Ricerca FPA “Lavoro pubblico 2025”: crescono i lavoratori pubblici

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Ricerca FPA “Lavoro Pubblico 2025”: crescono i lavoratori pubblici, boom di laureati e giornate di formazione

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Si confermano i trend positivi nel pubblico impiego. È il risultato della ricerca “Lavoro Pubblico 2025” di FPA. Ecco alcuni dati: migliora il tasso di turnover (+1,7%); cala l’età media a 48,9 anni; sono in uscita per pensionamento 100mila dipendenti over 64 anni e 171mila con più di 35 anni di servizio; per la prima volta, oltre la metà del personale è laureato; raddoppiate in due anni le giornate di formazione per dipendente; stipendio medio lordo a 39.890 euro, +16% in dieci anni, ma pesa l’inflazione

30 Settembre 2025

Foto di KOBU Agency su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/barche-di-carta-bianche-su-superficie-bianca-kI1iR7l55FM

Cresce ancora il numero dei dipendenti pubblici, che nel 2023 supera la soglia dei 3,3 milioni e nel 2024 arriva a 3.373.682, record dell’ultimo decennio. Tra ingressi e uscite, il tasso di turn over 2023 è pari +1,7%, la maggiore variazione positiva negli ultimi dieci anni, una chiara inversione di tendenza dopo anni di valori zero o negativi. L’aumento è trainato in particolare dai nuovi inserimenti nell’Istruzione e nella Sanità, che insieme rappresentano il 60% del personale della PA. E se la tendenza sarà confermata, entro fine 2025 la Pubblica Amministrazione potrebbe superare i 3,4 milioni di addetti. Nonostante la crescita, il gap rispetto alle principali realtà europee resta marcato: in Italia si contano 5,6 dipendenti pubblici ogni 100 abitanti, contro gli 8,5 del Regno Unito, gli 8,3 della Francia, i 7,4 della Spagna e i 6,3 della Germania.

È quanto emerge dalla Ricerca “Lavoro Pubblico 2025” di FPA, che evidenzia il ringiovanimento in atto della PA italiana: l’età media scende a 48,9 anni, con una riduzione di quasi un anno in due anni, soprattutto grazie ai nuovi innesti over 40 (+36% in un anno). Anche se nella forza lavoro resta elevata l’incidenza di personale prossimo alla pensione, che a breve andrà sostituito: sono oltre 100mila le persone oltre i 64 anni di età e 171 mila quelli con più di 35 anni di anzianità.

Il settore pubblico è sempre più femminile: 6 dipendenti su 10 sono donne, che rappresentano anche la maggioranza dei nuovi assunti. E oggi la PA è decisamente più qualificata: per la prima volta oltre metà del personale è laureato e in due anni i laureati di primo livello sono cresciuti del 51%, quelli di secondo livello del 16%. Mentre sono raddoppiate le giornate di formazione per dipendente (4,1 milioni), record nel decennio, che portano a una media di 1,97 di giorni formativi l’anno per dipendente, più del doppio rispetto a due anni fa. Un ottimo segnale, anche se siamo ancora lontani dagli standard definiti dalle strategie di rafforzamento nella PA (40 ore annuali).

Crescono le retribuzioni medie lorde complessive: 39.890 euro, in crescita del 16% in dieci anni, ma comunque meno dell’indice medio dei prezzi al consumo pari al +19%. Mentre è in leggera contrazione la spesa complessiva per il personale, che si assesta a 187 miliardi di euro nel 2024, -1,1%, con un valore ben inferiore a quello della Francia (351 miliardi), della Germania (328) o del Regno Unito (300). Ed è ben più basso rispetto ai livelli dei paesi più avanzati anche il valore della spesa pro capite, pari a 3.126 euro per dipendente.

All’interno del report vengono analizzate in dettaglio le dinamiche occupazionali della Pubblica Amministrazione, con particolare attenzione a numeri e stime su crescita degli occupati, assunzioni e turn over, concorsi, tipologie contrattuali, retribuzioni, istruzione e formazione, confronto internazionale, ringiovanimento e presenza femminile.

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Recapiti
di Redazione FPA