In quest’articolo parliamo di una questione che va ben oltre l’estetica: il “grasso addominale pericoloso”.
Nel mio ruolo di laureato in Scienze Motorie, con anni di esperienza nel campo del movimento, della composizione corporea e della prevenzione, desidero infatti rivolgermi in modo preciso e tecnico a chi è nella fascia d’età 40-50 fino ai 60 anni e oltre all’estetica è sensibile alle tematiche inerenti la salute.
Differenza fra grasso addominale sottocutaneo e grasso viscerale
Per prima cosa è fondamentale chiarire due tipologie anatomiche molto diverse di accumulo adiposo, spesso confuse nella conversazione comune.
1. Grasso sottocutaneo
Il grasso sottocutaneo è quello che si trova immediatamente al di sotto della pelle, lungo l’addome, le braccia, i glutei, le cosce. È “pinzabile”, morbido al tatto, e in molti casi viene percepito visivamente come “gonfiore” o “addome a mela” ma sostanzialmente localizzato nella fascia superficiale.
Questo tessuto ha funzioni anche “protettive” — ad esempio termoregolazione, deposito energetico — e non necessariamente è associato a rischi elevati. Come spiegato da una fonte della University of Washington: “subcutaneous fat lies just beneath the skin… while visceral fat … is stored within and between our internal organs.” mednews.uw.edu
2. Grasso viscerale
Il grasso viscerale, invece, è quello che si accumula all’interno della cavità addominale, tra gli organi interni (fegato, intestino, pancreas) e dietro la parete addominale. È nascosto, non pinzabile facilmente, ed è associato a un substrato metabolico molto più “reattivo”. Come indicato dalla Cleveland Clinic: “Visceral fat lives deep in your belly. It surrounds your organs … Subcutaneous fat is just under your skin.” Cleveland Clinic
GONFIORE ADDOMINALE E GLUTINE
Il gonfiore addominale rappresenta uno dei disturbi gastrointestinali più frequenti nella popolazione generale, ma quando è associato alla celiachia assume caratteristiche particolari che meritano un’analisi approfondita.
Come devi comportarti?
Come devi mangiare?
E, soprattutto, come puoi capire effettivamente se il problema è realmente il glutine?
Affrontiamo l’argomento in modo COMPLETO nel seguente articolo:
>> Gonfiore addominale e celiachia: sintomi, cause e strategie per gestirli
Tabella di confronto
| Caratteristica | Grasso Sottocutaneo | Grasso Viscerale |
|---|---|---|
| Localizzazione | sotto la pelle, superficiale | all’interno della cavità addominale |
| Aspetto al tatto | morbido, “pinzabile” | più duro, “fermo” al tatto |
| Funzioni/ruolo | deposito energetico, protezione termica | “attivo” metabolicamente, secrezione ormonale/infiammatoria |
| Rischio metabolico | relativamente più basso | molto più elevato |
| Misurazione visiva/tatto | evidente/pinzabile | nascosto, “addome duro”, non sempre evidente |
Alla luce di tutto ciò, quando parliamo di “grasso addominale pericoloso”, ci riferiamo prevalentemente al grasso viscerale. È questo che richiede maggiore attenzione e azione.
Perché il grasso viscerale è davvero pericoloso
Andando più in profondità, e portando la lente della scienza — importante per un pubblico attento alla competenza — possiamo evidenziare i meccanismi e gli studi che spiegano il motivo del pericolo.
Meccanismi biologici
-
Il tessuto adiposo viscerale ha una maggiore attività lipolitica, libera più acidi grassi liberi nel circolo portale (verso il fegato) e produce più citochine pro-infiammatorie (es. IL-6, TNF-α) rispetto al sottocutaneo. UIC Oggi+1
-
Questa localizzazione “vicina” agli organi vitali significa che l’accumulo viscerale può interferire con funzionalità epatica, insulinica, vascolare. Per esempio, uno studio su soggetti con obesità addominale ha mostrato che la riduzione del grasso viscerale ha portato a miglioramenti significativamente superiori nei parametri di insulino-resistenza rispetto alla riduzione del grasso sottocutaneo. PubMed
-
Ulteriori evidenze mostrano che il rapporto tra volume viscerale e sottocutaneo (VSR, visceral-to-subcutaneous ratio) è predittivo di co-morbosità metaboliche indipendentemente dall’indice di massa corporea (BMI). PubMed+1
Studi scientifici
-
Un lavoro longitudinale su oltre 10.000 soggetti ha mostrato che una VFA (Visceral Fat Area) superiore a circa 130 cm² negli uomini e 85.7 cm² nelle donne era significativamente associata ad un aumento dell’incidenza di diabete tipo 2. PubMed
-
L’articolo “Greater beneficial effects of visceral fat reduction compared with subcutaneous fat reduction…” ha concluso che la riduzione del grasso viscerale produceva miglioramenti più marcati nei valori di glucosio a digiuno, insulina e HOMA-IR rispetto alla riduzione del grasso sottocutaneo. PubMed
-
Altri studi segnalano che l’accumulo viscerale è un fattore di rischio per mortalità indipendente da BMI, indicando che anche persone con peso “normale” ma alto grasso viscerale possono trovarsi in condizioni critiche. UIC Oggi+1
Tutto ciò conferma che il grasso addominale pericoloso non è solo un problema estetico, ma una questione fisiologica, ormonale e metabolica, da affrontare con competenza e strategia.
