Caduta dei capelli in autunno: cause, rimedi naturali e nutrienti utili
In autunno è normale perdere più capelli. La caduta dura in media 6–8 settimane e si gestisce con una routine delicata, alimentazione equilibrata e nutrienti come biotina, zinco e selenio. Se la perdita è abbondante o prolungata, confrontati con il medico/dermatologo.
Perché in autunno cadono più capelli
In molte persone, tra fine settembre e novembre, i follicoli entrano più facilmente nella fase telogen (riposo) e i capelli cadono con maggiore frequenza. Le ragioni sono multifattoriali:
- Ciclo naturale del capello: ogni follicolo attraversa fasi di crescita (anagen), transizione (catagen) e riposo (telogen). In autunno una quota maggiore di follicoli entra insieme in telogen: per questo sembra che i capelli cadano tutti in una volta. È un fenomeno fisiologico, non un segnale di “capello che non ricresce”.
- Fattori stagionali: minor esposizione alla luce, sbalzi di temperatura e umidità possono alterare i ritmi circadiani cutanei e la microcircolazione del cuoio capelluto. Il risultato è un ricambio più rapido dei capelli vecchi, con un temporaneo aumento dei capelli sul pettine e nello scarico della doccia.
- Stress ossidativo e ritorno alla routine: sole, salsedine, cloro e styling estivi possono aver reso la fibra più fragile; al rientro si aggiungono stress psico‑fisico, cambi di alimentazione e sonno irregolare. Tutti questi fattori agiscono come “microsollecitazioni” sul bulbo e sulla fibra, favorendo la caduta dei capelli già in telogen.
Si ma quanto dura? Nella maggior parte dei casi 6–8 settimane. Se noti assottigliamento, diradamento a chiazze o caduta oltre 100–150 capelli al giorno per più mesi, chiedi una valutazione specialistica. Nella maggior parte dei casi 6–8 settimane. Se noti assottigliamento, diradamento a chiazze o caduta oltre 100–150 capelli/die per più mesi, chiedi una valutazione specialistica.
Come distinguere la caduta “stagionale” da quella da indagare
Stagionale (fisiologica):
- Aumento dei capelli persi nel pettine/doccia: puoi notarlo soprattutto dopo lo shampoo o la spazzolatura serale. La densità complessiva resta invariata e i nuovi capelli (vellus) si vedono alla radice.
- Cute nella norma: niente prurito intenso, arrossamenti diffusi o forfora spessa. Eventuali lievi desquamazioni stagionali migliorano con detergenti delicati e idratazione.
- Spessore e forma del capello stabili: non compaiono aree visibilmente diradate; code e acconciature mantengono lo stesso volume di sempre.
- Diradamento localizzato o a chiazze: quando compaiono “finestre” a tempie/vertex o chiazze rotonde senza capelli serve una valutazione dermatologica per escludere cause non stagionali.
- Cute molto irritata o dolente: prurito importante, dolore al tocco, croste o secrezioni possono indicare dermatiti o altre condizioni che richiedono trattamento.
- Perdita prolungata o sintomi associati: se la caduta si prolunga oltre 2–3 mesi o si associa a stanchezza marcata, unghie fragili, cambi ormonali o dimagrimenti rapidi, meglio indagare con il medico (eventuali esami e tricoscopia).
Routine capelli d’autunno: 7 azioni che fanno la differenza
- Detersione delicata 2–3 volte a settimana: usa shampoo a tensioattivi dolci (pH fisiologico), evitando lavaggi troppo frequenti che impoveriscono il film idrolipidico. Massaggia la cute con i polpastrelli per 60–90 secondi e risciacqua a fondo finché l’acqua non è limpida.
- Balsamo e maschera nutrienti: applica il balsamo ad ogni lavaggio solo su lunghezze e punte; 1 volta a settimana inserisci una maschera con agenti condizionanti (pantenolo, glicerina) lasciandola agire 5–10 minuti. Pettina con pettine a denti larghi partendo dalle punte per ridurre la rottura.
- Riduci calore e styling aggressivi: imposta il phon su aria tiepida a 15–20 cm dalla cute e usa un termoprotettore prima di piastra e arricciacapelli. Limita decolorazioni e trattamenti chimici in questa fase di ricambio.
- Asciuga bene la cute: evita di dormire con i capelli bagnati: l’umidità prolungata può favorire irritazioni e indebolire la fibra. Tampona con un asciugamano in microfibra e completa l’asciugatura a bassa temperatura.
