Il governo si attiva per sbloccare i bonus salva-edicole. Dopo il grande afflusso di domande, il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria (DIE) si affretta per verificare le pratiche presentate e iniziare a versare i bonus per i giornalai.
Annunciato lo scorso marzo e approvato ad aprile, gli edicolanti hanno potuto presentare la loro domanda per gli incentivi statali nel solo mese di luglio. Così circa 5mila proprietari di edicole ora stanno aspettando il lavoro del DIE.
I fondi, che ammontano a 17 milioni, sono stati stanziati con il decreto del 17 aprile 2025 che vedeva 10 milioni riservati solo alle imprese di vendita esclusiva di prodotti editoriali. Altri 4 milioni erano destinati ai distributori per rafforzare la rete di informazione cartacea specialmente nelle aree più interne del Paese. I restanti 3 milioni erano assegnati alle edicole dei piccoli centri italiani.
I fondi rimangono dunque necessari per rafforzare un settore in declino tanto quanto centrale. Questo il messaggio del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alberto Barachini, che a proposito di queste difficoltà sottolinea il valore di quotidiani ed edicole che “rappresentano una difesa naturale all’erosione della fiducia dei cittadini nell’informazione. Un fenomeno alimentato dalla diffusione a basso costo di manipolazioni digitali, deep fake e da guerre ibride di propaganda”.
La decrescita strutturale del cartaceo
Il Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia (SINAGI) ha calcolato ad oggi una perdita di punti vendita esclusivi del 70% dal 2010. Un trend di cui il mondo dell’editoria è ben a conoscenza e che appare irreversibile.
In quindici anni, infatti, da 38mila edicole si è passati a 11mila, non considerando altri punti vendita non esclusivi come bar e supermercati. Non solo, infatti il reddito medio è anche calato a 900 euro per attività, la distribuzione nei piccoli paesi diviene più costosa e i vecchi edicolanti che vanno in pensione non sono rimpiazzati.
Tutti questi elementi e criticità hanno spinto il governo a muoversi in maniera più organizzata per salvaguardare “una filiera essenziale per la diffusione capillare dell’informazione e il pluralismo”.
I prossimi passi sono dunque affidati al DIE, che in autunno pubblicherà l’elenco delle edicole ammesse al sostegno con un decreto approvato dal Capo del Dipartimento. Il piano prevede un contributo a ogni impresa in possesso del codice Ateco 47.62.10 fino a 4mila euro, per coprire fino al 60 per cento dei costi sostenuti nel 2024 per il pagamento di Imu, Tasi, Cup, Tari, canoni di locazione, servizi di fornitura di energia elettrica, servizi telefonici e di collegamento a internet, acquisto o noleggio di registratori di cassa o di registratori telematici, acquisto o noleggio di dispositivi Pos e di altre spese sostenute per la trasformazione digitale e l’ammodernamento tecnologico. C’è un bonus ulteriore del 10 per cento (sempre considerando il tetto dei 4mila euro) per le edicole che sono rimaste aperte lo scorso anno la metà delle domeniche in calendario.
Articolo di T.S.
L’articolo DIE, fondi per edicole accelerano: forte afflusso di domande proviene da Notiziario USPI.