L'intervento di Pietro Raffa al panel "Politica senza fair play" in Università Cattolica  - BistonciniPartners

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Credits Secondo Tempo

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L’evento “Politica senza fair play”, tenutosi il 23 settembre all’Università Cattolica, è stato l’occasione per presentare i risultati del progetto di ricerca di interesse nazionale (PRIN) “Attribution, Perceptions, and Practices of Political Incivility in Europe”, condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, dalla Sapienza Università di Roma e dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. 

Il convegno, patrocinato da Parole O_Stili e moderato dalla presidente Rosy Russo, si è arricchito con panel che ha visto l’intervento di rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e dei media, tra cui Pietro Raffa, Partner e responsabile Digital & Media Advocacy di Bistoncini Partners; Elena Buscemi, presidente del Consiglio comunale di Milano; e Antonio Palmieri, cofondatore e presidente della Fondazione Pensiero Solido. Hanno inoltre partecipato Marco Bestetti, consigliere regionale della Lombardia; Tonia Cartolano, caporedattrice di Sky Tg24; e Tommaso Coluzzi, giornalista e content creator di @Factanza Media.

I risultati della ricerca hanno evidenziato come l’inciviltà possa trasformarsi in un tratto identitario, fino a configurarsi come una vera e propria strategia di branding politico. Una riflessione cruciale che ne emerge riguarda il ruolo degli algoritmi: siamo davvero in grado di mantenere uno sguardo super partes oppure, al contrario, essi influenzano profondamente il nostro modo di osservare e interpretare la realtà sui social?

L’esperienza sul campo maturata da Pietro Raffa nelle campagne elettorali ci testimonia come, negli ultimi anni, il tratto comune sia un aumento della tossicità del dibattito online

La responsabilità individuale di ciascuno rimane, senza dubbio, un elemento importante ma non può essere trascurato il legame con gli ambienti nei quali oggi avviene il confronto, soprattutto sui social network. In primis è utile ricordare che Arpanet – Advanced Research Projects Agency NETwork, l’embrione da cui è nato Internet – era uno strumento nato principalmente per scopi militari. Successivamente si è evoluto con l’avvento del web, ma i social conservano ancora, a livello strutturale, una dinamica fortemente orientata allo scontro

Ma perché questo avviene? 

Secondo Pietro Raffa, a livello tecnico l’interesse delle piattaforme è quello di mantenere gli utenti al loro interno, e lo fanno attraverso l’intrattenimento e l’attenzione – siamo infatti entrati nella cosiddetta era del social media entertainment, per l’appunto. E quali sono i contenuti che catalizzano di più l’attenzione? Proprio quelli polarizzanti, che incentivano a realizzare post di questo tipo. 

Va considerato anche l’impatto che piattaforme e ambienti esterni hanno sui social: ad esempio, i giornali ricorrono a titolazioni forti e slogan – clickbait – che spesso inaspriscono ed esasperano il confronto. Così come il ruolo della televisione nell’influenzare i social: la struttura tipica di un talk show televisivo basata sul confronto-scontro, più che sul dialogo civile, si riflette inevitabilmente e la cosiddetta social TV, cioè quella modalità per cui si commenta in tempo reale sui social ciò che accade in TV, contribuisce in modo significativo a determinare le dinamiche delle conversazioni online.

Infine, è fondamentale riconoscere il ruolo che alcune potenze internazionali hanno sulle democrazie in termini di impatto. Diversi report della Commissione Europea evidenziano come Paesi quali Russia e Cina cerchino di minare le democrazie attraverso la manipolazione delle informazioni. Addirittura, la dottrina Gerasimov – che prende il nome dal Capo di stato maggiore generale delle Forze armate russe – sottolinea come la guerra moderna sia caratterizzata da una dimensione ibrida,in cui strumenti militari e comunicativi si integrano con finalità manipolative. Queste dinamiche contribuiscono, quindi, a contaminare le conversazioni digitali.

Ciò conferma come l’ambiente all’interno del quale ci muoviamo incida concretamente sulle scelte di comunicazione di ciascuno, a partire dai leader politici

La registrazione del convegno è disponibile dal minuto 58.

Recapiti
Simone Vellucci