un po’ la mia privacy: purtroppo ci sono ancora tanti pregiudizi sul romance, e preferisco evitare che chi non capirebbe giudichi qualcosa che per me è importante.
Com’è nata l’idea del libro?
Spotlight é nata dal voler abbattere una serie di cliché tipici delle commedie romantiche: la cheerleader della scuola, ricca, figlia di un uomo importante, spesso dipinta come l’antagonista. Io volevo darle voce, permetterle di raccontare la sua versione dei fatti e accompagnare il lettore in un viaggio in cui, pagina dopo pagina, ci si ritrova a comprenderla, a fare il tifo per lei, e magari anche a rivedersi un po’ nelle sue fragilità.
Cosa diresti a chi che pensa che i romance siano “solo storie d’amore”?
Direi che chi la pensa così probabilmente non ne ha mai letto uno fino in fondo. L’amore può essere il filo conduttore, ma dentro ci sono anche crescita personale, traumi, riscatto, scelte difficili, segreti… E poi, anche se fosse “solo” una storia d’amore, perché dovrebbe valere meno? L’amore è una parte enorme della vita. I libri servono anche a farci sentire qualcosa, a farci evadere, e se una storia riesce a farlo, che importanza ha il genere?
Spotlight
Canyon Moon
IL FENOMENO WATTPAD ITALIANO CON OLTRE 3 MILIONI DI LETTURE E PIÙ DI 1 MILIONE DI LIKE
LEI È LA SUA LUCE NELL'OSCURITÀ. LUI È IL SUO RIFUGIO NEL CAOS. L'AMORE È L'UNICO PERICOLO A CUI NON...
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