Nazionale Under 20 femminile, fra ritorni e prime volte, il focus sulle Azzurre di Matosinhos - Federazione Italiana Pallacanestro

Compatibilità
Salva(0)
Condividi
Torna

Stories Under 20 femminile

05 Agosto 2025

La rocambolesca sconfitta subita nel finale con i Paesi Bassi fa il paio con la beffa al supplementare dell’esordio con la Polonia, ma tutto è ancora in gioco nell’Europeo Under 20 di Matosinhos per una Nazionale capace di giocare e lottare fino al 40’ in tutte le partite del girone. Il roster guidato da coach Giuseppe Piazza è per metà composto da atlete che vinsero il bronzo a Vilnius dodici mesi fa, integrato dall’energia, dall’entusiasmo e dal talento delle altre sei convocate.

ALL’EUROPEO UNDER 20 UN ANNO DOPO IL BRONZO DI VILNIUS: CRISTINA OSAZUWA, ILARIA BERNARDI, SOPHIA LUSSIGNOLI E CATERINA PIATTI

All’inizio del prossimo campionato Cristina Osazuwa tornerà a calcare – con la canotta del Geas – i parquet di quella Serie A che nel 2020, appena quindicenne, aveva già assaggiato con Costa Masnaga. Nel frattempo sono trascorsi cinque campionati in cui Cristina ha saputo essere protagonista giocando con le pantere lombarde. “Il Basket Costa è un club che lavora davvero tanto sulle giovani e nel quale tutti gli allenatori, dall’Under 13 alla Serie A, cercano di imprimere lo stesso timbro e modo di giocare a tutte le squadre del vivaio, prediligendo la crescita delle proprie giocatrici sin da quando sono piccole, anziché prelevarle dall’esterno; ho sempre lavorato con i bambini, perché sapevo che mi avrebbe aiutato a relazionarmi in modo positivo in ogni circostanza, cercando di trasmettere loro l’idea di doversi impegnare ma pensare soprattutto a divertirsi, perché questa è l’età giusta in cui farlo” racconta la classe 2005 nata a Verona e appena reduce contro i Paesi Bassi dalla miglior prestazione offensiva in Azzurro (31 punti). ” Mi sono confrontata con allenatori e dirigenti, arrivando alla consapevolezza comune che dopo cinque anni questo fosse un passo necessario per provare a dimostrare anche a livello superiore quanto fatto in A2, grazie all’aiuto delle giocatrici più esperte”.

Fino all’Estate 2024 è stata sua compagna di squadra anche Ilaria Bernardi, prima di prendere la strada per Giussano con l’intento – rispettato – di disputare un campionato di A2 da protagonista: ”Sono reduce da una stagione nella quale volevo guadagnarmi consapevolezza, spazio e responsabilità sul parquet”, afferma la nuova giocatrice di San Giovanni Valdarno, che quindi, saluterà per la prima volta la Lombardia: ”L’obiettivo è quello di compiere un ulteriore step in avanti nella mia crescita e so che questo passerà anche attraverso dei sacrifici come può essere quello di lasciare la mia famiglia” e sull’Europeo aggiunge: “E’ una competizione stimolante con cui confrontarsi e che auguro ad ogni giocatrice di poter disputare per dimostrare le proprie capacità: mi sono sempre trovata bene con questo staff, è esigente nella maniera giusta e ci richiede quello che sa essere nelle nostre potenzialità”.

