Le nuove indicazioni
Le Nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo, che entreranno in vigore nell’a.s. 2026-27, si inseriscono nel solco delle recenti politiche educative mirate a rafforzare le competenze scientifiche e tecnologiche degli studenti. Il PNRR ha stanziato risorse dedicate a questo obiettivo, mentre i decreti attuativi e le Linee guida per le discipline STEM del 2023 hanno definito azioni operative valorizzando metodologie attive come l’Inquiry-Based Learning o IBL (apprendimento basato sull’investigazione).
La vera sfida sarà quella di tradurre il nuovo quadro normativo in percorsi operativi realmente spendibili nella didattica quotidiana. A tale scopo anche i libri di testo possono svolgere un ruolo importante. Un buon manuale non sostituisce la progettazione del docente, ma può diventare un alleato strategico: offre percorsi strutturati e già testati, materiali pronti all’uso ma adattabili e spunti che possono prendere forme diverse grazie alla creatività dell’insegnante. Il testo Orientamento Scienze nasce proprio con questa attenzione e anticipa in molti aspetti le priorità espresse nelle Nuove Indicazioni. Esploriamone alcune caratteristiche chiave.
Attività investigative e apprendimento attivo
Orientamento scienze propone numerose attività che guidano gli studenti a formulare domande, costruire ipotesi, verificarle ed eventualmente riformularle, integrando l’IBL nella routine scolastica in piena sintonia con le nuove Indicazioni.
Quest’ultime, infatti, nella premessa alle discipline STEM parlano della necessità di trasformare “l’aula in un vero e proprio laboratorio di idee” dove “l’alunno è soggetto attivo che formula le proprie congetture, progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte, raccoglie dati, costruisce significati, trae conclusioni, in un’ottica interdisciplinare e collaborativa”. L’approccio IBL favorisce una comprensione profonda insieme a una visione integrata dei saperi, superando la frammentazione delle discipline. È per questo che nel testo le scienze entrano in dialogo con la matematica, la tecnologia e talvolta anche con le discipline umanistiche: un esempio è la prova di competenza inserita nel laboratorio dell’Unità A1 sulla sequenza di Fibonacci, presente a pagina A17 (Fig. 1).
Questo aspetto è evidente soprattutto negli ingaggi a inizio lezione (Fig. 2), nelle sezioni “Esplora e scopri”, parti attive in cui spesso si propongono analisi di dati, interpretazioni di grafici e osservazioni guidate, e nelle sezioni esercitative dedicate al potenziamento delle competenze.
Fig. 2 – L’ingaggio che introduce la Lezione 3 sui passaggi di stato dell’Unità A3 (Temperatura e calore). A partire da una osservazione, propone alcune domande che hanno lo scopo di stimolare la curiosità dei ragazzi e di introdurre una discussione iniziale.
Conoscenze di base solide e ben organizzate
Le competenze non si improvvisano, ma occorre costruirle a partire da conoscenze ben strutturate. Orientamento Scienze segue questo principio, proponendo contenuti graduati e coerenti che accompagnano lo studente nella comprensione dei concetti chiave. Le Nuove Indicazioni, pur nel solco della didattica per competenze, richiamano infatti il valore dei contenuti disciplinari, definiti come fondamentali per sostenere l’apprendimento. Esse parlano infatti della necessità di una “solida base culturale”, di un sapere cioè che non si limita all’accumulo di informazioni, ma che prepara a riflettere, a risolvere problemi e a orientarsi in modo consapevole nella complessità del presente (Fig. 3).
Fig. 3 – Un esperimento che aiuta a capire il fenomeno dell’osmosi: i contenuti disciplinari sono fondamentali per sostenere l’apprendimento.
