Il brusío di Tiziano Rossi è il libro vincitore della III edizione del Premio Strega Poesia. La celebrazione si è tenuta ieri alle ore 21 presso la Casa dell’Architettura, Complesso Monumentale dell’Acquario Romano ed è stata trasmessa in diretta streaming su Raicultura.it
L’opera vincitrice è stata scelta dagli Amici della poesia, un corpo votante composto da cento donne e uomini di cultura residenti in Italia e all’Estero e che comprende anche il Comitato scientifico del premio, composto da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Vivian Lamarque, Melania G. Mazzucco, Patricia Peterle, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi e Gian Mario Villalta.
Questa è la motivazione con cui era stata ammessa alla finale l’opera risultata vincitrice:
«Nell’ultimo quarto di secolo la scrittura di Tiziano Rossi ha alternato nuove scosse a lunghi assestamenti. All’onorevole carriera poetica riassunta da un collected del 2003 ha fatto seguito una sorprendente “svolta” in prosa, con cinque piccoli libri da ascrivere tra i più fragranti nell’écriture senza partizioni del nuovo secolo. Raccolta anche quell’esperienza nell’antologia Gli sfaccendati, è di nuovo tempo di versi. Nel frattempo però il decano della nostra poesia ha doppiato il capo dei Novanta, e così il nuovo capitolo si dice “atto penultimo”, non ignaro dell’esperienza residuale dell’“io minimo” sperimentato in prosa. Negli anni Ottanta diceva un suo quasi coetaneo, Christopher Lasch, che in “epoca di turbamenti la vita quotidiana diventa un esercizio di sopravvivenza”, e “l’io si contrae”. Quello del lungodegente autoritratto in una “corsia” beckettiana è ridotto a un “perpetuarsi” da “insetti”, o altre vite infinitesime capaci solo d’un “parlottìo” o d’un “ronzìo”, quale è questa sua terminale “pioggerellina” poetica. Nell’approntarsi sgocciolanti al “nuovo trasloco”, si comprende infine la natura di quanto interminabilmente lo ha preceduto: “Ora il finto spettacolo è finito / la digressione”».