INCONTRI ASOLANI
XLVII Festival Internazionale di Musica da Camera 2025
Asolo 1 – 12 settembre 2025
Chiesa di San Gottardo
Šostakovič 50 anni dopo: ad “Incontri Asolani” la forza viva della sua musica
Giovedì 11 settembre il Quartetto di Venezia e Maurizio Baglini rendono omaggio al grande compositore russo con un programma intenso e raffinato, tra capolavori cameristici e rarità giovanili. Un omaggio intenso ad un autore che ha saputo raccontare il dramma del Novecento attraverso la musica
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Il linguaggio spesso asciutto e tagliente di Dmítrij Šostakovič, la sua lucidità formale e la capacità di commuovere senza mai indulgere al sentimentalismo sono tratti distintivi di una scrittura musicale che continua a interrogare, affascinare, sorprendere. A cinquant’anni dalla scomparsa del compositore, il Festival “Incontri Asolani” dedica un appuntamento di grande intensità a una figura centrale del Novecento, accostandone pagine rare e significative: i giovanili Preludi per pianoforte, il Quintetto per pianoforte e archi op. 57, tra i suoi lavori cameristici più noti e amati, e il Quartetto n. 5 del grande amico e allievo Mieczysław Weinberg. L’appuntamento è giovedì 11 settembre alle ore 21.00 nella Chiesa di San Gottardo di Asolo. Protagonisti della serata saranno il Quartetto di Venezia, formazione tra le più autorevoli del panorama cameristico europeo, e il pianista Maurizio Baglini, artista visionario dalla solida carriera internazionale.
Il concerto si apre con i Cinque Preludi per pianoforte op. 2, scritti da un giovanissimo Šostakovič tra il 1919 e il 1921, in un momento in cui era ancora incerto se dedicarsi alla carriera di pianista o di compositore. I Preludi rivelano già una sorprendente padronanza del linguaggio musicale, unita a una vena espressiva personale e riconoscibile. A dispetto della loro brevità e semplicità apparente, i Cinque Preludi racchiudono molti dei tratti stilistici che renderanno unica la scrittura del compositore: un pensiero musicale lucido, asciutto, capace di coniugare disciplina formale e libertà espressiva e come sottolinea il pianista Maurizio Baglini: «danno spazio al concetto di minimalismo inteso come detonatore di piccoli “quadri simbolisti”.»
Segue il Quartetto n. 5 in si bemolle maggiore op. 27 di Mieczysław Weinberg, compositore russo di origine polacca e di famiglia ebraica, dalla vita letteralmente terribile, sofferta, creatore di musiche sempre concepite con enorme sapienza e con grandissima integrità artistica.. Amico di Šostakovič, con il quale condivise non solo affinità estetiche, ma anche difficili condizioni storiche. Il Quartetto n. 5 risale all’autunno moscovita del 1945: l’organizzazione formale omaggia il Secondo Quartetto del più celebre collega, completato appena un anno prima; e anticipa alcune caratteristiche che proprio Šostakovič farà proprie nelle sue opere successive, come la parsimonia nel trattamento delle singole voci e la tensione narrativa distribuita con sobrietà. L’esecuzione è affidata al Quartetto di Venezia, una delle formazioni cameristiche italiane più autorevoli, da sempre apprezzata per la profondità interpretativa e il rigore stilistico.
In chiusura, uno dei capolavori assoluti della musica da camera del Novecento: il Quintetto per pianoforte e archi in sol minore op. 57, composto da Šostakovič nell’estate del 1940. Eseguito per la prima volta nel novembre dello stesso anno, fu accolto con tale entusiasmo da pubblico e critica da valere al compositore, nel marzo successivo, l’assegnazione del Premio Stalin con un riconoscimento di 100.000 rubli. Articolata in cinque movimenti, l’opera riflette la tipica sobrietà espressiva del compositore, che filtra il materiale musicale attraverso una tavolozza di emozioni cangianti: dall’ironico al graffiante, dallo scanzonato al macabro, fino a raggiungere momenti di autentica serenità e introspezione. Emblematica in tal senso è la Fuga, che segue senza interruzione il Preludio iniziale: una pagina costruita con tale economia di mezzi da raccomandare l’uso degli archi con sordina, introdotti uno dopo l’altro con estrema gradualità, e da lasciare il pianoforte in silenzio per ben 37 battute. Non per nulla, la pianista Marija Judina, compagna di studi del compositore, definì questo movimento «un dialogo tra l’artista e l’eternità».
