I dati sulla povertà in Italia per l’anno 2024, pubblicati dall’ISTAT, descrivono un quadro sociale allarmante che non può essere ignorato. Lo denunciamo da tempo e ora anche l’ISTAT, non solo la Caritas, conferma una realtà drammatica: oltre 5,7 milioni di individui vive in povertà assoluta. Ancora più grave è il dato che vede la povertà assoluta tra i minori confermarsi al 13,8%, il valore più elevato della serie storica dal 2014. Si tratta di un disagio sociale che alimenta le disuguaglianze e peggiora anche sotto il profilo alimentare e sanitario. Circa un terzo delle famiglie (31,1%) è costretto a tagliare sul cibo e il 9,9% delle persone ha rinunciato a curarsi.

A questo quadro si aggiungono le preoccupazioni emerse dalla Relazione annuale del CNEL sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali, illustrata oggi alla presenza del Ministro Zangrillo. Come Forum Permanente del Consumo Responsabile abbiamo contribuito alla realizzazione di questo lavoro, che fotografa una situazione complessa: l’aumento della spesa sanitaria privata, la rinuncia alle cure da parte di molti cittadini a causa delle lunghe liste d’attesa e dell’alto costo delle prestazioni, la riduzione del personale sanitario – in particolare di medici di base, infermieri e del personale delle aree di emergenza negli ospedali. Emergono inoltre gravi criticità come l’aumento della mortalità legata alle malattie neurologiche, all’obesità e agli incidenti stradali. Riteniamo importante il lavoro svolto, anche per il coinvolgimento dei cittadini e dei consumatori, cioè di chi quotidianamente usufruisce dei servizi pubblici.
Il CNEL presenterà il documento alla Presidenza del Consiglio, e ci auguriamo che non resti lettera morta ma che se ne tenga debitamente conto nelle prossime scelte politiche e programmatiche.

A tal proposito, non sono sufficienti bonus limitati nel tempo, bisogna intervenire nella prossima Legge di Bilancio con misure concrete e strutturali per il sostegno del potere d’acquisto e contro il caro-vita. È indispensabile intervenire su un fisco che continua a colpire i “soliti noti”, redistribuendo in modo più equo il carico, prevedere riduzioni dell’IVA e dei costi sui beni di prima necessità e sui servizi essenziali, e far crescere il potere d’acquisto aumentando stipendi e pensioni. Siamo di fronte a un’emergenza sociale che richiede risposte immediate e coraggiose. Non possiamo accettare che la povertà aumenti e neghi il diritto alla salute, all’alimentazione e a una vita dignitosa. Il Governo deve agire subito.