MULTA per passaggio con il SEMAFORO rosso: come fare ricorso

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Il passaggio con il semaforo rosso rappresenta una delle infrazioni più pericolose e frequenti del codice della strada. La diffusione dei dispositivi di rilevamento automatico come i Photored (spesso chiamati T-Red) ha portato a un aumento delle contestazioni di queste multe.

In questo articolo approfondito, esamineremo tutti gli aspetti relativi alla multa per semaforo rosso, inclusi i motivi di ricorso e le recenti novità giurisprudenziali.

Cos’è il Photored e come funziona

Con termine Photored si indica genericamente qualsiasi dispositivo elettronico utilizzato per la rilevazione automatica del passaggio con il semaforo rosso. I dispositivi più comuni sono il Traffiphot, il Traffipax, il T-red e l’ EnVES EVO MVD 1605.

Questi strumenti mettono in comunicazione le telecamere poste sul semaforo con una serie di sensori annegati nell’asfalto, collocati prima della linea di arresto.

Il funzionamento è relativamente semplice: quando scatta la luce rossa, i sensori si attivano. Se rilevano il passaggio di un veicolo, “comunicano” con le telecamere che fotografano l’infrazione.

Sanzione per passaggio con semaforo rosso

La multa per passaggio con il semaforo rosso può variare significativamente in base alla gravità dell’infrazione e all’orario in cui avviene.

In generale, l’importo della sanzione varia tra 167 e 665 euro (come previsto dall’art. 146 del Codice della Strada).

Se l’infrazione viene commessa nelle ore notturne, tra le 22:00 e le 7:00 l’importo della multa è aumentato di 1/3.

Oltre alla sanzione economica è prevista la sanzione accessoria della decurtazione di 6 punti dalla patente di guida del conducente al momento dell’infrazione.

La situazione si aggrava in caso di recidiva: se la stessa infrazione viene commessa nuovamente entro due anni, il conducente rischia la sospensione della patente per un periodo che può andare da uno a tre mesi.

Motivi di ricorso contro la multa per semaforo rosso

Esistono diversi motivi per cui è possibile contestare una multa per passaggio con il semaforo rosso. Vediamoli in dettaglio:

1. Multa nulla fuori dal centro abitato

L’articolo 201, comma 1-quarter del Codice della Strada stabilisce che fuori dai centri abitati, i rilevatori di infrazioni per semaforo rosso possono essere installati solo su tratti di strada individuati dai Prefetti.

Questi tratti devono essere scelti considerando il tasso di incidentalità, le condizioni strutturali, plano-altimetriche e di traffico.

Se manca l’autorizzazione del Prefetto o il semaforo non è in un centro abitato, la multa può essere contestata.

2. Mancata taratura e verifica di funzionalità dei Photored

Sebbene la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 113 del 18 giugno 2015, si sia espressa principalmente sull’obbligo di taratura per gli autovelox, lo stesso principio si ritiene applicabile anche ai rilevatori semaforici.

Esistono sentenze che hanno annullato verbali per passaggio con il semaforo rosso in assenza di prova della taratura annuale del dispositivo Photored (tra queste Giudice di Pace di Milano, sentenza n. 11889 del 23.02.2017 e Giudice di Pace di Voghera, sentenza n. 166 del 17.07.2019).

3. Contestazione la multa per passaggio con il semaforo rosso usando la foto dell’infrazione

Per le multe rilevate con dispositivi elettronici (ad esempio Photored), è necessario che l’apparecchio scatti almeno due fotogrammi: uno che ritrae il veicolo a cavallo della striscia con la luce rossa già accesa, e un altro che lo mostra al centro dell’incrocio.

In generale, quando l’infrazione è accertata attraverso dispositivi elettronici è sempre opportuno visionare l’immagine poiché questa potrebbe rivelare elementi sui quali fondare il ricorso ad esempio abbiamo riscontrato in diverse occasioni che:

■ L’ infrazione era stata commessa da auto con targa alterata

■ L’ attraversamento dell’incrocio era avvenuto in modo regolare

■ Le foto non erano idonee a dimostrare l’attraversamento con la luce rossa (ad esempio quando la foto è completamente annerita e non è idonea a confermare l’infrazione)

4. Uso improprio della corsia di canalizzazione

Secondo diverse sentenze, non può essere multato per passaggio con il semaforo rosso l’automobilista che, pur avendo percorso la corsia di canalizzazione con luce rossa, prosegue nella direzione in cui la luce è verde.

Questo perché l’uso improprio della corsia di canalizzazione non rientra nella fattispecie prevista dall’art. 146, comma 3, del Codice della strada.

Tale orientamento ci ha consentito di ottenere l’annullamento di molti verbali.

Ad esempio dal Giudice di Pace di Fermo, con la sentenza n. 323 del 30 novembre 2020, pronunciandosi su un nostro ricorso (nell’immagine che segue è riportato il testo della sentenza) ha annullato la multa per passaggio con il semaforo rosso, poiché nonostante l’errata canalizzazione l’automobilista proseguiva nella direzione in cui la marcia era consentita dalla luce verde (sempre il Giudice di Pace di Fermo ha ribadito questa conclusione nella sentenza n. 80 del 27 febbraio 2021).

