Lo sport non uccide: STOP CACCIA

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“La caccia non è che un atto inumano e sanguinario, degno solamente di selvaggi e di uomini che conducono una vita senza coscienza, che non si armonizza con la civiltà e col grado di sviluppo a cui noi ci crediamo arrivati.” (Lev Tolstoj).
Oggi la chiamano “sport”, ma lo sport non uccide nessuno.

In concomitanza con l’apertura della stagione di caccia, domenica 21 settembre, insieme a tante altre associazioni animaliste, le sezioni OIPA hanno partecipato a iniziative e presidi informativi in zone simboliche del nostro Paese, tra cui il Valico di Colle San Zeno (Brescia), il Parco del Po e del Morbasco (Cremona), la Foresta demaniale del Cansiglio (Belluno),  la Riserva naturale dell’Abbadia di Fiastra (Macerata),  l’area della Pietra di Bismantova (Reggio Emilia).

Da Milano fino a Taranto, le delegazioni OIPA si sono unite per dire basta a una politica asservita alla lobby della caccia, che uccide la vita e mette a rischio anche quella dei cittadini. Ora, con il “Disegno di legge sparatutto” si vuole fare qualsiasi concessione a una categoria che rappresenta la minoranza della popolazione italiana, consentendo ai cacciatori di sparare sempre e ovunque. 
Caccia a febbraio e oltre, caccia in spiaggia, caccia sul ghiaccio, caccia nelle foreste demaniali, caccia con il silenziatore, caccia sui valichi montani, e come se non bastasse, nuove specie da assassinare e ritorno all’uso di richiami vivi.

Ma gli italiani chiedono di vivere in un ambiente più sicuro e rispettoso della vita degli altri animali: sono infatti oltre 53 mila i  cittadini che hanno detto NO all’attività venatoria firmando la proposta di Legge di iniziativa popolare per l’abolizione della caccia depositata in Senato, che ora sarà tenuto ad ascoltare anche la volontà popolare.

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