Parco Arte Vivente

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La serata del 13 settembre, a cura di Neanche per Sogno, propone tre performance, ciascuna con un proprio approccio alla composizione e all’esecuzione elettronica.

Aleksandra Słyż presenta Beneath, breathing, composizione elettroacustica con cui indaga, con raffinata sensibilità, il rapporto tra suoni di estrazione strumentale e sintetica.
Attraverso sistemi di intonazione naturale, l’artista dà forma a tessiture drone dense e complesse che mettono in luce tensioni microtonali ed elettroacustiche, elementi che, insieme a sistemi interattivi di sonificazione, costituiscono il fulcro della sua ricerca artistica.

Segue la nuova performance solista di Ciro Vitiello, che combina brani inediti con improvvisazioni su sintetizzatori analogici, voci frammentate e strumenti acustici come il Taishōgoto e lo Steel Tongue Drum, creando paesaggi sonori grezzi ed evocativi.

In chiusura, il set di Nocturnerror si apre su un paesaggio sonoro freddo e instabile, con frequenze profonde, voci evanescenti e texture eteree, per poi evolvere verso un’atmosfera tesa costruita attraverso manipolazioni digitali, sound design sofisticato, noise e percussioni serrate.

La serata del 14 settembre, a cura di QUOIS, si apre con Kinetic Valves di Marina Boselli, concerto per eufonio-oficleide ed elettronica ispirato all’omonimo album – arricchito dalla suite Unveiled di Luca Sutto – che esplora e valorizza le potenzialità timbriche di strumenti tanto versatili quanto poco conosciuti, in ambito di musica di ricerca.

A seguire Timothée Quost SEUL, performance per tromba iper-amplificata in cui l’artista francese Timothée Quost presenta l’esito di una profonda ricerca sul suono in contesti isolati, intrecciando sperimentazione acustica e suggestioni urbane maturate nell’album Before Zero Crossing, ispirato ai paesaggi sonori di Copenaghen.

La giornata si conclude con BRIGADERA, progetto italo-brasiliano di Beatrice Sberna e Gabriel de Oliveira, affiancati per l’occasione dalla polistrumentista Sara Guidolin. Il trio dà vita a una festa sonora in cui songwriting, folk brasiliano e cultura pop si fondono in un set ibrido e imprevedibile, dove il background jazz dei musicisti si manifesta nella disinvoltura con cui si muovono tra i brani, in un giocoso sovvertimento delle convenzioni.

Recapiti
Valentina