Dopo essersi addentrati nel labirinto, i visitatori troveranno una deviazione: una galleria di bambù li condurrà al di là del dedalo, verso il Parco che custodisce la casa editrice di Franco Maria Ricci.
Qui i primi bambù piantati dal fondatore convivono con la vegetazione locale e si specchiano in un laghetto silenzioso, scenario inatteso per un’esplorazione botanica sorprendente.
Ad accompagnare la scoperta, una mappa speciale ideata nello stile della cianotipia: un vero e proprio quaderno di viaggio arricchito da curiosità e note storiche su questa tecnica fotografica, con la quale gli ospiti saranno invitati a cimentarsi.
La mappa condurrà fino agli spazi del laboratorio a cura di Stampe Selvatiche: qui i partecipanti potranno sperimentare la cianotipia in prima persona. Fiori, foglie, ma anche merletti, piccoli oggetti o persino le proprie mani diventeranno matrici da imprimere sulla carta, trasformandosi in “impronte botaniche” da portare con sé come ricordo unico di questo giardino nascosto.
Stampe Selvatiche
Stampe Selvatiche è un progetto nato a gennaio 2025 che intreccia arte e moda in un unico linguaggio. Attraverso la cianotipia, abiti usati o realizzati con stoffe di recupero diventano narrazioni tessili che vestono d’eleganza e immaginazione chi le indossa, catturando le forme e i dettagli dell’ambiente naturale che ci circonda.
Il lavoro unisce la conoscenza dei tessuti e delle tecniche di stampa ad una visione estetica che fa della moda un mezzo espressivo e un veicolo di cambiamento. Ogni abito diventa così un’opera da indossare, in cui creatività, identità e natura si incontrano.
Il progetto è ideato da Beatrice Diazzi, artista visiva e modellista d’abbigliamento, formatasi all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e allo IUAV di Venezia. La ricerca si è sviluppata anche nel corso di residenze, fra cui una annuale presso la Green House a Berlino.