La campanella è suonata per tutti? Dal sostegno ai cellulari in classe, le richieste di AIPD
La campanella è suonata per tutti? Dal sostegno ai cellulari in classe, le richieste di AIPD
comunicato stampa
Roma, 16 settembre 2025. La sentenza parla chiaro e «ordina a parte convenuta (ovvero, la scuola, ndr) la cessazione della condotta di discriminazione attuata in via indiretta nei confronti di Mario (nome di fantasia) attribuendogli, entro l’inizio dell’anno scolastico corrente (15 settembre 2025), un insegnante di sostegno, sostenendo le relative spese, per il monte orario indicato nel Piano Educativo Individualizzato».
Ad oggi, tuttavia, non solo l’insegnante di sostegno non c’è, ma l’ultima parola rivolta dalla scuola alla famiglia è contenuta nella lettera trasmessa dalla dirigente della scuola dell’infanzia a cui il bambino è iscritto: «Il prossimo anno scolastico non ci sarà alcun docente di sostegno. Pertanto i genitori dovranno decidere la scuola che dovrà frequentare il proprio figlio che meglio ritengono soddisfacente».
Il caso – che come ben sappiamo purtroppo non è isolato – è stato segnalato ad AIPD Nazionale dal papà di un bambino con sindrome di Down «dopo mesi di dinieghi, umiliazioni e isolamento inflitti a mio figlio».
Dopo la sentenza del Tribunale di Vallo della Lucania (datata 3 settembre), il 10 settembre si è tenuto il GLO, che non ha tenuto conto in alcun modo dell’ordinanza del Tribunale e ha quindi ignorato le disposizioni ricevute. «Ad oggi, non ho ricevuto alcuna risposta: finora, nessuno degli obblighi giudiziali è stato adempiuto», riferisce il papà.
Non è così che avremmo voluto raccontare l’inizio del nuovo anno scolastico: questa storia è però il segno che l’attenzione debba rimanere alta e che tutti gli strumenti debbano essere messi in campo perché il diritto all’inclusione scolastica sia effettivamente garantito.
Il nostro Paese vanta in questo campo non solo una normativa all’avanguardia, ma anche sentenze che accendono un faro e indicano chiaramente. Prima fra tutte, la sentenza n. 265 del 2016, che svincola chiaramente l’inclusione scolastica dalle esigenze di bilancio e dalla disponibilità di risorse. Una sentenza che AIPD, come tutte le altre associazioni, aveva definito storica (qui la scheda dedicata).
Non meno significativa è l’ordinanza del Tribunale di Vallo della Lucania, che inquadra come “condotta di discriminazione in via indiretta” la mancata assegnazione dell’insegnante di sostegno. Una chiara indicazione per tutte le scuole – siano esse pubbliche e paritarie – che sono quindi obbligate ad assicurare il sostegno scolastico agli alunni con disabilità, pena l’accusa di condotta discriminatoria.
Commenta così il presidente nazionale di AIPD Gianfranco Salbini: «Alla luce di quanto accaduto e dei numerosi casi che ogni anno vengono segnalati, AIPD nazionale ricorda alle famiglie e alle istituzioni scolastiche che il diritto all’inclusione scolastica e quindi alle ore di sostegno previste nei Pei è inalienabile e non vincolabile a esigenze organizzative o di bilancio. Purtroppo, tante famiglie devono ricorrere alle vie legali per vedersi riconosciuto questo diritto e in alcuni casi – come in quello che qui abbiamo riportato – anche l’esito positivo del ricorso non sempre è sufficiente a garantire il risultato. Esprimiamo comunque soddisfazione per l’ordinanza del Tribunale, che riafferma il diritto allo studio e all’inclusione come inalienabile, indicando la violazione di questo come condotta discriminatoria. Il nostro augurio a tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze che sono tornati a scuola in queste ore è di trovare un ambiente accogliente, che sappia mettere in campo tutti gli strumenti e le risorse per valorizzare le loro capacità. Oggi, purtroppo, non possiamo ignorare un sentimento diffuso di scoraggiamento, di fronte a una realtà che è ancora lontana dall’ideale di una scuola davvero inclusiva, capace di accogliere tutti, senza eccezioni. Proprio per questo non possiamo smettere di crederci e di lottare: perché anche se quella scuola forse non arriverà domani, ogni passo avanti è un dovere nei confronti di chi la vive oggi”.
Le novità a scuola e le richieste di AIPD
Il nuovo anno scolastico si è aperto con alcune novità che hanno o potrebbero avere un impatto importante sugli studenti con disabilità.
Innanzitutto, il divieto di utilizzo dei cellulari. «Per i ragazzi con sindrome di Down, in particolare, lo smartphone è uno strumento che facilita non solo l’attività didattica, ma anche la partecipazione sociale e l’autonomia personale. Non nascondiamo la nostra preoccupazione verso una regola che, se rigidamente applicata, potrebbe avere ricadute negative sui percorsi di questi studenti», commenta Salbini.
Bene invece la continuità del sostegno, che è stata assicurata dal ministero e che «ci risulta stia già dando buoni frutti, permettendo a tanti studenti di ritrovarsi accanto la stessa figura di supporto dello scorso anno».
Per quanto riguarda l’assistenza specialistica, continuiamo a ricevere segnalazioni di casi in cui l’ente locale ne eroga meno di quante indicate in PEI, facendosi forti della sentenza del Consiglio di Stato dell’agosto 2024, nonostante vari tribunali locali hanno ribadito che le ore indicate in PEI vanno erogate, a prescindere dalle esigenze di bilancio dell’ente.
Queste quindi le richieste che, all’avvio dell’anno scolastico, AIPD rivolge a coloro che, a tutti i livelli, sono chiamati a realizzare concretamente l’inclusione scolastica: dal ministero agli uffici regionali, passando per dirigenti e insegnanti:
- Garantire sempre quanto previsto nel Pei, per quanto riguarda le ore di sostegno e dell’assistente educativo, fin dai primi giorni di scuola e per tutto l’anno scolastico
- Assicurare agli studenti con disabilità la possibilità di utilizzare i dispositivi digitali (inclusi i cellulari), per gli scopi concordati e previsti
- Aumentare i contributi per il sostegno anche nelle scuole paritarie, in modo da realizzare una piena equiparazione degli alunni con disabilità nelle scuole di tutto il Paese, evitando alle famiglie l’onere di ricorsi giurisdizionali per ottenere la realizzazione di un diritto