Apertura ai biocarburanti e neutralità tecnologica tra le principali richieste dell’Associazione
Il 9 ottobre scorso Federmetano ha partecipato alla consultazione pubblica della Commissione Europea in merito alla revisione degli standard di emissione di CO2 per auto e furgoni nuovi, inviando anche un proprio contributo sintetico.
La consultazione è stata indetta dalla Commissione Europea nell’ambito delle procedure che la vedono impegnata nel riesame del Regolamento (UE) 2019/631, già modificato con il successivo Regolamento (UE) 2023/851, entrambi riguardanti i livelli di prestazione relativi alle emissioni di CO2 per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri nuovi.
In particolare, il Regolamento (UE) 2023/851, emanato nell’ambito del pacchetto legislativo Fit for 55, ha rafforzato tali livelli di prestazione, stabilendo nuovi e più rigorosi obiettivi di riduzione delle emissioni a partire dal 2030, con l’obiettivo di una riduzione del 100% entro il 2035, e decretando di fatto una messa al bando dei nuovi veicoli con motore a combustione interna a partire dal 2035. Gli unici veicoli riconosciuti attualmente da questi regolamenti come “veicoli a zero e a basse emissioni”, ossia con emissioni di gas di scarico da zero fino a 50 g di CO2 al km, sono i veicoli elettrici a batteria (BEV), quelli alimentati a celle a combustibile e altri veicoli alimentati a idrogeno.
Il riesame sull’efficacia e l’impatto del Regolamento (UE) 2019/631 è previsto per il 2026 e la Commissione ha appena concluso la fase di consultazione pubblica in vista di tale riesame.
Analogamente alla posizione espressa a settembre 2025 in occasione della consultazione UE sui veicoli aziendali puliti (ne avevamo parlato qui), nel proprio contributo inviato alla Commissione per questa consultazione Federmetano ha ribadito la necessità di:
- un approccio tecnologicamente neutrale alla decarbonizzazione dei trasporti stradali;
- un passaggio dall’attuale approccio TTW, che prende in esame le sole emissioni allo scarico, a un approccio LCA, che consideri le emissioni lungo tutto il ciclo di vita del veicolo, con l’introduzione – almeno in fase transitoria – di un fattore di correzione del carbonio (CCF) in grado di rispecchiare e valorizzare la quota di carburante rinnovabile già in uso (100% nel caso del gas naturale, grazie al biometano incentivato per i trasporti);
- inclusione dei combustibili rinnovabili, tra cui i biocarburanti, compreso il biometano compresso e liquefatto, tra le soluzioni adottabili anche dopo il 2035 dalle case costruttrici di autoveicoli unitamente alla tecnologia del motore endotermico per la decarbonizzazione delle nuove flotte di veicoli.
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