a cura di Cristina Coppellotti - Responsabile della Formazione, Sviluppo di Carriera, Diversity & Inclusion @Piano C
Perché il tuo CV non viene letto: cosa succede davvero nel 2025
A tutte è capitato: mandare decine di curriculum senza ricevere nessuna risposta.
Solo silenzio.
A questa situazione indubbiamente frustrante a volte si reagisce con rabbia e nervosismo, ma molto spesso, purtroppo, la conseguenza peggiore è la stasi, la paralisi, perché la recente esperienza porta a pensare che ogni azione che verrà compiuta sarà inutile e non porterà risultati.
In termini più tecnici, questa esperienza concorre a minare la nostra autostima e il nostro senso di autoefficacia, ovvero il livello di fiducia nelle proprie capacità e la convinzione di poter avere successo in una prestazione o di poter esercitare un controllo sugli eventi.
E se la percezione di auto-efficacia diminuisce, aumentano gli atteggiamenti di evitamento e chiusura, si sperimenterà meno, si oserà meno e, spesso accade, anche le prestazioni potrebbero tendere a abbassarsi.
Come fare a non abbattersi? Innanzitutto dando un’occhiata dall’altra parte.
Come funziona il mondo del recruiting
Spesso manca la percezione di quello che accade dall’altra parte, di chi riceve il tuo cv.
Nel 2025, la maggior parte delle aziende utilizza sistemi di selezione automatizzati (ATS, Applicant Tracking System) per filtrare le candidature. Questi software analizzano i curriculum prima ancora che li legga una persona.
Se il tuo documento non è formattato o scritto nel modo giusto, rischia di essere scartato automaticamente.
Ma non è solo questione di tecnologia: spesso sono piccoli errori di impostazione, tono o struttura a far perdere opportunità anche alle professioniste più qualificate. Ecco perché è importante avere la giusta consapevolezza: conoscere meglio il contesto ti permette di controllare meglio le tue azioni in reazione ad esso. Vediamo insieme tre aspetti delle HR.
Vediamo insieme le tre cause più comuni.
#1 Conosci il recruiting funnel?
È il processo di vari step che le aziende creano per assumere nuove persone. Prevede un grande numero di curriculum in entrata, in media 200/300 candidature, un ridotto numero di persone che accedono alla fase del colloquio e solo una che viene scelta.
Se solo una persona su 200 ce la fa, la norma è quindi quella di non essere scelti. Non c’è quindi nulla che non va in te! Accetta i no che riceverai come parte del processo.
#2 Non sei tu, sono loro: tinderizzazione del recruiting
Da qualche anno nel mercato del lavoro USA/UK si parla di questo fenomeno di: chi fa selezione guarda i cv ricevuti in meno di 10 secondi prima di fare “swipe” e passare alla candidatura successiva.
A maggior ragione devi lavorare sul tuo curriculum in modo tale da colpire l’attenzione di chi lo legge nel minor tempo possibile. Obiettivo: creare un vero e proprio colpo di fulmine.
#3 Aiutati che il ciel t’aiuta
Inviare cv a raffica non è l’unica freccia al tuo arco, puoi sperimentare altri canali e cercare di puntare anche sul networking e sul personal branding, tuttavia questo non ti solleva certo dalla sfida di avere un curriculum a prova di bomba.
Ad un certo punto del processo ti verrà richiesto e, se hai fatto una buona impressione durante le precedenti occasioni di contatto, sarebbe davvero un peccato presentare un CV che gioca al ribasso.
Curriculum vitae: 3 errori da non fare
E ora veniamo a te: hai mai pensato quali sono le ragioni che possono aver penalizzato la tua candidatura? Quali sono gli errori che compi, spesso senza saperlo? Ora che hai una maggiore consapevolezza delle HR, vediamo cosa puoi fare tu concretamente.
#1 L’importanza dell’introduzione
Come è la tua introduzione? La personalizzi a ogni singolo invio oppure è sempre uguale?
Sia chiaro, non devi scrivere un incipit da autore, ma la tua presentazione iniziale deve fare emergere in poche righe questi tre elementi:
- chi sei,
- qual è il tuo percorso,
- come puoi essere la risorsa giusta per chi ti legge.
Lo so, non è facile da scrivere, e per giunta andrà personalizzata ogni volta, ma questa parte del CV ti offre la possibilità di prendere per mano chi legge il tuo curriculum. Non solo, sarai tu a creare una cornice di senso in cui integrare tutte le informazioni che seguiranno.
Attenzione però ricordati che il tuo profilo introduttivo deve:
essere sintetico, ma specifico, raccontare a chi legge l’unicità del tuo talento e del contributo che puoi portare!
#2 ATS, questi sconosciuti
Hai mai sentito parlare dei software ATS? Se la risposta è no, probabilmente i tuoi curricula non li hai scritti pensando al loro funzionamento.
Gli ATS, Applicant Tracking System, sono dei sistemi informatici che filtrano solo i CV in cui rintracciano alcune parole chiave precedentemente impostate o che rispondono ad alcune categorie come il titolo di studio, il ruolo ricoperto, la residenza ad esempio.
Se nel tuo curriculum quelle parole non ci sono, sarà automaticamente cancellato prima che possa essere letto da un recruiter vero e proprio.
Ecco dunque che non bisogna diventare delle esperte di Seo, ma capire quali sono le parole chiave dell’annuncio può essere un ottimo punto di partenza.
#3 Dove vai se il formato giusto non ce l’hai
A questo punto della faccenda risulta chiaro che bisogna abbandonare l’idea di un cv perpetuo. Non è come il nero che va bene su tutto. Va aggiornato di volta in volta in base al destinatario. Ma non si tratta solo di contenuti, anche la forma vuole la sua parte.
Scegliere un formato di CV o una struttura che non valorizza il tuo percorso e il tuo talento può penalizzarti.
Ad esempio il modello Europass? Solo quando espressamente richiesto nell’annuncio a cui ti vuoi candidare!
Aggiornamento 2025: i trend del recruiting che devi conoscere
- L’intelligenza artificiale viene usata sempre più per la prima scrematura delle candidature.
- I recruiter dedicano in media 7 secondi alla prima lettura di un CV.
- La chiarezza e la personalizzazione sono i fattori più premiati.
- I candidati che accompagnano il CV con una lettera motivazionale personalizzata aumentano del 40% le probabilità di risposta.
Come scrivere un CV efficace per trovare lavoro
Scrivere un CV efficace è un lavoro a tutti gli effetti, non devi sottovalutarne la portata. E se sul contenuto non hai dubbi, del resto chi meglio di te conosce la tua storia, i tuoi talenti, le tue competenze, è sulla realizzazione pratica che devi affinare le tue capacità.
Quali sono i segreti per renderti la persona perfetta per quel posto di lavoro? Quale tipo di formato scegliere per raccontarti al meglio? E se poi nel frattempo sei stata a casa per assistere una persona cara o per la maternità, come raccontare questo “buco” nel CV?
Il tuo CV è solo una parte del percorso: per farlo risplendere serve prima di tutto riconoscere e valorizzare i tuoi talenti.
A Piano C accompagniamo da anni centinaia di donne nel ripensare la propria carriera, ritrovare fiducia e costruire un futuro professionale su misura, fatto di equilibrio e soddisfazione.
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