Con Stop the clock rinviati gli obblighi di rendicontazione - redigo.info

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Il Decreto Legislativo n. 125/2024 ha recepito nell’ordinamento italiano la Corporate Sustainability Reporting Directive (c.d. “CSRD”), quadro di riferimento per gli obblighi di informativa sulla sostenibilità. Intanto, il Decreto Legge n. 95/2025 (Legge 118/2025), è intervenuto sul DLGS n. 125, modificandolo a seguito della Direttiva (Ue) 2025/794 – c.d. “Stop the clock” – che, a sua volta, ha modificato la Direttiva “CSRD”.

L’ultima Direttiva è entrata in vigore il 17 aprile 2025. Dispone il rinvio:

– di due anni per l’entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione della CSRD per le grandi imprese che non hanno ancora iniziato a rendicontare e per le PMI quotate;
– di un anno per i termini di recepimento e prima applicazione della direttiva sulla due diligence di sostenibilità, rivolta non più solo alle aziende più grandi.

Le intenzioni del Legislatore europeo con la direttiva Stop the clock

La direttiva “Stop the clock” intende semplificare la legislazione unionale sulla sostenibilità. Prevede una seria riduzione del numero di imprese obbligate alla rendicontazione di sostenibilità.

Cambia dunque il calendario per i report di sostenibilità, stabilendo queste nuove tempistiche per gli obblighi di rendicontazione in materia di sostenibilità:

– dagli esercizi con inizio al 1° gennaio 2024 o data successiva, per le grandi imprese e gli enti di interesse pubblico che alla data di chiusura del bilancio superano il numero medio di 500 dipendenti occupati durante l’esercizio e per gli enti di interesse pubblico che costituiscono imprese madri di un grande gruppo e che, su base consolidata, alla data di chiusura del bilancio superano il criterio del numero medio di 500 dipendenti occupati durante l’esercizio;

– dagli esercizi con inizio in data 1° gennaio 2027 (due anni di slittamento dalla previsione originaria) o successiva, per le imprese di grandi dimensioni e le imprese madri che non ricadono nel precedente insieme;

– dagli esercizi con inizio il 1° gennaio 2028 (due anni di slittamento dalla previsione originaria) o successiva, per le PMI quotate che non sono micro-imprese, enti piccoli e non complessi, imprese di assicurazione captive e imprese di riassicurazione captive (abrogata l’opzione opt-out).

Variazioni sono, infine, intervenute sugli obblighi dei revisori, che attengono alla Relazione sulla gestione.

Redazione redigo.info

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