Nel suo nuovo romanzo Elena Stancanelli racconta la storia di Anna, una donna che – dopo la fine della sua storia con Davide – decide che è tempo di mettere in discussione tutto quello che credeva scontato nei legami sentimentali: amore, coppia, gelosia, fedeltà, monogamia.
Non sa bene, però, con cosa sostituire il modello sentimentale dentro il quale è cresciuta. L’amore potrebbe non riguardare due persone ma una piccola comunità, in cui si è liberi di entrare e uscire senza scacciare gli altri? E questo basterebbe a far sparire il dolore delle separazioni?
La gioia di ieri è suddiviso in tre atti che descrivono, con uno stile sensuale, divertito ma anche profondo, il percorso interiore e sociale di Anna: la protagonista si ritrova vis-à-vis con la sua solitudine e con una comunità di amici, amanti, coinquilini, cani… figure che rappresentano diversi approcci all’amore e al desiderio.
L’autrice dà voce a una donna irriverente, autoironica, che si sforza di accogliere tutto quello che c’è. E racconta dell’età adulta una versione affettuosa e strampalata.
«La vita di Anna è anche la nostra perché abbiamo gli stessi amici di Anna, con i loro problemi, le loro vigliaccherie, i loro slanci, le loro disperazioni. Chi se ne frega dei protagonisti, viva le relazioni tra persona e persona. Il tono è quello adatto a far capire le cose, cioè comico, anche quando c’è poco da ridere […] Elena Stancanelli ha scritto un romanzo enormemente politico, di una politica che vive per la strada, nelle case, nei disaccordi discussi, nei messaggi che vengono da specie non umane, per i corpi umani».
Chiara Valerio, la Repubblica
«È un libro sull'amicizia, sulle nuove forme di unione, di cura, ma è anche un libro sulla solitudine e sull’invecchiamento, ed Elena, in questo senso, non cerca mai di indorare la pillola. Invecchiare fa schifo, fa pensare alla morte. Punto. Eppure nella sua ricerca della felicità – e in quella di Anna – c’è qualcosa di estremamente vitale, di irrisolto, qualcosa di pischello […] È un romanzo che ha un respiro corale, e la casa di Anna assomiglia a una comune con il privilegio di molti comfort e di ottime bottiglie, ma in questo vasto assortimento di creature fragili e spaccone, depresse e divertenti, forse i veri protagonisti non sono nemmeno umani».
Veronica Raimo, 7 – Corriere della Sera
«Il nuovo libro di Elena Stancanelli racconta la traiettoria di una trasformazione personale, e lo fa con lo humor sottile, il garbo e la libertà che sono tipici dell’autrice […] Ad anticipare e a dare senso al tema di fondo del libro è la citazione in epigrafe tratta da Vita immaginaria di Natalia Ginzburg: “A me non importa nulla dei miracoli... Quello che amo è la realtà”».
Silvia Bencivelli, D – la Repubblica
«La gioia di ieri parla della trasformazione di una donna quando la sfrontatezza dei trenta e quarant’anni se ne va e cominci a fare i conti con quello che hai avuto e che hai lasciato. È la dimensione adulta in cui fa capolino la nostalgia che schivi grazie alle amicizie vere, a cui è concesso anche essere “stronzi” e sinceri […] Elena Stancanelli dà voce a questa donna che scombina le regole e i pregiudizi. Ci fa entrare nella sua casa affollata, nel suo cuore ingarbugliato, e lo fa con lucidità e affetto, con una scrittura fluida e veloce. E ce la fa sentire vicina, una di noi».
Isabella Fava, F
«La vita di Anna continua a essere ricca di persone, corpi, amici che sono una foresta di radici intrecciate e antiche […] C’è erotismo nel rapporto con gli amici di una vita, un gruppo di persone che invece di essersi divise fra maschi e femmine, divorziati o sposati, con figli o senza figli, come siamo abituati a leggere (e forse come ci dividiamo davvero nella nostra vita polarizzata), sono rimaste meravigliosamente tutte insieme».
Raffaella Silvestri, Il Foglio