Quanto è importante nella fascia 40-60 anni
Per coloro che si trovano nella fascia 40-50 o 50-60 anni, l’attenzione al grasso viscerale assume ulteriore rilevanza per vari motivi:
-
Dopo i 40 anni, la diminuzione della massa magra (sarcopenia nascente), la variabilità ormonale (inclusa la menopausa nelle donne), e i cambi di stile di vita tendono a favorire accumulo adiposo viscerale.
-
Le persone in questa fascia spesso hanno responsabilità familiari/professionali che riducono il tempo per attività fisica, e aumentano lo stress e la sedentarietà.
-
Intervenire adesso significa prevenire l’insorgenza di malattie croniche (diabete tipo 2, dislipidemia, ipertensione, steatosi epatica) che tendono a manifestarsi dopo anni di accumulo e disfunzione metabolica.
Come professionista esperto esercito, è mio compito suggerire un approccio tecnico-pratico: non un “dietro la vetrina”, ma una guida basata su evidenze e logica del corpo.
Strategie efficaci per ridurre il grasso addominale pericoloso
Di seguito presento un protocollo basato su evidenza, con tre blocchi principali: valutazione iniziale, allenamento mirato, nutrizione e stile di vita.
A. Valutazione iniziale
-
Misurazione della circonferenza vita: per la fascia 40-60 anni, una circonferenza vita > 102 cm negli uomini o > 88 cm nelle donne può indicare eccesso di grasso viscerale.
-
Relazione vita/fianchi (WHR – waist-hip ratio): utile per stimare distribuzione adiposa.
-
Qualità della composizione corporea: se disponibile, esame DEXA o TAC per valutare VFA/SFA (non sempre praticabile, ma se accessibile fornisce grandi informazioni).
-
Stato fisico e capacità metabolica: test di resistenza aerobica (es: camminata test 6 min), forza muscolare, flessibilità.
-
Profilo clinico: glicemia a digiuno, HOMA-IR, trigliceridi, colesterolo HDL/LDL, pressione arteriosa — per monitorare fattori di rischio.
Come dimagrire in menopausa: alimentazione, allenamento e strategie pratiche
La menopausa è una fase naturale della vita della donna, che solitamente si presenta tra i 45 e i 55 anni.
In questo periodo, il corpo subisce importanti cambiamenti ormonali che influenzano il metabolismo, la distribuzione del grasso e il benessere generale.
Molte donne notano che diventa più difficile dimagrire in menopausa: il grasso tende ad accumularsi su addome, fianchi e cosce, aumenta il senso di stanchezza e possono comparire dolori articolari.
La buona notizia?
Con un approccio corretto è assolutamente possibile ritrovare energia, perdere peso e migliorare la forma fisica.
Leggi l’articolo approfondito:
Come dimagrire in menopausa: 7 Passi PRATICI – Guida Completa
B. Allenamento specifico
Obiettivo: riduzione del grasso viscerale + mantenimento/aumento della massa muscolare.
-
Allenamento aerobico moderato: almeno 150 minuti/settimana (walking brisk, bici, ellittica) come base. Come indicato dalla Cleveland Clinic, è il minimo consigliato. Cleveland Clinic
-
Inserire sessioni di alta intensità intermittente (HIIT) o intervalli in cui superare la soglia aerobica (30-60 sec sprint/camminata veloce). Studi mostrano che l’HIIT è particolarmente efficace nella riduzione del grasso intra-addominale.
-
Resistenza muscolare: 2-3 volte a settimana esercizi multi-articolari (squat, affondi, trazioni, panca) + esercizi core (plank, bridge, pallof press) per stimolare muscoli addominali profondi e grandi catene muscolari.
-
Allenamento della forza è fondamentale nella fascia 40-60 anni per contro-bilanciare la perdita di massa magra (sarcopenia) e supportare il metabolismo basale.
-
Esempio di micro-ciclo (settimanale):
-
Lun: aerobico 30 min + core
-
Mer: forza tot
-