Competenze trasversali e cittadinanza scientifica
Nel libro i contenuti scientifici sono intrecciati con temi di educazione civica, sostenibilità e cittadinanza consapevole. Come auspicano le Nuove Indicazioni, che pongono l’accento sulla formazione di “cittadini informati e responsabili”, il testo affronta infatti questioni attuali come l’energia, i cambiamenti climatici, le biotecnologie, e lo fa con un linguaggio accessibile ma rigoroso. Un esempio è l’approfondimento sulle piogge acide, a pagina A146.
La dimensione storica del pensiero scientifico
Un altro elemento distintivo è l’attenzione alla storia della scienza, non come semplice cornice culturale, ma come occasione per riflettere sul metodo scientifico (Fig. 4).
Fig. 4 – L’inizio dell’approfondimento sulle unità di misura nella rubrica Scienze, tecnologia e storia.
Le grandi scoperte scientifiche mostrano come la conoscenza si sviluppi attraverso processi lenti e condivisi, più che da intuizioni isolate. Questo aiuta gli studenti a riconoscere il valore del metodo, del dubbio e della collaborazione. Il racconto della scienza nel testo non si limita alle schede dedicate alle grandi rivoluzioni, come quella copernicana o darwiniana, o a quelle che esemplificano i metodi delle scienze – come i criteri di datazione di rocce e fossili (il criterio relativo e quello assoluto) che hanno consentito di ricostruire la storia geologica del nostro pianeta e la storia evolutiva degli esseri viventi – ma si ritrova anche, in modo attuale e coinvolgente, nelle pagine introduttive alle unità, dove ricercatori e ricercatrici, scienziate e scienziati illustrano i loro campi di interesse (Fig. 5). La scienza così si avvicina a tutti noi, si attualizza, intriga e può orientare verso passioni o future professioni.
Fig. 5 – L’intervista a Telmo Pievani che apre il capitolo C10 sull’evoluzione.
Per contrastare gli stereotipi di genere e “promuovere una visione più equa e completa della scienza” viene dato molto rilievo al contributo delle donne alla scienza, sia nelle pagine introduttive alle unità sia nelle schede storiche dedicate a figure femminili di rilievo.
Modellizzare per capire
Le Nuove Indicazioni riconoscono il valore della modellizzazione come strumento per semplificare la realtà, fare previsioni e costruire spiegazioni. Il testo Orientamento scienze propone numerose attività in cui gli studenti costruiscono modelli – materiali o concettuali – per interpretare fenomeni complessi. Modellizzare non è solo un esercizio tecnico, ma un atto creativo e riflessivo che aiuta a comprendere meglio il mondo e ad allenare il pensiero astratto.
Ad esempio, la forma schiacciata ai poli della Terra, conseguenza della forza centrifuga generata dal suo moto di rotazione, può essere simulata con questa semplice esperienza presente a pagina B173 (Fig. 6).
Figura 6 – La forma della Terra.
Un’altra modellizzazione, presente a pagina B187, aiuta invece gli studenti a capire perché la Luna rivolge alla Terra sempre la stessa faccia (Fig. 7).
Fig. 7 – La ragazza, che rappresenta la Luna, simula il moto di rotazione della Luna intorno al proprio asse (1), il moto di rivoluzione della Luna intorno alla Terra (il compagno) (2), e infine i due moti sincroni (3), per cui deve rivolgere sempre la sua faccia in direzione del compagno.
Fisica e astronomia
Le Nuove Indicazioni inseriscono i fenomeni astronomici, tradizionalmente considerati nell’ambito delle Scienze della Terra, insieme con i fenomeni fisici, riunendo in un unico obiettivo specifico di apprendimento al termine della classe terza i due fenomeni. Lo scopo è quello di contribuire ad abbattere gli steccati tra le discipline, sottolineando l’importanza di una visione integrata del sapere scientifico: leggi universali, come quella di gravità, connettono infatti esperienze sia terrestri sia cosmiche. La trattazione di contenuti come i moti della Terra e dei pianeti o la legge di gravitazione universale, considerando il punto di vista sia della fisica sia delle scienze della Terra, consente infatti di raggiungere una visione più completa di tali fenomeni.