Cookies e privacy: cosa accetti davvero online?

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Se c’è una cosa trasversale è il dover subire l’invadenza dei famosi cookies!

A tutti, infatti, ma proprio a tutti, ad ogni accesso su un qualsivoglia sito internet viene rivolta la fatidica domanda: “Accetti tutti cookies? Solo necessari? Rifiuti tutti?”

Accettare un cookie non è solo un gesto tecnico: è un atto di fiducia verso un sistema che ci osserva, ci riconosce e ci ‘ricorda’, se da bambini ci dicevano di non accettare caramelle dagli sconosciuti, da fruitori della rete dovremmo evitare a volte di accettare gli insidiosi “biscottini”.

Cerchiamo di capire qualcosa in più. Cosa sono i cookies?

I principali tipi di cookies: tecnici, di analisi, di profilazione

Quando visitiamo una pagina online, i siti web salvano sul nostro dispositivo, dei piccoli file di testo. Questi hanno diverse funzioni, alcune utili per gli utenti, altre per i titolari del sito.

Vediamo nello specifico di cosa stiamo parlando: i cookies tecnici sono essenziali per il funzionamento del sito, ad esempio per ricordare la scelta della lingua o il login.

I cookies di analisi raccolgono dati, mantenendo l’anonimato, sull’uso del sito, ad esempio quali pagine vengono cliccate e per quanto tempo, uno che utilizza questo tipo di cookie è Google Analytics.

I più molesti sono i cookies di profilazione: questi sono usati per tracciare i comportamenti degli user e mostrare loro pubblicità personalizzate. Non è una pura coincidenza o un gioco di telepatia o per magia, come molti ancora con ingenuo stupore pensano, se dopo aver navigato due giorni alla ricerca, ad esempio, di una tenda da campeggio da acquistare per le vacanze, ci compariranno una serie di “blocchi” pubblicitari su articoli da campeggio.

Abbiamo poi i cookies di terze parti, ad esempio i social, che vengono generati da servizi esterni al sito, come gli annunci pubblicitari che ci interrompono sul più bello mentre leggiamo una notizia o cerchiamo un’informazione su un oggetto o altro.

L’aspetto tecnico

Come funziona un cookie a livello tecnico

Quando ognuno di noi naviga, il server invia al browser che utilizziamo, un cookie che viene salvato localmente. Alla visita successiva, il browser, che ha memoria, invia il cookie al sito che quindi ci riconosce, sarà capitato anche a voi di essere “ricevuti” con un Bentornato signor X… così l’esperienza personalizzata ha una presa sul pubblico non trascurabile: a chi non piace essere chiamati per nome? E sentirsi dare del benvenuto?

Un po’ ciò che accade quando interroghiamo l’AI e ci risponde con garbo e gentilezza, ormai siamo così disabituati alla cortesia nei comportamenti umani, che ci accontentiamo di quella “finta” …

Ma i cookies sono utilizzati tutti allo stesso modo?

A cosa servono i cookies nei diversi tipi di sito web

Ogni sito utilizza i cookies a seconda delle proprie finalità, ovviamente.

Un social li usa per pubblicare annunci a seconda dei tuoi interessi.

Un sito di e-commerce li adopera per ricordare cosa hai lasciato nel carrello.

Un sito di notizie o blog avrà un cookie che ti ricorda le categorie di articoli che preferisci, per esempio la cronaca politica e ti mostrerà in evidenza argomenti simili.

Sulle piattaforme di musica o video, tanto utilizzate dai ragazzi, i cookies tengono traccia dei video/ brani che hai ascoltato o guardato e ti suggeriranno contenuti affini.

Le normative in materia di cookies

Normativa e GDPR: quali cookies richiedono consenso

Anche la disciplina sui cookies è regolamentata dal GDPR e quindi deve ottemperare ad alcuni principi il cui primo e fondamentale è quello sul consenso.

Consenso informato vuol dire che l’utente deve conoscere a cosa sta dando l’assenso.

Ovviamente il consenso è richiesto per quelli non tecnici, che abbiano visto essere essenziali per il buon funzionamento del sito. Tramite impostazioni del browser o del banner del sito, i biscotti che non sono di nostro gradimento possiamo eliminarli.

C’è però da ricordare che eliminarli significa perdere alcune preferenze salvate come il “login”.

Nota bene: i cookies non sono virus, però hanno la capacità, quelli di profilazione, di raccogliere i nostri dati!

Poniamo quindi attenzione su quello che velocemente spesso accettiamo se non vogliamo sgradite indigestioni!

L’utilità dei cookies

Perché non tutti i cookies sono da demonizzare

Non tutti i cookies vanno demonizzati: in un mondo dove è la fretta a tirare le fila della nostra vita, essere “ricordati” su un sito sul quale cerchiamo un volo, ad esempio, impedisce di dover ad ogni nuova ricerca, inserire i nostri dati o gli estremi di andata e ritorno quando, nella stessa data, cerchiamo mete differenti, una grande comodità che snellisce le nostre ricerche. Altra utilità è quella di poter riprendere una lezione sulle piattaforme E-learning, molto utilizzate soprattutto dal dopo pandemia, senza dover ricominciare tutto daccapo “riavvolgendo la bobina”.

Anche i siti istituzionali ci ricordano e ci riconoscono, le scuole, l’Inps, l’Aci… evitando inutili perdite di tempo.

E per un riscontro più leggero, che dopo aver alluso all’INPS è sicuramente assai gradito, anche le piattaforme di giochi online, utilizzano i cookies per non farci perdere i progressi raggiunti e i punteggi faticosamente conquistati.

Conclusioni

Come gestire i cookies con equilibrio e consapevolezza

Chiosando anche in termini di cookies è valida più che mai la locuzione di “Oraziana” memoria: In medio stat virtus. Cerchiamo quindi di apprezzare l’utilizzo che agevola il nostro navigare e invece di usare molta prudenza in merito all’accettare quei cookies che possano consentire alle aziende di coinvolgerci in una “persecuzione” pubblicitaria o di usare i nostri dati in modo improprio.

Forse la vera sfida non è accettare o rifiutare i cookies, ma imparare a scegliere in modo consapevole quando essere riconosciuti e quando restare semplicemente anonimi.

Se da una parte la tecnologia ci semplifica la vita velocizzando ogni agito della nostra giornata, pensiamo ad esempio alla domotica per avviare la lavatrice a distanza o sollevare le tapparelle con un clic mentre sorseggiamo il caffè, dall’altro ci pone di fronte l’annosa questione: quanto vogliamo condividere di noi con le aziende? La profilazione ci attrae perché spesso implica scontistica, offerte e ci facciamo prendere per la gola, ci sono ad esempio i quotidiani on line alcuni dei quali fanno proseguire nella lettura dell’articolo, solo dopo l’accettazione dei cookies e chi ha voglia di spendere un euro per sapere come va a finire?

Però accettando, noi sappiamo che con quel gesto saremo, come minimo, invasi di annunci e sponsorizzazioni.

Saper scegliere quindi anche i siti giusti sui quali accettare i cookies resta di fondamentale importanza: prendiamoci qualche secondo in più prima di accettare ad occhi chiusi!

Nelide Quarato

Recapiti
Sara