La Toscana – destinazione Empoli – sarà la prima esperienza fuori di casa anche per Sophia Lussignoli, un’altra delle medaglie di bronzo della scorsa edizione: ”E’ una sfida per me, sapendo di potermi concentrare appieno solo su questo aspetto e provare ad avere responsabilità con una squadra e delle compagne nuove, cercando di raggiungere un obiettivo più ambizioso della salvezza”, argomenta Sophia, che già nelle prime partite di girone ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista, chiudendo due volte su tre anche in doppia cifra: “Lo scorso anno abbiamo vinto una medaglia non del tutto inattesa, perché eravamo un gruppo bellissimo, conscio di poter arrivare in alto e che si vedeva quanto si divertisse a giocare insieme, quindi il bronzo è stato la giusta conclusione di un percorso”, conclude la prossima giocatrice dell’USE, che fa dell’ottimismo uno dei suoi punti forti: ”Fuori dal campo sono una persona timida, che però si relaziona molto facilmente con le persone e guarda sempre tutto in maniera positiva, ho sempre tenuto allo studio e sono iscritta a Scienze Motorie, mentre da piccola ero appassionata anche alla musica: batteria, pianoforte, flauto i vari strumenti che poi ho dovuto accantonare”.

Pur essendo ben due anni sotto età, nelle dodici dello scorso anno in Lituania c’era anche Caterina Piatti, reduce da due diversi tornei europei – l’altro è stato con le pari età dell’Under 18 – giocati la scorsa Estate: “E’ stata l’esperienza più bella tra quelle che abbia vissuto con la Nazionale”, argomenta sull’Under 20 Caterina, il cui rapporto con il basket, per la verità, non è cominciato così presto, nonostante papà Luigi e mamma Ester (bronzo europeo nel ’91 con l’Ungheria) fossero stati prima giocatori e poi successivamente allenatori di ottimo livello: ”Ho iniziato a giocare a 11-12 anni, dopo aver provato con la pallavolo ed aver fatto coesistere le due discipline per un periodo”, prima di scegliere definitivamente la pallacanestro ed approdare a 14 anni a Costa Masnaga, dove oltre allo Scudetto Under 19 del 2022 comincia a materializzarsi anche il sogno americano che la vedrà partire per gli States dopo l’Europeo: ”Avevo già maturato l’idea di trasferirmi negli Stati Uniti, inizialmente non per forza al college, ma le numerose esperienze vissute in Nazionale hanno richiamato l’attenzione di tanti atenei che hanno finito per dare una concretezza anche sportiva, oltre che accademica, a questo sogno”, conclude Caterina, reduce dal primo campionato di Serie A sotto la guida di coach Piazza con San Martino di Lupari, ovvero lo stesso parquet dove nel 2008 assisteva alla prima partita in A2 delle Lupe con Cavezzo, la squadra che papà Luigi in panchina e mamma Ester in campo trascinarono poi ad una storica promozione nella massima serie.

COINQUILINE, COMPAGNE DI SQUADRA E DI NAZIONALE: MARTINA FANTINI E GINEVRA CEDOLINI

Chiuderanno insieme il capitolo delle Nazionali Giovanili così come avevano iniziato, poco più che quattordicenni, la convivenza e l’esperienza romana Martina Fantini e Ginevra Cedolini. Le due giocatrici toscane, infatti, furono scelte dal Basket Roma per rinforzare il gruppo cresciuto in casa e capace di conquistare scudetto Under 14 e Join The Game 3×3 nel 2019, portando a viale Kant altri due titoli italiani giovanili oltre che la promozione in A2:”Vivere l’adolescenza in un ambiente così sano mi ha fatta crescere sia sotto l’aspetto umano che sportivo, mi sento fortunata ad aver fatto parte di questo progetto incentrato su una grande attenzione ai dettagli e nel quale abbiamo conquistato anche due scudetti giovanili e la vittoria del campionato di B: una crescita progressiva nel raggiungere i nostri obiettivi”, commenta Martina a proposito di un cammino condiviso, tra le altre, con le compagne di nazionale Lavinia Lucantoni e Ginevra Cedolini. “Sono andata via di casa a 14 anni, scelta non semplice, ma che oggi prenderei mille volte, perché è esattamente il percorso che immaginavo di fare, quattro anni impegnativi nei quali penso di aver lavorato in una certa maniera e fatto parte di un gruppo con cui ci siamo tolte belle soddisfazioni, grazie ad un ambiente familiare in cui torno ogni volta a salutare quelle persone che sotto l’aspetto umano e sportivo mi hanno reso la persona che sono oggi”, fa eco Ginevra alla sua compagna. Dopo aver ripreso confidenza col parquet dall’infortunio al ginocchio e aver debuttato in A con San Martino di Lupari, l’ala Azzurra approderà a Ragusa: ”Sono pronta a raccogliere i frutti del lavoro fatto con le Lupe e metterlo in pratica a Ragusa, dove spero di ritagliarmi un ruolo rilevante in una società storica ed importante, che tutte abbiamo lo stimolo di provare a riportare in A dove merita: è un club strutturato, ma allo stesso tempo familiare ed accogliente”.

