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L’attuale legislatura europea sta affrontando la revisione dei regolamenti e delle norme che disciplinano il mondo del trasporto aereo a livello comunitario.
Nelle scorse settimane ha avuto un’ampia eco quanto votato in Commissione Trasporti del Parlamento in merito al diritto al bagaglio personale e a mano gratuito a bordo degli aeromobili. Tuttavia, si tratta solamente di una piccola parte di quanto bolle in pentola.
Cominciamo dal Regolamento n. 261/2004, che disciplina i diritti dei passeggeri in caso di negato imbarco, cancellazione del volo o ritardi significativi, prevedendo compensazioni economiche e forme di assistenza.
Il Parlamento europeo aveva proposto una revisione del Regolamento già nel 2014, ma solo nel giugno 2025 i ministri dei trasporti dell’UE hanno raggiunto un accordo politico, permettendo di fatto, il 24 giugno, alla Commissione TRAN di approvare una serie di emendamenti e aprendo la strada alla discussione in Aula plenaria.
Le proposte in discussione sono diverse e riguardano il ruolo degli intermediari, l’introduzione di un modulo unico di rimborso, la gratuità nella scelta del posto per i bambini e una migliore tutela nei viaggi multimodali.
Gli intermediari, come le agenzie di viaggio, devono comunicare ai passeggeri già al momento della prenotazione il costo complessivo del biglietto, le eventuali commissioni e le modalità di rimborso in caso di cancellazione, ritardo prolungato o negato imbarco, assicurando che il rimborso avvenga entro 14 giorni.
È stata poi approvata in Commissione l’introduzione di un modulo comune per le richieste di risarcimento e rimborso, con i vettori che devono inviare il modulo precompilato o attivare canali automatici per comunicarlo ai passeggeri entro 48 ore dal disservizio.
Per ridurre l’ambiguità su cosa costituisca una “circostanza straordinaria” (che esonera dal pagamento del risarcimento), la Commissione ha definito un elenco di eccezioni come catastrofi naturali, guerre, condizioni meteorologiche gravi o scioperi imprevedibili, escludendo però gli scioperi del personale della compagnia aerea.
Sul tema dei bagagli a mano inclusi nella tariffa senza costi aggiuntivi si è già discusso ampiamente (anche se, non potendo la tariffa essere fissata per legge, resta il rischio di un aumento medio dei prezzi rispetto alla situazione attuale – ma questa è un’altra questione). Le nuove norme prevedono inoltre che i bambini sotto i 12 anni siano automaticamente seduti accanto al proprio accompagnatore, senza costi aggiuntivi, e che ai passeggeri con mobilità ridotta sia garantito il viaggio gratuito per il loro accompagnatore.
Infine, con un voto separato, la Commissione ha approvato nuove regole UE per i viaggiatori che utilizzano due o più mezzi di trasporto: se il biglietto è acquistato tramite contratto unico multimodale, si mantiene il diritto al risarcimento, anche in caso di perdita della coincidenza tra mezzi.
Originariamente prevista per la sessione di luglio, la discussione in Aula è stata rinviata a settembre, con un’approvazione definitiva attesa tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate 2026.
Detto del Regolamento n. 261/2004, passiamo a quello n. 1008/2008, che disciplina il mercato interno dei servizi aerei dell’UE e definisce le norme relative a:
- chi può accedere a tale mercato e a quali condizioni (prescrizioni in materia di licenza d’esercizio);
- le condizioni che stabiliscono tempi e luoghi in cui i vettori dell’UE possono operare liberamente all’interno dell’Unione e le circostanze eccezionali che possono limitarne la libertà (come nel caso degli oneri di servizio pubblico);
- la libertà per i vettori dell’UE di fissare tariffe aeree passeggeri o merci e le modalità di esposizione dei prezzi ai consumatori.
La consultazione per la revisione del Regolamento si è conclusa l’11 giugno 2025 e la Commissione prevede di presentare una proposta entro il secondo trimestre del 2026.
Vale la pena ricordare come, sebbene un’analisi del 2019 avesse concluso che non fosse necessaria una revisione sostanziale del Regolamento, durante l’ultimo processo di valutazione d’impatto avviato nel 2021 era emerso che il mercato dei servizi aerei dell’UE fosse entrato in un periodo di profondi cambiamenti. Tra i fattori che hanno contribuito: la transizione verso un’aviazione più sostenibile (decarbonizzazione del settore entro il 2050), la pandemia di COVID-19 e l’aggressione militare russa all’Ucraina. Questi eventi hanno modificato le dinamiche di mercato, caratterizzate da una base di costi più elevata e da un consolidamento tra le compagnie aeree dell’Unione europea.
Le proiezioni indicano, peraltro, una forte crescita del traffico aereo a livello mondiale, mentre l’obbligo per i vettori UE di essere posseduti per oltre il 50% da soggetti europei limita l’accesso al capitale, penalizzando la competitività a vantaggio di operatori extraeuropei.
L’obiettivo della revisione del 1008 è costruire un mercato aereo resiliente, competitivo e sostenibile, coerente con il Green Deal, garantendo sicurezza, connettività anche nelle regioni più remote e occupazione di qualità. Si punta, quindi, a modernizzare le regole su proprietà e controllo delle compagnie, facilitare l’accesso al capitale e difendere la libertà tariffaria.
Last but not the least, il 5 agosto 2025 è stata avviata una consultazione pubblica (scadenza 28 ottobre) per valutare l’adeguatezza della normativa aeroportuale.
Tre gli atti da esaminare:
- il Regolamento (CEE) n. 95/93 che regola l’assegnazione delle bande orarie negli aeroporti congestionati;
- la Direttiva 96/97/CE che disciplina l’accesso ai servizi di assistenza a terra;
- la Direttiva 2009/12/CE che regola i diritti aeroportuali (tariffe per uso delle infrastrutture).
Si tratta di tre atti legislativi che hanno contribuito in modo significativo all’apertura del mercato delle infrastrutture aeroportuali e all’aumento della concorrenza tra i vettori aerei e tra gli aeroporti, a vantaggio dei consumatori e della connettività.
Tuttavia, dalla loro adozione il mercato è cambiato: la crescente congestione e la carenza di capacità dovute a scarsità di personale, i vincoli ambientali e le inefficienze, le recenti crisi (finanziaria, pandemica e bellica in Ucraina), la tendenza al consolidamento del settore, la crescente concorrenza da hub extra-UE e interventi nazionali disomogenei – soprattutto sul tema ambientale (per esempio la riduzione della capacità aeroportuale nei Paesi Bassi, Belgio, Francia) – hanno messo sotto stress il sistema.
Gli obiettivi specifici che si prefigge l’Unione europea con la revisione di queste disposizioni includono:
- uso e tariffazione efficiente della capacità aeroportuale;
- concorrenza leale tra aeroporti e operatori;
- controllo trasparente sull’assegnazione delle bande orarie e sull’assistenza a terra;
- qualità e resilienza dei servizi aeroportuali.
Per concludere, si può quindi affermare che l’Unione europea è impegnata in un complesso, ma necessario, aggiornamento delle norme che regolano l’aviazione civile. Il successo di queste riforme sarà decisivo per il futuro della connettività europea, per la competitività delle compagnie dell’UE e per una transizione green equilibrata.