Info e biglietti su www.asolomusica.com
Incontri Asolani XLVII Festival Internazionale di Musica da Camera in scena dal 1 al 12 settembre 2025, promosso da Asolo Musica – Veneto Musica, ogni anno porta ad Asolo alcuni dei migliori musicisti d’Italia e del mondo, è realizzato con il patrocinio diMinistero della Cultura, Reteventi, del Comune, dell’Assessorato alla Cultura e della Parrocchia di Asolo.
Asolo Musica ringrazia per il fondamentale sostegno Camera di Commercio Treviso-Belluno, Bellussi Spumanti, CentroMarca Banca credito cooperativo di Treviso e Venezia e Caffè Hausbrandt.
BIOGRAFIE
Quartetto di Venezia
Il Quartetto di Venezia è una formazione cameristica di altissimo livello riconosciuta per la perfetta padronanza tecnica e l’intensità interpretativa, qualità che lo pongono tra i grandi quartetti della storia, come sottolineato dal violista Bruno Giuranna. I suoi membri (Andrea Vio violino, Alberto Battiston violino, Mario Paladin viola e Angelo Zanin violoncello) si ispirano a due importanti tradizioni quartettistiche: quella italiana del Quartetto Italiano e quella mitteleuropea del Quartetto Vegh. Nel corso della loro carriera, hanno suonato nei più prestigiosi festival e teatri internazionali, collaborando con artisti di fama mondiale e avendo il privilegio di esibirsi per Papa Giovanni Paolo II e per il Presidente della Repubblica Italiana. Hanno svolto il ruolo di quartetto in residenza alla Scuola Normale Superiore di Pisa e, dal 2017, alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
Il loro repertorio spazia dal classico al contemporaneo, con particolare attenzione a opere raramente eseguite, e vantano una ricca produzione discografica per importanti etichette come Decca e Naxos, con riconoscimenti di critica e una candidatura ai Grammy Awards. Numerose le registrazioni radiofoniche e televisive internazionali, testimoni di una solida presenza nel panorama musicale globale.
Maurizio Baglini, pianista
Pianista visionario, Maurizio Baglini ha un’intensa carriera concertistica internazionale come solista e camerista. Vincitore a 24 anni del World Music Piano Master, si esibisce all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro alla Scala, San Carlo, Salle Gaveau di Parigi, Kennedy Center di Washington ed è ospite di prestigiosi festival, tra cui Roque d’Anthéron, Yokohama Piano Festival, Australian Chamber Music Festival e Benedetti Michelangeli di Bergamo e Brescia.
La sua vasta produzione discografica per Decca/Universal comprende musiche di Liszt, Brahms, Schubert, Scarlatti, Mussorgsky, Schumann, del quale ha realizzato un’integrale pianistica, e Live at Amiata Piano Festival series. Fondatore e direttore artistico dell’Amiata Piano Festival, è stato consulente artistico del Teatro Verdi di Pordenone. È il solista dedicatario di Tre Quadri, Concerto per pianoforte e orchestra di Francesco Filidei, eseguito in prima assoluta con l’OSN Rai diretta da Tito Ceccherini trasmesso da Rai Cultura, Rai Radio 3 e Rai5 nel ’20. Nel ’21 Tre Quadri é stato eseguito, in prima mondiale con pubblico al Teatro alla Scala di Milano per il Festival Milano Musica. Nel ’22 ha partecipato come solista all’inaugurazione del Ravenna Festival, diretto da Daniel Harding con la Mahler Chamber Orchestra. È Socio Onorario dell’Associazione Italiana Accordatori e Riparatori di Pianoforti. Insegna al Conservatorio Statale Claudio Monteverdi, Cremona.
PROGRAMMA
Giovedì 11 settembre ore 21.00
Chiesa di San Gottardo, Asolo (TV)
DMITRIJ ŠOSTAKOVIČ a 50 anni dalla morte
QUARTETTO DI VENEZIA
MAURIZIO BAGLINI, pianoforte
Dmítrij Šostakóvič (1906 – 1975) Cinque Preludi per pianoforte
Mieczysław Weinberg (1919 – 1996) Quartetto n.5 in si bemolle maggiore op.27
Dmítrij Šostakóvič (1906 – 1975) Quintetto per pianoforte ed archi in sol minore op.57
Per informazioni, prenotazioni e vendite
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