Quest’anno ci siamo fatti guidare da un’idea semplice e folle insieme: creare 3500 pezzi unici, uno per ogni persona che taglierà il traguardo. Niente scorciatoie. Medaglie fuse e laccate “come una volta”, con tre colori stesi a mano. Abbiamo detto addio al digitale per tornare analogici, per ritrovare il piacere dell’imperfezione che rende ogni oggetto irripetibile.
Il design 2026 racconta il nostro mare e le nostre scogliere: il Castello di Miramare visto dall’alto, da Prosecco–Prosek, tanto da sembrare quasi un edificio diverso, sospeso tra roccia e acqua. È una medaglia grande — poco meno di 10 cm di diametro — pensata non per celebrare soltanto la competizione, ma la natura, lo stare insieme e il divertimento.
Dietro ogni esemplare ci sono mani reali, tempi lenti, controlli pazienti. Piccole variazioni di spessore, di vernice, di luce: segni di una lavorazione viva, non di una produzione in serie. Quello che porti al collo non è un “pezzo”, è la tua versione della stessa storia.
“Essere qui è meraviglioso.” Lo disse Rilke, ed è diventato il nostro modo di guardare questi luoghi e questa gara. Con questa medaglia vogliamo celebrare la meraviglia — quella che si apre in un panorama, in un abbraccio dopo l’arrivo, in un sorriso sudato davanti al mare.
Ogni anno qualcuno chiede: “Le medaglie sono diverse per ogni gara?”
Un tempo sì. Oggi no—e non per caso. Abbiamo scelto, con ponderazione e vero spirito sportivo, una sola medaglia finisher, uguale per tutti. Perché oltre il traguardo apparteniamo alla stessa storia ma con storie diverse: il metallo non misura i chilometri, racconta l’impegno e la dedizione.
La distinzione appartiene al podio, ai punti ITRA e alla classifica: lì si celebra la prestazione.
La medaglia finisher, invece, è il trofeo di una vittoria con se stessi, il segno di un’impresa compiuta. I tuoi 15 km hanno la stessa dignità dei miei 105: essere finisher significa aver vinto il dubbio, la salita, il vento.
È un simbolo che unisce, non divide. Ed è qualcosa di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi.
Per questo abbiamo deciso di investire nella qualità dell’oggetto: una medaglia-trofeo pensata per durare e raccontare. Sappiamo che qualcuno avrebbe preferito un prodotto commerciale, magari con nastri diversi da contrapporre o da “flexare” rispetto a chi ha corso una distanza minore. Ecco: questa medaglia non parla quella lingua, scoraggia chi partecipa con quello spirito. Premia chi corre con passione e la soddisfazione di essere parte di un sogno. E questo ci piace molto.
3500 persone, 3500 storie, 3500 medaglie diverse. Quando avrai la tua in mano, guardala da vicino: vedrai il segno di chi l’ha fatta, il riflesso del percorso che hai corso e un ricordo che nessuno potrà avere identico al tuo.