Ecosistema Scuola • Legambiente

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Il rapporto di Legambiente che raccoglie i dati di oltre 7000 edifici scolastici nei comuni capoluogo italiani, tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, frequentati da una popolazione di oltre un milione e 300mila studenti.  

Un’analisi dettagliata sullo stato di salute delle scuole confrontandola con i servizi essenziali di prestazione, e che per le scuole riguardano edilizia scolastica, digitalizzazione e servizi mensa, denunciandone ritardi ed emergenze da affrontare. 

Lo stato di salute delle scuole italiane 

In Italia sul fronte dell’edilizia scolastica negli ultimi 25 anni la scuola italiana arranca. Non solo è fragile, ma continua a soffrire di forti disuguaglianze territoriali, con divari strutturali e funzionali che penalizzano soprattutto il Sud e le Isole. I fondi stanziati per la manutenzione, straordinaria e ordinaria, sono sempre pochi e frammentari e in alcuni casi diminuiscono. A dimostrarlo i dati relativi al 2024 ma anche a quelli degli ultimi 25 anni raccolti nel nostro ultimo report “Ecosistema Scuola”.  

I dati di Ecosistema Scuola 2025

Il report, che raccoglie i dati 2024 di 97 comuni capoluogo su 112 e che riguardano 7.063 edifici scolastici di loro competenza, tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, nel 2024 solo il 47% degli edifici dispone del certificato di agibilità, appena il 45% ha il collaudo statico, meno del 15% degli edifici in zona sismica è stato progettato o adeguato secondo la normativa antisismica, ancora il 54,8% degli edifici non ha beneficiato della verifica di vulnerabilità sismica.

Preoccupa la sicurezza dei solai, il cui crollo rappresenta ancora oggi la principale causa di incidenti nelle scuole italiane. Solo il 31,2% degli edifici scolastici ha beneficiato di indagini diagnostiche sui solai negli ultimi cinque anni: il dato è leggermente più alto al Nord (32,0%) e al Sud (36,1%), ma scende al 33,9% nelle Isole e al 22,5% nel Centro.

Gli interventi di messa in sicurezza dei solai sono stati ancora più limitatisolo il 10,9% degli edifici ne ha beneficiato a livello nazionale. Il Sud registra la percentuale più alta (17%), seguito dalle Isole (15,9%), mentre il Nord si ferma al 9,2% e il Centro al 7,7%. Per Legambiente si tratta di una grave carenza di prevenzione, senza contare che in seguito al tragico incidente di Rivoli, sono stati stanziati fondi specifici per incentivare le indagini diagnostiche sugli edifici scolastici.

La scuola pubblica italiana fatica, inoltre, anche sul fronte della sostenibilità e servizi. Gli interventi per l’efficientamento energetico riguardano solo il 16% degli edifici, solo il 6,5% degli edifici con certificazione energetica risulta in classe A, il 66,6% si colloca nelle ultime tre classi energetiche (E, F, G). L’adozione di impianti da fonti rinnovabili è ancora troppo marginale (21%), con forti disparità tra le Isole, ferme al 10,8%, e il resto del Paese. Dati non buoni anche per i servizi scolastici: il tempo pieno è attivo nel 38% delle classi, ma solo nel 16,8% nelle Isole. Il servizio mensa è presente nel 73,7% degli edifici, ma scende al 38,8% nelle Isole. Le strutture sportive sono disponibili solo nel 50% delle scuole ma meno della metà è accessibile in orario extrascolastico nel Mezzogiorno.

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