"PERSI" IN ITALIA QUASI DUECENTOMILA GIOVANI IMPRENDITORI | Confcommercio - Format Research

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A Milano la sedicesima edizione del Forum dei Giovani Imprenditori di Confcommercio. Analisi dell’Ufficio Studi: tra il 2011 e il 2024, l’Italia ha visto scomparire 193 mila imprese guidate da under 35, di cui oltre 87mila nel Mezzogiorno.

La sede di Confcommercio Milano a Palazzo Castiglioni ha ospitato la sedicesima edizione del Forum Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio, uno degli appuntamenti più attesi dell’anno per il mondo imprenditoriale under 42. Un evento di due giorni che richiama ogni anno oltre 400 giovani imprenditori da tutta Italia, offrendo un’occasione di dialogo tra imprese, politica, istituzioni, mondo accademico e sociale. Alla prima giornata  sono intervenuti il Vice presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli e Matteo Musacci,Presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio. Prima dell’inizio della tavola rotonda ha portato i suoi saluti il Presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Imprenditoria giovanile “chiave” per rilanciare l’economia

Nel corso dei lavori è stata presentata l’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio “L’importanza dei giovani imprenditori per la crescita economica”. Tra il 2011 e il 2024, l’Italia ha visto scomparire 193mila imprese guidate da under 35, di cui oltre 87mila nel Mezzogiorno.

Si tratta di un calo del 30,6%, molto più marcato rispetto alla riduzione complessiva delle imprese, ferma al 4,2%.

La quota di imprese giovanili è scesa dall’11,9% del 2011 all’8,7% odierno, con una perdita di 3,2 punti percentuali. Secondo le stime, se la percentuale di imprese guidate da giovani fosse rimasta invariata, il Pil italiano oggi sarebbe tra i 49 e i 65 miliardi di euro più alto. Il legame tra occupazione giovanile e imprenditoria è evidente: i giovani lavorano soprattutto nelle imprese con meno di cinque anni di vita e a prevalente conduzione giovanile.

Queste aziende mostrano maggiore propensione agli investimenti in tecnologie digitali e registrano performance migliori in termini di fatturato, occupazione e crescita nel medio periodo. Per invertire la tendenza, due strumenti principali risultano fondamentali: incentivi e regimi fiscali agevolati, in grado di ridurre il costo di avvio di un’attività; e un miglioramento del contesto generale, con accesso facilitato al credito.

Le start-up giovanili, infatti, presentano rischi maggiori e costi finanziari più elevati, rendendo indispensabili strumenti pubblici di garanzia. Favorire l’imprenditoria giovanile non è solo un vantaggio per i singoli imprenditori: produce effetti positivi sull’intera collettività. Senza un intervento mirato dello Stato, il numero di imprese giovanili sarebbe inferiore a quello socialmente ottimale.

Sangalli: “Ridurre il carico fiscale e investire su imprese giovani”

Commentando i risultati dell’indagine, il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato che “L’Italia ha bisogno di investire nei giovani imprenditori per ritrovare crescita, occupazione e fiducia. Per sostenere questo investimento serve un contesto generale favorevole, la diffusione tra le nuove generazioni dell’utilizzo dei grandi contratti collettivi del lavoro che tutelano lavoratori e imprese e infine incentivi e regimi agevolati, che riducano in particolare il carico fiscale. Una tassazione troppa alta riduce infatti la propensione al rischio, a cominciare da quello che anima l’attività d’impresa. Senza nuove energie imprenditoriali, il Paese rischia di invecchiare non solo demograficamente ma anche economicamente e culturalmente”.

Musacci: “Giovani imprenditori sono una spinta naturale del sistema Paese”

Il Presidente Giovani Imprenditori di Confcommercio, Matteo Musacci, ha affermato: “L’Italia non può permettersi di rinunciare a tutto il contributo che i giovani imprenditori possono dare al Paese e al suo futuro. Le imprese giovanili assumono infatti più giovani, investono di più in digitale e crescono più velocemente. Sia che si tratti di accogliere un’eredità imprenditoriale con il passaggio generazionale, sia che si tratti di cominciare una nuova impresa, i giovani imprenditori sono una spinta naturale del sistema Paese all’innovazione, alla sostenibilità e alla crescita. Abbiamo deciso di dedicare il XVI Forum dei Giovani Imprenditori Confcommercio proprio al “desiderio di futuro” che è alla base di questa spinta vitale che le nuove generazioni interpretano”.

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