Riqualificazione dell’illuminazione pubblica: l’esperienza di Trieste, esempio di governance attiva
La riqualificazione dell’illuminazione pubblica in corso nella Città di Trieste si configura come una best practice per le amministrazioni locali che desiderino trasformare la propria città in chiave smart. Trieste, difatti, ha saputo coniugare tecnologia, sostenibilità, sicurezza e valorizzazione del tessuto urbano e storico-architettonico attraverso un efficace partenariato pubblico-privato con Edison Next, ottenendo benefici già evidenti a cittadini e imprese a un solo anno dall’avvio del progetto
22 Settembre 2025
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Paola Orecchia
Giornalista
Foto di Renaldo Kodra su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/un-grande-edificio-con-una-torre-dellorologio-M61VNSY67pY
La Città di Trieste si trova oggi al centro di un fondamentale percorso di innovazione del patrimonio infrastrutturale cittadino, che vede l’amministrazione protagonista strategica e motore del cambiamento, supportata dal partner Edison Next. Da luglio del 2024, infatti, sono in corso gli interventi di riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica, che stanno portando alla città vantaggi significativi in termini di risparmio energetico ed economico, impatto ambientale e di diffusione di servizi smart. A beneficiarne sono i cittadini, che possono già godere di una città più sicura, inclusiva, sostenibile e valorizzata, e la pubblica amministrazione che avrà a disposizione una mole di dati utili per la presa di decisioni consapevoli.
Non si tratta, quindi, solo di un efficientamento dei punti luce urbani attraverso lampade a LED o della sostituzione dei pali della luce, bensì di adottare tecnologie all’avanguardia per guidare una trasformazione urbana radicale.
È con questi obiettivi che il Comune di Trieste ha scelto di siglare un partenariato pubblico-privato con Edison Next, società del Gruppo Edison che ha la missione di accompagnare le città, i territori e le aziende nel percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica.
La PA come “direttore d’orchestra” dell‘innovazione
Nel modello d’intervento scelto dal Comune, la PA agisce come regista o direttore d’orchestra. Innanzitutto, la scelta di innovare il patrimonio energetico e impiantistico cittadino è stata fortemente voluta e pianificata dall’Amministrazione Comunale, convinta che ridurre drasticamente i consumi energetici e le emissioni potesse, da una parte, liberare risorse da reinvestire nel tessuto urbano (nei settori sociali, educativi, infrastrutturali), dall’altra, incidere significativamente sulla crescita economica e ambientale della città. Successivamente, è nato un dialogo costruttivo con il partner privato Edison Next, che ha portato a una co-progettazione delle soluzioni da adottare, che valorizza la centralità del ruolo amministrativo, permettendo di orientare l’investimento verso le reali esigenze della cittadinanza.
Nel progetto, è il Comune di Trieste a definire e individuare i bisogni del territorio, a impostare i criteri di sostenibilità, di sicurezza e di valorizzazione urbana. È sempre l’Ente a monitorare gli avanzamenti e i risultati, con la misurazione trasparente di risparmi energetici e la riduzione delle emissioni di CO2.
Edison Next ha messo a disposizione know-how e soluzioni innovative, affiancando la visione pubblica senza mai sovrapporsi a essa. Questo equilibrio ha permesso di elaborare soluzioni su misura, valorizzando tanto la componente tecnologica quanto quella urbana e civica della città.
Il modello di partnership adottato da Trieste può rappresentare un benchmark a livello nazionale per altre amministrazioni locali che vogliano promuovere la transizione energetica, digitale e ambientale valorizzando la propria regia amministrativa e la capacità di supervisione a lungo termine.
Le caratteristiche del progetto: numeri che raccontano una rivoluzione
Efficientamento a LED di oltre 20.000 punti luce su 84 kmq, dalla periferia al centro città; 400 nuovi punti luce nelle aree meno servite; ammodernamento e valorizzazione di 1.100 corpi illuminanti storici/decorativi; telecontrollo su oltre 19.000 punti luce; illuminazione adattiva per più di 700 punti, per garantire sicurezza e ottimizzazione dei consumi; installazione di 235 quadri elettrici e 30km di nuove linee; circa 200.000 cittadini serviti, ossia tutta la popolazione triestina.
Il contratto di partenariato ha una durata di 13 anni a partire da luglio 2024 e le opere garantiranno benefici cospicui e via via crescenti, in termini energetici, ambientali e di servizi: si calcola, infatti, un risparmio energetico annuo di oltre il 70% rispetto al 2023 e una riduzione di emissioni in atmosfera di circa 3.900 tonnellate all’anno di CO2.
Illuminazione pubblica come driver di servizi di smart city
La digitalizzazione della rete di illuminazione può essere la base per servizi di smart city, open data e coinvolgimento civico. Il Comune di Trieste ha colto l’opportunità, introducendo tecnologie all’avanguardia, capaci di dare un ritorno sociale importante: oltre all’implementazione di sistemi di monitoraggio e telecontrollo e all’adattabilità intelligente dei punti luce, sarà possibile anche creare servizi accessori ad alto valore aggiunto, che migliorano la qualità della vita e la percezione di sicurezza, come la videosorveglianza, lo smart parking, le colonnine di ricarica elettrica e il Wi-Fi urbano.
Nello specifico, tra i tanti obiettivi raggiunti, vi sono anche l’ammodernamento della control room esistente presso la Caserma S. Sebastiano che sovrintende al servizio di videosorveglianza, la messa a punto di una nuova centrale di governo, l’implementazione di più di 200 sistemi di videosorveglianza e lettura targhe, l’installazione di centraline per il controllo della qualità dell’aria e il rilevamento meteo, la realizzazione di un sistema di smart parking, l’implementazione di nuovi hot-spot per il wi-fi, l’installazione di sistemi di ricarica per veicoli elettrici e di sistemi DAE (colonnine con defibrillatore automatico).
Anche la mobilità urbana beneficia dell’innovazione, con 66 regolatori semaforici, 40 sistemi di video-imaging per il rilevamento, il monitoraggio del traffico e la classificazione dei veicoli) e l’installazione di pulsanti e dispositivi acustici per i non vedenti in prossimità di 38 incroci cittadini (su un totale di 98).
Un modello replicabile per una PA sempre più proattiva
Le buone pratiche del progetto realizzato a Trieste possono essere adottate da altre amministrazioni locali per massimizzare l’impatto sociale, ambientale e gestionale della riqualificazione dell’illuminazione pubblica. Ci riferiamo in particolare al mantenimento della centralità della PA nel processo decisionale, per esempio, per orientare le collaborazioni pubblico-private verso soluzioni di reale utilità collettiva, ma anche al perseguimento di obiettivi integrati di sostenibilità, efficienza e inclusività.
Fondamentale è il coinvolgimento di operatori affidabili e specializzati, in questo caso Edison Next, tramite modelli contrattuali trasparenti e di lungo periodo. Operando lungo queste tre direttrici, l’efficientamento dell’Illuminazione pubblica diviene un volano d’innovazione, generando un notevole risparmio energetico, la riduzione delle emissioni e massimizzando la sicurezza e la valorizzazione dei luoghi simbolo della città.