5. Attraversamento poco dopo la fine del giallo

Il Giudice di Pace di Lecce, con la sentenza n. 8133 del 24 gennaio 2024, ha annullato un verbale per attraversamento con semaforo rosso avvenuto solo 0.6 secondi dopo lo spegnimento della luce gialla.

Secondo il giudice si tratta di “una frazione di tempo talmente irrisoria che in linea teorica potrebbe essere giustificabile con un ostacolo improvviso, con un rallentamento dovuto a qualsivoglia motivo, con una inesatta valutazione dello spazio da percorrere” o dalla presenza di un’auto preveniente da dietro e troppo vicina per arrestare il mezzo in sicurezza.

Quindi questi elementi possono giustificare l’infrazione quando ci si trova in situazioni – di pochi secondi – come quella affrontata dal Giudice di Lecce.

Ricordiamo che la Cassazione ha più volte affermato che luce gialla del semaforo non può essere inferiore a 3 secondi, pur rimanendo possibile procedere all’impostazione di un intervallo superiore. Pertanto l’eccessiva brevità del tempo minimo semaforo giallo è un valido motivo di ricorso.

6. Mancata omologazione dei dispositivi per la rilevazione del passaggio con il rosso

La normativa richiede che i dispositivi utilizzati per l’accertamento automatico delle infrazioni — inclusi Photored e T-Red — siano non solo approvati, ma anche omologati.

L’assenza di tale omologazione può portare all’invalidità della multa, come evidenziato in varie sentenze di giudici di pace in Italia​.

Su questo punto la stessa Cassazione, con la sentenza n. 11574 dell’11 maggio 2017, si è espressa relativamente alla distinzione tra approvazione ed omologazione dell’attrezzatura impiegata per l’accertamento della violazione dell’art. 146 C.d.S. ed all’eventuale insufficienza della prima.

La Suprema Corte ha chiarito che, per le violazioni dell’Art. 146, comma 3 (passaggio con semaforo rosso), questi dispositivi sono idonei a funzionare in automatico solamente “ove omologati ed utilizzati nel rispetto delle prescrizioni”.

Questo principio è stato successivamente rafforzato. L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 10505 del 19 aprile 2024, pur riferendosi agli autovelox, ha nuovamente ribadito la netta differenza tra approvazione e omologazione, chiarendo che è solo l’omologazione a garantire l’affidabilità della rilevazione: un concetto che può ritenersi applicabile anche a Photored e T-Red.

Tale orientamento è stato confermato da diverse decisioni dei Giudici di Pace, che hanno annullato la multa per passaggio con il semaforo rosso quando l’amministrazione non era in grado di produrre il decreto di omologazione del dispositivo utilizzato (tra queste Giudice di Pace di Caltagirone, sentenza n. 159 del 16 giugno 2025 e Giudice di Pace di Ivrea, sentenza n. 425 del 14 luglio 2025).

Pertanto, se il dispositivo non risulta omologato ma solo approvato, vi sono solide possibilità di contestare la multa per il passaggio con il semaforo rosso

7. Multa per semaforo rosso di notte

L’articolo 169 del Regolamento del Codice della Strada vieta il funzionamento degli impianti semaforici a tempi fissi dalle ore 23:00 alle ore 7:00, salvo particolari condizioni di circolazione.

Durante queste ore, è consentito il funzionamento solo per semafori comandati automaticamente dai veicoli, azionati dai pedoni, o per quelli con programmi specifici per il periodo notturno​​.

In caso di multa per passaggio con il semaforo rosso in orario notturno, spetta alla Pubblica Amministrazione dimostrare le ragioni dell’accensione dei semafori.

La sentenza del Giudice di Pace di Pinerolo del 2 maggio 2022 ha stabilito che, in assenza di tale prova, la multa per semaforo rosso notturna può essere annullata.

Altri motivi di ricorso che valgono anche per infrazioni diverse rispetto al passaggio con il semaforo rosso

Oltre ai motivi specifici menzionati, è possibile presentare ricorso per:

Notifica del verbale oltre 90 giorni dopo l’infrazione (per il calcolo del termine si fa riferimento alla data in cui il verbale è stato affidato al servizio postale)

Stato di necessità, che esclude la punibilità quando l’automobilista ha commesso l’infrazione per salvare sé o altri da un pericolo grave e immediato

Conclusione

Passare con il rosso comporta una sanzione seria con conseguenze potenzialmente gravi. Conoscere le regole e i propri diritti è fondamentale per evitare infrazioni e, se necessario, contestare correttamente una multa ingiusta.

Se hai ricevuto una multa per passaggio con il semaforo rosso accertata con Photored (o con un altro dispositivo elettronico) non rassegnarti a pagare la sanzione, infatti il verbale potrebbe presentare altri vizi sui quali fondare il ricorso ed evitare la sospensione della patente in caso di recidiva (che si verifica quando la stessa violazione viene commessa per due volte nel corso di un biennio).

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