Dal forfettario alla SRL: quando conviene cambiare forma giuridica | Rete Camere

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Negli ultimi anni, sempre più professionisti e titolari di partita IVA si trovano di fronte a una domanda cruciale: conviene restare nel regime forfettario o passare a una SRL?
La risposta non è uguale per tutti, perché dipende da fatturato, struttura dei costi, prospettive di crescita e livello di rischio dell’attività. Tuttavia, ci sono segnali chiari che indicano quando è il momento giusto per fare il salto verso una forma giuridica più strutturata.

In questa guida, redatta con il supporto del commercialista di Studio Scudo, vedremo in modo semplice e concreto quando conviene cambiare, quali vantaggi comporta e come gestire il passaggio dal forfettario alla SRL in modo sicuro e pianificato.

Cos’è il regime forfettario e quando funziona davvero

Il regime forfettario è il sistema fiscale agevolato dedicato alle piccole partite IVA, introdotto per semplificare la vita ai lavoratori autonomi e alle microimprese.
Prevede un’imposta sostitutiva unica (pari al 15% o al 5% per i primi anni di attività) e un’importante riduzione degli adempimenti burocratici.

Funziona molto bene per chi:

  • ha ricavi inferiori a 85.000 euro l’anno;
  • sostiene pochi costi operativi;
  • lavora da solo, senza dipendenti o collaboratori fissi;
  • non necessita di strutture complesse per operare.

In questi casi, il forfettario consente una tassazione leggera e una gestione contabile semplificata. Tuttavia, non è un regime “per sempre”: quando l’attività cresce, le limitazioni diventano evidenti.

Perché valutare il passaggio alla SRL

Il passaggio alla Società a Responsabilità Limitata (SRL) diventa interessante quando:

  • il fatturato inizia ad avvicinarsi o superare la soglia degli 85.000 euro;
  • i costi aumentano (dipendenti, fornitori, affitti, marketing);
  • si desidera una tutela patrimoniale maggiore;
  • si vogliono attrarre soci, investitori o ampliare il business.

Una SRL permette infatti di separare il patrimonio personale da quello aziendale, riducendo i rischi in caso di problemi economici o legali. Inoltre, offre un’immagine più solida verso banche, partner e clienti.

I vantaggi di una SRL per professionisti e imprese

La SRL offre una serie di vantaggi che diventano determinanti nella fase di crescita di un’attività:

1. Tutela del patrimonio personale

I soci non rispondono con i propri beni personali per i debiti della società, ma solo nei limiti del capitale conferito.

2. Maggiore flessibilità fiscale

La contabilità ordinaria consente di dedurre più costi, pianificare meglio la tassazione e sfruttare strumenti di ottimizzazione fiscale più avanzati.

3. Accesso a finanziamenti e bandi

Le SRL hanno un profilo creditizio più solido e possono partecipare a bandi pubblici o partnership industriali non accessibili alle ditte individuali.

4. Immagine più professionale

Molte aziende preferiscono collaborare con società strutturate, che trasmettono affidabilità e continuità.

Gli svantaggi e gli oneri da considerare

Naturalmente, il passaggio alla SRL non è privo di costi o impegni.
Tra gli svantaggi principali troviamo:

  • Costi di costituzione e gestione: notaio, contabilità ordinaria, bilanci annuali.
  • Oneri contributivi più elevati: il titolare non versa più come artigiano o commerciante, ma come socio-lavoratore o amministratore.
  • Maggiore burocrazia: libri sociali, verbali, obblighi civilistici e fiscali.

Tutti elementi da valutare attentamente prima del passaggio, per evitare che i costi superino i benefici.

Quando è il momento giusto per il passaggio

Non esiste una soglia fissa, ma alcuni indicatori concreti aiutano a capire se è arrivato il momento di cambiare:

  • Il fatturato supera stabilmente i 70-80.000 euro annui.
  • Le spese e i costi operativi aumentano.
  • Si desidera assumere collaboratori o aprire una sede fisica.
  • Si vogliono affrontare progetti più grandi o entrare in nuovi mercati.

In questi casi, valutare una forma societaria può rappresentare il passo naturale per consolidare e far crescere l’attività.

Il ruolo della consulenza professionale

Cambiare forma giuridica è una scelta che impatta non solo sul fisco, ma anche sulla gestione quotidiana, sui rapporti con i clienti e sulle prospettive future.
Per questo è fondamentale affidarsi a un consulente esperto, che sappia analizzare la situazione nel dettaglio e proporre la soluzione più adatta.

Un confronto con un professionista consente quindi di evitare errori comuni — come passare alla SRL troppo presto o, al contrario, restare troppo a lungo in un regime non più conveniente — e di costruire un percorso fiscale sostenibile e vantaggioso nel tempo.

Come avviene il passaggio pratico dal forfettario alla SRL

La trasformazione non è automatica: richiede una serie di passaggi tecnici e amministrativi.
Ecco le principali fasi:

  1. Costituzione della SRL davanti al notaio, con atto costitutivo e statuto.
  2. Apertura della nuova partita IVA per la società.
  3. Iscrizione al Registro delle Imprese e alla Camera di Commercio.
  4. Chiusura della vecchia posizione individuale (forfettaria).
  5. Trasferimento di beni, contratti e rapporti con clienti e fornitori alla nuova società.

Il processo richiede in media da due a quattro settimane e può essere pianificato per evitare interruzioni operative o doppie tassazioni.

Conclusioni

Il passaggio dal regime forfettario alla SRL rappresenta una fase di maturazione naturale per molte attività.
Significa strutturarsi meglio, proteggere il proprio patrimonio e pianificare la crescita in modo più solido. Tuttavia, non si tratta di una scelta da fare alla leggera: ogni attività ha caratteristiche diverse e richiede un’analisi personalizzata.

Prima di prendere decisioni importanti, è sempre consigliabile confrontarsi con un professionista esperto, in grado di valutare vantaggi, rischi e tempistiche.
Solo così si potrà scegliere la forma giuridica più adatta per costruire un futuro imprenditoriale stabile, sostenibile e in crescita.

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