Sala riunioni della Camera dei Deputati al completo, il 16 luglio, a #NucleareFuturo per la presentazione dello studio “La nuova strategia per lo sviluppo del mix energetico nazionale: le potenzialità dell’energia nucleare
L’introduzione con interventi istituzionali parte con il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha descritto gli scenari energetici attuali e futuri ponendo l’attenzione su quanto sia importante la scelta della strategia energetica nazionale per far rimanere l’Italia nel novero dei paesi più sviluppati. In questo senso un nuovo inizio per il nucleare nel nostro Paese garantirebbe maggiori stabilità ed autonomia energetica, ma bisognerà essere trasparenti su tutti gli aspetti sia economici che di sicurezza . La Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile (PNNS), istituita con Decreto Ministeriale il 16 novembre 2023, si pone proprio questo obbiettivo.
Segue l’intervento registrata del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il quale ricorda come l’Unione Europea abbia riconosciuto l’energia nucleare nella tassonomia verde ed è stato previsto nel PNIEC che venga implementata con idrogeno e fonti rinnovabili. Gli scenari con un mix energetico che preveda il nucleare stimano un risparmio di 17 miliardi di euro entro il 2050. Conclude indicando le tecnologie SMR (Small Modular Reactors) e AMR (Advanced Modular Reactor) come quelle più promettenti anche ancora se in fase pre-commerciale, in quanto offrirebbero energia stabile e calore ad alte temperature. Inoltre sarebbero un’opportunità industriale per l’Italia che porterebbe nuovi posti di lavoro.
Molti contenuti sono stati inoltre espressi durante l’intervista al Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in particolare la storica esigenza delle industrie italiane di energia ad un costo più basso come per gli altri paesi europei, soprattutto dove l’energia nucleare viene sfruttata, per essere competitive.
Nel frattempo però che il nucleare riparta in Italia bisognerebbe avere energia rinnovabile a prezzo calmierato per le aziende e si segnala che ci sono ancora 150 GWh di energia green non ancora messi a terra per rallentamenti burocratici. Altro tema è quello del gas dove si segnala come ci siano poche aziende in Europa che fanno speculazione senza monitoraggio, aggravando la situazione. Fuori dai confini europei ci sono paesi che sul fronte energetico viaggiano ad altre velocità e l’Europa deve muoversi presto.
Il Direttore Generale ENEA, Giorgio Graditi, approfondisce il discorso delle nuove tecnologie nucleari SMR e AMR che rappresentano una netta discontinuità rispetto al passato dal punto della sicurezza, con sistemi passivi di nuova concezione che impediscono gravi incidenti e anche nel caso li confinerebbero, e della velocità di costruzione, sfruttando la modularità. Gli AMR inoltre offrirebbero la possibilità di sfruttare anche il combustibile nucleare esaurito MOX. Il PNIEC pone che la costruzione della prima installazione nucleare parta dal 2030 per andare a regime entro il 2050.
Il costo si prevede che si abbatterà come successo con le tecnologie del fotovoltaico, serve però una condivisione del sistema industriale, un programma su medio-lungo periodo, ricerca, coinvolgimento della popolazione e un impianto normativo.
Si è poi dato spazio anche al punto di vista di ambientalisti (K.Eroe – Legambiente) dove sono state rimarcate le perplessità sulla convenienza economica del nucleare rispetto alle rinnovabili e di aziende del settore (L.Mastrantonio – Nuclitalia) che invece lo individua come soluzione più dispacciabile per raggiungere gli obbiettivi di decarbonizzazione. Si concorda comunque che lo studio di un metodo di confronto che restituisca risultati oggettivi è indispensabile per garantire trasparenza. Nuclitalia in quest’ottica arriverà completare entro due anni uno studio con scenario costi complessivo includendo le partnership che supporteranno l’industria nucleare italiana, la quale avrà sicuramente bisogno di infrastrutture che la sostengano e da qui l’esigenza di un approccio di sistema. Per il quale si dovrà trovare un piano di condivisione il più trasversale possibile e procedere con risolutezza, perché se tutti i paesi europei faranno come pianificato riguardo l’ampliamento dell’uso del nucleare ci saranno possibilità shortage di forniture.
Il Convegno prosegue con due tavole rotonde di rappresentanti politici dove nella prima (A.Bonelli – FI, R.Zucconi – AVS, S.Fregolent – IV, G.Zollino – Azione) si è parlato prevalentemente di costi energetici e sostenibilità, mentre nella seconda (V.Peluffo – PD, V.Pepe – Lega, E.Cappelletti – M5S, I.Cavo – NM, L.Squeri – Fdl) sui potenziali rischi e le strategie energetiche adottate in Europa.
Le conclusioni sono affidate al Delegato del Governo per l'Energia e Presidente del Gruppo Tecnico Energia di Confindustria, Aurelio Regina, il quale riafferma che se l’Italia vuole continuare a mantenere il livello di benessere e produttività allora deve pianificare oggi una strategia energetica per renderci pronti alle sfide future. Ci sono infatti voluti cinquant’anni per passare dal petrolio al gas e ce ne vorranno presumibilmente altrettanti per il nuovo mix energetico che si prospetta con nucleare e rinnovabili.
Precisa anche che il termine “sostenibile” incluso nel titolo dello studio di cui l’evento si riferisce alla sostenibilità energetica, economica e di sicurezza.
Auspica un modello che possa offrire resilienza sulla linea di quello spagnolo con 60% rinnovabili, 20% gas e 20% nucleare, quest’ultima percentuale che andrebbe sostanzialmente a sostituire la quota di idrocarburi e che peraltro nel modello PNIEC è stimata a non meno del 11% entro il 2050.
Sottolinea poi che negli ultimi tempi le argomentazioni dei contrari al nucleare sono inerenti perlopiù agli aspetti economici, si potrebbe quindi dedurre che i dubbi su inquinamento e sicurezza siano ormai stati chiariti. Ma anche dal punto di vista economico il nucleare presenta diversi casi in cui il suo arrivo ha portato diminuzione e stabilità dei costi dell’energia. Un mercato energetico stabile e competitivo è quanto serve per assicurare certezze sul futuro alle imprese.
Invita infine i parlamentari e la politica ad affidarsi alla scienza nella ricerca della giusta strategia energetica nazionale.