Dopo un campionato di A con Faenza, chiuso con la conquista dei playoff (ed un epilogo in A2 a Matelica) volerà invece negli Stati Uniti Martina, che vestirà la canotta delle Arizona State Sun Devils: ”So di trovare un livello diverso in termini di ritmo, contatti ed intensità del gioco, quindi spero di riuscire ad inserirmi in fretta e dare il mio contributo, è un gioco diverso e meno di letture di quello cui siamo abituate in Europa, ma la stagione a Faenza mi ha permesso di rendermi conto dell’impatto che si prova nell’uscire dal contesto giovanile, riuscendo ad avere nel finale, anche a causa di alcuni infortuni, un minutaggio più ampio che mi ha permesso di contribuire al raggiungimento dei playoff”. La conclusione degli impegni con la E-Work prima della chiusura del mercato le ha poi permesso di approdare a Matelica e terminare il campionato in A2: “Il finale di stagione a Matelica mi ha restituita alla mia dimensione di gioco naturale (nel ruolo di numero 5) e mi ha permesso di ritrovare certezze anche sotto questo aspetto”.

Per entrambe le sensazioni in vista dell’Europeo sono state all’insegna dell’ottimismo: ”Mi sento cresciuta e consapevole rispetto a due anni fa su limiti e punti di forza, cosciente e fiduciosa nel lavoro di squadra ed individuale svolto in questo mese di preparazione”, conclude l’ex Faenza, mentre Ginevra si sofferma sul clima positivo costruito nel mese di avvicinamento all’europeo lusitano: ”L’ambiente sereno fuori dal campo ci permette di parlare apertamente e confrontarci senza timore anche se ci dovesse essere qualcosa da migliorare sul parquet: è un ottimo presupposto”.

ENERGIA E AGONISMO A SERVIZIO DELLA NAZIONALE: EMMA ZUCCON E AGNESE GIANANGELI

Energia, combattività e disponibilità al sacrificio sono caratteristiche che accomunano senza dubbio Emma Zuccon ed Agnese Gianangeli, la cui capacità di fare piccole cose apparentemente oscure, ma in realtà tanto funzionali alla squadra si sono viste già nel girone di qualificazione dell’Europeo. Emma ci arriva reduce dall’epilogo di un percorso giovanile compiuto interamente con la canotta della Reyer, sul quale ha impresso il suo timbro (27 punti e 18 rimbalzi) nella finale che è valsa il bronzo nella categoria Under 19: “Un risultato che ci rende felici, ma al di là di questo sono davvero fiera di come abbiamo vissute queste Finali Nazionali, cioè con buona parte di un gruppo con cui giochiamo insieme sin dall’Under 14 e con il quale condividere questo risultato e questi momenti è stato inevitabilmente ancora più bello, la Reyer è stata una seconda famiglia, nella quale ogni membro dello staff e della società mi ha aiutato a crescere come giocatrice”, commenta l’atleta nell’ultima stagione in forza al Rhodigium Basket in A2, che a Venezia ha avuto l’opportunità di giocare insieme anche alla sorellina Sofia, sfortunatamente messa ko da un infortunio che le ha impedito di giocare le Finali Nazionali e l’Europeo Under 16:”Abbiamo un rapporto davvero speciale, reso tale dalla passione condivisa per la pallacanestro, siamo molto legate e ci scriviamo spesso anche per dirci che ci pensiamo, quest’anno dagli Stati Uniti sarà più difficile farlo per via del fuso orario e mi dispiacerà non essere presente al suo rientro in campo, ma so che tornerà più forte e determinata di prima: quest’anno siamo riuscite comunque a giocare insieme ed è una di quelle sensazioni uniche che spero di tornare a vivere presto”. La maggiore delle sorelle Zuccon torna a Matosinhos dodici mesi dopo un Europeo Under 18 svoltato beffardamente dopo l’incredibile sconfitta con l’Ungheria (67-66 agli ottavi) e che l’Italia chiuse nona, pur con sole due sconfitte: “Quella partita resta ancora un grande rimpianto ma proprio per questo sono felice di essere di nuovo qui a giocare questo tipo di incontri e cercare di raggiungere il miglior risultato possibile”.

