Via libera dal CdM alla riforma del Testo Unico della Finanza - redigo.info

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Il Consiglio dei Ministri n. 144 dell’8 ottobre 2025 ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo che avvia una riforma organica del Testo Unico della Finanza (TUF) e delle norme sulle società di capitali contenute nel Codice Civile. Il Presidente Giorgia Meloni, insieme ai Ministri Giancarlo Giorgetti e Carlo Nordio, ha proposto il provvedimento, dando attuazione alla delega prevista dall’articolo 19 della legge 21/2024.

La riforma del Testo Unico della Finanza interviene sulla disciplina dei mercati dei capitali e delle società di capitali, anche con l’obiettivo di semplificare il quadro normativo, promuovere la crescita, attrarre investimenti, incentivare il risparmio e migliorare la competitività del sistema finanziario.

In particolare, il provvedimento introduce diverse novità:

  • distingue i gestori autorizzati da quelli di FIA sotto soglia, adeguando controlli e vigilanza;
  • istituisce le società di partenariato, in forma di accomandita per azioni, per investimenti in private equity e venture capital;
  • allinea la normativa ai regolamenti europei EuVECA ed EuSEF;
  • include gli enti previdenziali privatizzati tra i clienti professionali di diritto;
  • rafforza l’educazione finanziaria e lo sviluppo sostenibile tra i principi della vigilanza;
  • assegna alla Banca d’Italia la competenza esclusiva sui requisiti di soci ed esponenti degli intermediari;
  • semplifica le procedure e riduce gli oneri amministrativi per i soggetti vigilati;
  • rivede le definizioni di Sicav e Sicaf, integrando le gestioni interne ed esterne;
  • riforma i modelli di governance nel Codice civile, ampliando la libertà di scelta per le società.

Inoltre, il decreto modifica le regole su OPA obbligatorie, assemblee societarie, pubblicità informativa, governance degli emittenti, stabilisce un regime semplificato per PMI e neo-quotate ed esclude le imitazioni di responsabilità per i sindaci delle quotate.

Infine, CONSOB e Banca d’Italia attiveranno un modello di cooperative compliance, permettendo così agli operatori di chiedere chiarimenti preventivi su casi concreti, migliorando il dialogo con le Autorità.

Redazione redigo.info

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