Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato parere favorevole ad Anac su 6 schemi standard di pubblicazione che le Pubbliche Amministrazioni (PA) devono seguire per rispettare gli obblighi di trasparenza online.
Schemi di pubblicazione che le PA devono seguire: Anac riceve parere favorevole dal GPDP
Gli schemi, previsti dal decreto c.d. trasparenza (D. Lgs. n. 33/2013), tengono conto delle diverse osservazioni formulate dall’Ufficio, affinché la diffusione delle informazioni avvenga nel rispetto del diritto alla protezione dei dati personali degli interessati.
In conformità con la disciplina europea e nazionale in materia, evitando così possibili conseguenze sanzionatorie, le PA dovranno limitarsi a pubblicare – nella sezione “amministrazione trasparente” dei rispettivi siti web – solo dati previsti dalla normativa vigente nel rispetto dei principi di necessità e proporzionalità. Ad esempio, non potrà essere indicato il grado di parentela dei familiari dei titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo che non abbiano prestato consenso alla pubblicazione dei propri dati reddituali e patrimoniali.
Il Garante ha, inoltre, chiarito come in relazione alle procedure di conferimento degli incarichi riguardanti la dirigenza sanitaria si applicano gli obblighi di trasparenza previsti per i concorsi pubblici (art. 19 del d. lgs. n. 33/2013) in cui non è prevista la pubblicità di curricula e nominativi di candidati non vincitori.
Nel parere, il Garante privacy ha suggerito di richiamare – nello schema di pubblicazione dei dati personali riferiti a “titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali” – la possibilità di consultare le proprie Linee sul trattamento di dati personali contenuti anche in atti e documenti amministrativi (trattamento effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati) che contengono ulteriori indicazioni sulle cautele da adottare.
Il Garante ha, infine, invitato l’Autorità anticorruzione a valutare l’opportunità di un periodo transitorio che consenta alle Pubbliche Amministrazioni di uniformarsi progressivamente e gradualmente alle nuove modalità di pubblicazione.
Redazione redigo.info