Consulenti: i principi da applicare all'IA - redigo.info

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La legge quadro sull’Intelligenza Artificiale è in vigore dal 10 ottobre. Definisce i principi, le finalità e l’ambito di applicazione dell’IA in Italia, promuovendo un uso corretto, trasparente e responsabile, a dimensione antropocentrica. 

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, con un’informativa del 6 ottobre ai CPO sull’uso dei sistemi di IA da parte della categoria, ha suggerito le modalità con cui applicare il principio di trasparenza contenuto nella legge, che ribadisce “la centralità della persona e la necessità di garantire il rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà costituzionali ed europee”.

L’articolo 13 della L. n. 132/25 stabilisce che l’uso dell’IA nelle professioni intellettuali deve essere limitato ad attività strumentali e di supporto, “senza mai sostituire il lavoro intellettuale del professionista”.

I principi della Legge quadro. La novità di quello di pubblicità dell’utilizzo dei sistemi intelligenti

L’elemento di novità è il principio generale di pubblicità dell’utilizzo dei sistemi intelligenti: il professionista è, infatti, tenuto a informare il cliente, in modo chiaro, esaustivo e semplice, sull’impiego di tali strumenti nell’ambito dell’incarico ricevuto. Un obbligo – precisa il CNO – che non può ridursi a “mero adempimento formale, ma deve tradursi in una comunicazione effettiva e comprensibile”.

La legge, inoltre, riafferma il principio della responsabilità personale e diretta del professionista (art. 2232 c.c. – rubricato “Esecuzione dell’opera“). Nella parte finale dell’informativa, il Consiglio Nazionale dell’Ordine “raccomanda” di:

– usare l’IA esclusivamente come strumento di supporto;

– garantire trasparenza informativa nei confronti dei clienti;

– mantenere il pieno controllo dei processi decisionali;

– aggiornarsi costantemente sulle evoluzioni normative e tecnologiche.

Redazione redigo.info

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