06/10/2025
Redazione
'Consapevolezza nel saper fare e impegno nel far sapere', ha riassunto così il delegato FERPi Abruzzo e Molise Massimo Di Cintio quanto emerso a conclusione della tappa abruzzese del Roadshow.
Ospitato a Pescara nella sede di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, che ha collaborato all’organizzazion con la sezione Marche-Abruzzo-Molise dell’Andaf e all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Pescara, l’incontro ha visto la partecipazione di imprese e professionisti che hanno avuto modo di conoscere non solo le “regole di ingaggio” del premio ma soprattutto di comprendere e approfondire come si sia evoluta la cultura del reporting fino ad assumere l’importanza che oggi ha nelle dinamiche tra le organizzazioni e le rispettive categorie di stakeholder.
Dopo i saluti di Camillo Volpe, componente del comitato di presidenza Confindustria Abruzzo Medio Adriatico che ha sottolineato come adottare buone pratiche e trasparenza sia un processo che aiuta la stessa organizzazione e gli stakeholder a comprendere e dunque contribuisce sicuramente a rafforzare il legame con la comunità di riferimento, è stata la volta del presidente nazionale di FERPi Filippo Nani il quale ha spiegato come la stessa mission del roadshow è permeare i territori per favorire la partecipazione anche delle piccole imprese che .che rappresentano la spina dorsale dell’economia, ma che spesso sono meno consapevoli dell’importanza di valorizzare, attraverso il bilancio, attività dal valore strategico che va ben oltre il mero dato contabile.
Il presidente dell’Odcec Pescara Michele Di Bartolomeo, con la sua simpatica verve, ha ricordato come si sia passati dal capitalismo della crescita a quello della sostenibilità e di come quest’ultima sia diventata sempre più un fattore di equilibrio tra competitività economica, tutela dell’ambiente e coesione sociale, ma ha ribadito come sia necessario ancora lavorare per una semplificazione normativa per agevolare il lavoro dei professionisti anche nella redazione di un bilancio che rappresenti in modo completo la realtà aziendale.
Molto apprezzato l’intervento del professor Francesco De Luca, ordinario di Economia Aziendale all’Università “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara, che in pochissimi minuti e con ritmo serrato e ricco di aneddoti, ha ripercorso l’evoluzione nella storia del bilancio di esercizio: “A partire dal 1882 con il Codice di commercio, che già all’epoca prevedeva di riequilibrare lo sbilanciamento esistente tra le prime forme di società di capitale e i soggetti esterni, chiamati a conoscerne la consistenza patrimoniale a garanzia delle obbligazioni assunte.
Se da allora il bilancio è stato considerato come un mero adempimento normativo e non uno strumento di comunicazione coerente con la vita economica dell’organizzazione, è perché sta cambiando l’approccio culturale, anche grazie a iniziative come l’Oscar di bilancio” ha chiarito De Luca.
Chi conosce dall’interno il funzionamento del premio è Paola D’Angelo, presidente della sezione locale dell’Andaf (una delle quindici associazioni che sostengono l’iniziativa) e da anni componente di una delle commissioni: “Un lavoro impegnativo, rigoroso e trasparente – ha spiegato – con una selezione a più fasi e scambio di commissari che ci consente anche di confrontarci tra le diverse associazioni e portare punti di vista diversi nella valutazione complessiva. Le grandi imprese hanno da tempo compreso quanto sia strategico valorizzare i criteri ESG per valutare sostenibilità e impatto etico; occorre però diffondere questa consapevolezza anche tra le piccole e medie imprese e le società benefit che in ogni regione può vantare interessanti realtà. Molte di queste realtà hanno scoperto che imparare a raccontare la propria attività in maniera coerente e corretta è un modo per osservare meglio la propria azienda e ottimizzare alcuni processi ottenendo benefici e risparmi”.
L’Oscar di Bilancio è promosso da FERPI insieme a Università Bocconi e Borsa Italiana, con Deloitte technical supporter e Il Sole 24 Ore media partner.