Treviso – Chiesa di San Nicolò
Al via il restauro del dipinto cinquecentesco di San Nicolò
Francesco Da Ponte Bassano (1549-1592)
La Vergine e i Santi Domenico e Francesco intercedono la clemenza di Cristo per i vizi dell’umanità – 1585-1590 circa
Olio su tela, 325 x 295 cm
La musica per il restauro: il progetto di Andrea Marcon nato dalla esecuzione della Passione secondo San Giovanni di J. S. Bach, avvenuta in San Nicolò nel pomeriggio di domenica 7 Aprile 2024.
È certamente rimasta nella memoria dei tantissimi trevigiani presenti all’esecuzione della Passione secondo San Giovanni di J. S. Bach, avvenuta in San Nicolò nel pomeriggio di domenica 7 Aprile 2024, nell’ottantesimo anniversario del bombardamento di Treviso del 7 Aprile 1944: il tragico martirio di 1500 cittadini e il gentile volto della città antica irrimediabilmente sfigurato. Treviso ha saputo rinascere, incredibilmente senza troppo perdere del suo originalissimo carattere e della sua misura.
La storia
Una felice ispirazione, spontanea e commossa, ha suggerito al maestro trevigiano Andrea Marcon, direttore dell’intensissima esecuzione, proprio nei brevi momenti che precedettero il concerto, di proporre una raccolta di offerte tra le tante centinaia di concittadini presenti, destinandole al restauro di un’antica opera d’arte della città; appunto, uno di quei “pezzi”, assolutamente identitari, sopravvissuti o amorevolmente raccolti e ricomposti dopo quel tragico evento di ottant’anni orsono. La scelta è caduta sul bellissimo dipinto di Francesco Bassano appeso nella navata destra di San Nicolò, dal soggetto assolutamente evocativo e ahinoi attualissimo: l’intercessione impetrata dalla Vergine e dai Santi Domenico e Francesco a Cristo, per la salvezza della terra trevigiana dai flagelli delle epidemie e delle guerre (bellissimo il paesaggio con sfondo di città).
L’invito è stato generosamente accolto dai tantissimi cittadini presenti. Il ROTARY CLUB TREVISO ha fatto proprio il progetto, proponendosi di contribuirvi in modo decisivo e di assumere il coordinamento operativo.
In un secondo appuntamento partecipatissimo dal pubblico, tenutosi sempre in San Nicolò nel pomeriggio di domenica 30 marzo scorso, nuovamente l’arte musicale offerta gratuitamente da straordinari musicisti concittadini si è proposta di soccorrere la ‘sorella’ arte pittorica: l’esecuzione integrale delle “Sonate di Vivaldi per violoncello solo” in cui si sono offerti i maestri Andrea Marcon, al cembalo, assieme ai violoncellisti Walter Vestidello e Massimo Raccanelli, grazie anche all’organizzazione di FONDAZIONE ANTIQUA VOX, che ha curato gratuitamente, con spirito di solidarietà e passione, ogni aspetto organizzativo.
Così, grazie alla sempre rinnovata generosità e all’amore dei trevigiani per la loro città, sono state raccolte due importanti somme (2.600,00 euro al primo concerto del 2024 e 2.890,00 euro al secondo concerto del 2025).
I prossimi concerti
Nonostante l’importante contributo del ROTARY CLUB TREVISO e quello di Banca Prealpi, manca ancora una quota per coprire totalmente la spesa. Tuttavia, in accordo con l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi e Soprintendenza, il ROTARY CLUB TREVISO ha deliberato in questi giorni di non attendere oltre, dando il via ai lavori di restauro, affidati al noto e qualificato team trevigiano della DIEMMECI, sotto la direzione tecnica di Piero Toso. L’obiettivo è quello di giungere alla restituzione del dipinto restaurato alla città in occasione delle prossime celebrazioni del 7 aprile 2026.
La fiducia è che, in un ulteriore appuntamento musicale, già in programma il 2 gennaio 2026 presso il Teatro Comunale, in memoria di Vanni Ussardi al suo primo anniversario dalla scomparsa, i trevigiani certamente non mancheranno di integrare la cifra mancante. La speranza è che il possibile surplus possa essere la base per un ulteriore recupero artistico d’eccezione in San Nicolò: una tela ancor più grande, capolavoro di Antonio Zanchi, fuoriclasse ‘neo-caravaggista’ veneto di fine Seicento; ciò sarebbe veramente la conferma della virtuosa continuità d’azione dei cittadini e degli artisti trevigiani per rinnovare imperitura, viva e partecipata, la memoria del 7 aprile 1944.
Dichiarazione
“La cosa bella di questa storia è che, grazie alla musica e a dei concerti di altissimo livello offerti in beneficenza per raccogliere fondi per il restauro i trevigiani si sono dimostrati molto ricettivi e generosi – racconta Andrea Marcon. E così quasi in modo spontaneo è nata l’idea di ridar vita attraverso il restauro ad un’ opera del nostro patrimonio ad ogni 7 aprile (data tragica per Treviso, il devastante bombardamento del 7 aprile 1944) .
I restauri delle opere pittoriche delle chiese non possono godere dei contributi CEI. La cittadinanza “adotta” per così dire le nostre opere d’arte custodite nelle nostre chiese continua Marcon.. Sono state centinaia le persone che hanno dato il proprio contributo. Piccolo o grande in questo caso non importa. L’unione fa la forza e abbiamo già raccolto quasi diecimila euro. Ne mancano ancora quattro ma contiamo di chiudere grazie ad una nuova proposta concertistica il prossimo 2 gennaio 2026 in teatro comunale.