E’ la prima volta assoluta in Nazionale, invece, per Agnese Gianangeli, pronta a dar battaglia sotto i tabelloni anche in un Europeo: ”Prima di partire la curiosità era mista anche ad un po’ di inevitabile agitazione, ma compagne e staff hanno saputo subito mettermi a mio agio ed io mi sento fortunata a vivere questa esperienza”, racconta la giocatrice marchigiana, ma ormai umbra d’adozione, visto che per lei sarà il terzo campionato di A2 con Umbertide, abbinato alla frequenza universitaria del corso di biotecnologie a Perugia: ”Conciliare lezioni ed allenamenti non è semplice, ma la passione riesce a non renderlo pesante; mi aspetta un’altra stagione con Umbertide per proseguire un percorso in A2, nel quale da giocare pochi minuti sono arrivata ad essere una titolare: sono contenta di avere la fiducia dello staff e darò sempre il massimo per essere il punto di riferimento che serve alla squadra”.

LA “PRIMA” VOLTA: CANDY EDOKPAIGBE E FRANCESCA BALDASSARRE

Il canestro decisivo a fil di sirena nell’amichevole di Gubbio contro la Slovenia è stato solo il preludio di un Europeo nel quale, pur essendo al debutto in Nazionale, Candy Edokpaigbe ha voluto subito essere protagonista, chiudendo a 15 punti per gara il girone eliminatorio: “E’un sogno che diventa realtà, ho sempre sperato di giocare con la Nazionale ed è un onore poterlo fare ora che tutti i problemi burocratici sono sistemati, immagino questo momento da quando ero piccola e sono grata allo staff e chiunque abbia lavorato per trovare la soluzione – esordisce l’atleta cresciuta nel vivaio di Cercola e nata da una famiglia nigeriana in Italia da vent’anni – ho sempre seguito le ragazze in ogni partita ed è bellissimo ora poter giocare con loro”, commenta Candy, che dopo un anno a Seattle volerà a San Francisco, per proseguire la sua permanenza statunitense: ”Studierò comunicazione e giocherò a San Francisco, quello americano è un basket che si gioca molto più in velocità e in 1 contro 1, invece qui molto più dettagliato, tattico e tecnico. E’ un’esperienza che consiglio a chiunque, perché consente di coniugare studio e lo sport più bello del mondo, poi chissà, un domani mi piacerebbe anche tornare a giocare in Italia”, commenta la ex Vigarano e Faenza, dalla spiccata propensione religiosa: “Sono cresciuta in una famiglia molto cristiana, Gesù e Dio sono la mia forza e ogni partita prego sempre che mi diano la forza di far bene”.

E’ la più piccola di tutte – classe 2008 – ma ha già alle spalle un Europeo anche questa estate Francesca Baldassarre, 6^ a La Palma con l’Under 18 e pronta al secondo campionato consecutivo in Serie A con la canotta di Battipaglia :”Quest’anno mi permetterà di concludere il percorso scolastico e di misurarmi nuovamente con la Serie A, è stata una scoperta per me lo scorso anno, grazie ad un allenatore che mi ha aiutata molto e spero di acquisire maggiore confidenza e fiducia nella prossima stagione: Battipaglia è un ambiente molto familiare, per cui l’aiuto delle compagne è stato fondamentale nell’affrontare una novità

Recapiti
Matteo Cirelli