Il prodotto stampato può funzionare ancora bene quando i lettori sono i bambini? Si, almeno a leggere i risultati di un’indagine, molto interessante, a cura di Aralyn McMane, executive Director di Global Youth & News Media, pubblicata di recente da Wan-Ifra, l’Associazione mondiale degli editori. The Week Junior, la versione americana di un marchio del Regno Unito, è diventata la testata periodica a maggior crescita negli Stati Uniti, con oltre 100.000 abbonati ed un incremento di diffusione del 23% nella seconda metà del 2024. In classifica assoluta The Week Junior è il terzo periodico, dopo i giganti The Atlantic e New York. Sempre negli Stati Uniti va molto bene anche Kid Scoop News. Ha una foliazione di ventotto pagine, storie dedicate alle esperienze dei più piccoli e pagine per le attività all’interno delle classi delle scuole. Una parte dei contenuti sono in lingua spagnola. Il modello di business è basato sulla filantropia, ovvero donazioni che reggono i costi della stampa e distribuzione gratuita nelle scuole, e accordi con editori locali che gestiscono il resto delle normali attività editoriali. La testata è diffusa in diversi Stati, con numeri molto interessanti. Nel sudovest del Texas l’editore di un nuovo giornale di comunità distribuirà 30.000 copie al mese agli studenti. Lo stesso sta facendo un altro editore della Louisiana, e sempre nell’ordine delle 30.000 copie a numero. In Nebraska la foliazione del prodotto è di 24 pagine, ed il target raggiunto è di 12.000 studenti. Nel Nord Dakota, sempre attraverso il supporto di testate locali, si punta a raggiungere 50.000 studenti.
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