Il murales di Gianluca Vialli a Genova

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Il Nove che non muore: il murales di Vialli, il mare e la memoria

Un muro che parla al cuore di Genova

C’è un muro a Genova che non è solo cemento: è affetto, appartenenza, mare e malinconia.

Sulla superficie ruvida spiccano due parole: “9 Vialli”.

Chi lo vede, capisce subito che non è un murales come gli altri. È un segno d’amore lasciato sulla pietra, un gesto collettivo di chi non ha mai smesso di sentire la voce di un campione.

A Boccadasse, il borgo marinaro dove la città si fa silenziosa, i colori blucerchiati si intrecciano al rumore delle onde.

Quel muro è diventato un altare laico, dove la fede calcistica incontra la memoria umana.

Perché proprio Boccadasse (e il Molo dell’Amicizia a Quinto)

Il murales si trova nel quartiere di Quinto al Mare, sul Molo dell’Amicizia: un luogo che, già nel nome, evoca un legame profondo.

Vialli è passato da qui tante volte, come tanti genovesi.

Quando se n’è andato, i tifosi hanno voluto che restasse.

Il primo murales nacque nel 2023, poco dopo la sua scomparsa.

Semplice, spontaneo, fatto con pennelli e mani tremanti: un grande “9” giallo, il cognome in oro e i colori della Sampdoria a custodire le parole di un vecchio coro da stadio.

“Luca Vialli ale ale…

Noi ti amiamo e ti adoriamo…

Tu sei meglio di Pelé.”

Poi arrivarono i vandali.

Il “9” trasformato in una “B”, le scritte cancellate, le sciarpe bruciate.

Ma la città non lasciò che il silenzio vincesse: in poche ore, i tifosi tornarono a dipingere tutto com’era.

Un gesto di fedeltà, di rispetto, di umanità.

Un atto d’amore collettivo

Il murales di Quinto non è opera di un artista celebre. È un’opera corale.

Pennellate diverse, mani diverse, un solo intento: dire “grazie”.

La comunità lo ha restaurato più volte. Ogni volta che qualcuno tenta di cancellarlo, rinasce.

Perché l’amore dei tifosi è ostinato, come la risacca del mare che non smette mai di tornare.

Accanto a questo, un altro murales è apparso davanti allo Stadio Ferraris: Vialli con ali d’angelo, maglia blucerchiata, firmato dall’artista Tiler.

È il completamento ideale: uno parla di terra e memoria, l’altro di cielo e leggenda.

Vialli: il campione e l’uomo

Gianluca Vialli non fu solo un numero 9.

Fu un leader silenzioso, un compagno di squadra amato, un uomo elegante anche nella malattia.

Ha insegnato che si può lottare sorridendo e che la dignità è più forte della paura.

Il suo legame con la Sampdoria e con Genova è radicato come il sale nelle pietre del porto.

Lo scudetto del 1991, i gol in coppia con Mancini, i sorrisi in panchina: tutto è rimasto.

E ora vive anche nei muri.

Aneddoti e curiosità

  • Il murales di Quinto è stato ridipinto tre volte in meno di un anno, sempre dai tifosi.
  • Dopo l’ultimo restauro, alcuni bambini hanno lasciato accanto un disegno con la scritta: “Ciao Luca, continua a giocare lassù.”
  • La scritta “Tu sei meglio di Pelé” nacque negli anni ’90, come coro ironico ma affettuoso durante una sfida di Coppa Italia.
  • Persino alcuni tifosi del Genoa, storici rivali, hanno portato fiori dopo la scomparsa di Vialli.
  • Il Molo dell’Amicizia è stato proposto come luogo tutelato dal Comune di Genova, per impedire futuri vandalismi.

Il significato profondo del murales

Questo muro non è arte urbana nel senso estetico del termine.

È arte del sentimento.

È memoria condivisa.

È il bisogno umano di non lasciare andare chi ci ha reso felici.

In una città che conosce la solitudine e il sale, quel murales è un abbraccio:

“Non ti dimentichiamo. Resta con noi, tra il mare e la luce.”

Conclusione: il nove che resiste al tempo

I muri possono essere cancellati, ma certe presenze no.

Il “9 Vialli” resta lì, saldo, fiero, pieno di gratitudine.

Non serve un artista famoso per renderlo eterno — basta la mano di chi lo ama.

E così, nel vento di Boccadasse e nel profumo del mare di Quinto,

Gianluca Vialli continua a vivere.

Nel canto, nel colore, nella pietra.

Nel cuore di una città che non dimentica i suoi eroi.

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Red