- Massaggi cutanei 3–5 minuti: con movimenti circolari lenti dalla nuca verso il vertice, ogni sera o sotto la doccia. Migliorano la microcircolazione locale e aiutano a distribuire il sebo in modo uniforme.
- Acconciature troppo strette: evita code molto strette, trecce tirate e accessori rigidi. Preferisci elastici in tessuto e alterna la posizione della coda per ridurre la trazione sui punti sempre uguali.
- Gestione di stress e sonno: routine di rilassamento serale (respirazione, stretching dolce) e 7–8 ore di sonno regolare supportano il benessere generale e di cute e capelli. Valuta attività all’aria aperta nelle ore di luce per regolare i ritmi circadiani.
Trattamenti: quando scegliere la cheratina
Se i capelli appaiono fragili o si spezzano facilmente, può essere utile un trattamento leave‑in con cheratina per migliorare l’aspetto cosmetico e la pettinabilità.
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Nutrienti utili: quali cercare negli alimenti e negli integratori
Gli integratori non sostituiscono una dieta varia ed equilibrata né uno stile di vita sano. Chiedi consiglio al medico se sei in gravidanza, allattamento o assumi farmaci.
- Biotina (Vitamina B7): contribuisce al mantenimento di capelli normali. Fonti alimentari: uova ben cotte, legumi, frutta secca. Utile nei periodi di dieta poco varia o aumentato fabbisogno.
- Zinco: contribuisce al mantenimento di capelli normali e alla protezione dallo stress ossidativo. Fonti: carne, legumi, semi di zucca. Spesso presente in associazione con selenio nelle formulazioni per capelli.
- Selenio: contribuisce al mantenimento di capelli normali; sinergico con lo zinco. Fonti: pesce, cereali integrali, noci del Brasile (con moderazione). Aiuta anche le difese antiossidanti.
- Rame: contribuisce alla normale pigmentazione dei capelli. Fonti: frutta secca, cacao, legumi. Supporta gli enzimi coinvolti nella melanogenesi.
- Aminoacidi solforati (metionina/cisteina): componenti strutturali della cheratina; spesso abbinati a Miglio e Ortica nelle formule dedicate ai capelli fragili. Possono essere utili quando la dieta è povera di proteine di qualità.
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Quando considerare un percorso di integrazione alimentare?
- Caduta stagionale marcata: se nei due mesi autunnali noti una perdita superiore al tuo standard abituale, l’integrazione può fornire supporto nutrizionale mirato alla fisiologia del capello.
- Diete restrittive o poca varietà: piani ipocalorici prolungati o monotoni possono ridurre l’apporto di micronutrienti chiave (es. zinco/selenio). In questi casi il medico può consigliare un percorso temporaneo.
- Stress prolungato e ritmi intensi: periodi di carico emotivo/lavorativo si associano facilmente a squilibri dello stile di vita (sonno, alimentazione). Integrare può essere un tassello della strategia insieme a routine e gestione dello stress. Parlane con il tuo medico/dermatologo per un consiglio personalizzato su durata e posologia.
Miti da sfatare
“Tagliare i capelli li fa crescere più in fretta.” Il taglio agisce sulle punte, non sul bulbo dove avviene la crescita. Eliminare le doppie punte evita che la rottura faccia percepire la chioma più corta e spenta, ma non aumenta la velocità di crescita.
“Gli integratori fanno ricrescere i capelli.” Gli integratori supportano il mantenimento di capelli normali se l’alimentazione è carente, ma non sono terapie per alopecie o patologie del cuoio capelluto. Per queste condizioni serve la valutazione dello specialista.
“Lo shampoo quotidiano provoca caduta.” Il lavaggio non “stacca” i capelli sani; semplicemente raccoglie quelli già in telogen pronti a cadere. Se fai sport quotidiano, usa uno shampoo extra‑delicato e alterna con risciacqui d’acqua.
Quando rivolgersi allo specialista
- In caso di caduta persistente oltre 2–3 mesi: quando la perdita non rientra entro le 6–8 settimane tipiche dell’effluvium stagionale.
- In caso di aree di diradamento visibili o chiazze: possono indicare condizioni non fisiologiche che beneficiano di diagnosi precoce.
- In caso di sintomi cutanei marcati: prurito importante, dolore al cuoio capelluto, desquamazione spessa o secrezioni sono segnali d’allarme.
- In caso di eventi fisiologici o ormonali: post‑parto, interruzioni/variazioni di terapie ormonali, problemi tiroidei: confrontati con il medico per un piano mirato.