Granelli di felicità

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

La storia di un tempo da custodire nel cuore

Il viaggio è stato lungo. Ma a volte serve mettersi in cammino per ritrovare una direzione. C’è un luogo speciale a Punta Marina, chiamato la “Spiaggia dei Valori”. Qui, tra il suono delle onde e la brezza leggera, il tempo sembra fare una pausa. È uno spazio che accoglie, che invita a respirare, a sentirsi un po’ più leggeri.

Claudia e i suoi figli sono arrivati a Punta Marina in un tardo pomeriggio di luglio, quando il cielo si fa più tenue e il mare comincia a raccontare la quiete. Era tanto, troppo tempo, che non partivano insieme. Almeno otto anni. Una vita intera per certi adolescenti, un tempo sospeso per chi, giorno dopo giorno, fa i conti con una malattia che non lascia tregua.

Non servivano mete esotiche, né orizzonti lontani. Serviva uno spazio di leggerezza, un luogo in cui potersi guardare negli occhi senza l’ombra costante della fatica. E quello spazio, finalmente, si è aperto.

Sette giorni. Settimana piena di piccoli gesti: una cena con risate più leggere, una sera di vento dove i pensieri si spargono e non fanno male. Claudia li osservava, i suoi figli. Uno sguardo pieno. Come si guarda qualcosa di prezioso, cercando di imprimerselo dentro per quando torneranno le giornate più dure.

Non ha avuto bisogno di grandi discorsi. “Qualche semino, credo, sia stato gettato,” ha confidato. E forse è bastato. Perché a volte basta poco: il silenzio condiviso di un tramonto, una frase lasciata cadere con dolcezza, uno sguardo che dice “sto meglio perché ci sei tu”.

Maria, quasi diciottenne, e i suoi fratelli gemelli, Giacomo e Mattia, di quattordici anni, hanno trovato sulla spiaggia un luogo dove ricostruire la complicità che la vita a volte mette in pausa.

Non è stato tutto semplice. Non poteva esserlo. Ogni gesto ha richiesto attenzione, ogni momento è stato guadagnato con cura. Ma per una volta non ha vinto il limite: ha vinto il desiderio.

Claudia lo sapeva: non sarebbe bastata una settimana a riscrivere tutto. Ma un frammento, sì. Un frammento di felicità condivisa. Per i figli, ma anche per sé. Per ricordarsi – e ricordare – che la vita continua ad avere spazio per la bellezza, anche quando cambia forma.

È tornata a casa con il cuore pieno. E quei giorni, sotto il sole di un piccolo paese di mare, sono diventati una memoria nuova da tenere stretta.

Perché anche questo è prendersi cura: creare occasioni di respiro, riannodare fili invisibili, regalare possibilità dove sembrava non ci fosse più nulla.

Un’estate diversa, forse irripetibile. Ma vera.

E questo basta.

Utilizziamo i cookie per garantire le funzioni del sito e per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Leggi la cookie policy maggiori informazioni

Recapiti
Elisa Longo