V edizione dell’Atlante delle Foreste: l'Italia accelera sul verde • Legambiente

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Nel 2024 messi a dimora oltre 3 milioni di alberi + 31% in un anno. Un capitale naturale che vale 20 milioni di euro l’anno e mette un freno alla crisi climatica.

L’Italia continua ad investire nel verde e lo fa con una decisa accelerazione, raggiungendo il traguardo di oltre 3 milioni di nuovi alberi messi a dimora nel corso del 2024 per un totale di quasi 4.000 ettari di superficie. Un investimento in capitale naturale che andrà a generare un ritorno economico di più di 20 milioni di euro l’anno in servizi ecosistemici per ciascuno degli anni di vita degli impianti arborei ed arbustivi messi a dimora. Segno che piantare alberi non è un semplice gesto simbolico, ma una scelta concreta e lungimirante, capace di generare benefici ambientali e un ritorno economico tangibile che va ben oltre il recupero dell’investimento iniziale.

A testimoniarlo la V edizione dell’Atlante delle Foreste: l’indagine annuale realizzata da Legambiente e AzzeroCO2 con il supporto tecnico di Compagnia delle Foreste per Il Sole 24 Ore, dedicata alla mappatura e al censimento degli interventi di messa a dimora di nuovi alberi, realizzati da soggetti pubblici e privati in contesti urbani, periurbani e aree parco.  L’obiettivo è raccogliere e classificare i dati relativi a ciascun intervento – per tipologia, superficie, localizzazione geografica, funzionalità e benefici attesi –restituendo un quadro rappresentativo delle attività di forestazione nel Paese.

Lo studio, basato sull’analisi di circa 294 progetti distribuiti in aree urbane ed extraurbane lungo la Penisola, va oltre il semplice conteggio degli alberi e traduce in valore economico i molteplici benefici – i cosiddetti servizi ecosistemici – generati dalle nuove infrastrutture verdi. Tra i più rilevanti la mitigazione di eventi climatici estremi e la regolazione della qualità dell’aria e del suolo il cui valore è stimato in 2.202,9 euro per ettaro all’anno. Tra le voci di rilievo si considera anche il valore socio-culturale, che include l’impatto positivo sul turismo e le attività ricreative, stimato in 639,2 euro per ettaro all’anno. Altra componente importante è il “valore di lascito”, la garanzia, cioè di consegnare alle generazioni future ecosistemi sani e ricchi di biodiversità, stimata in 2.342,5 euro per ettaro ogni anno.

Contrasto alla crisi climatica

Lo studio conferma che combattere la crisi climatica mettendo a dimora nuove alberature, sebbene da sola non sia sufficiente, continua a essere una risposta economica ed efficace per contrastare l’aumento delle temperature e rendere i territori più resilienti e meno vulnerabili.

Le piante in ambito urbano possono ridurre la temperatura a livello del suolo fino a 8 gradi. Un albero di medie dimensioni che ha raggiunto la propria maturità e che vegeta in un clima temperato in un contesto urbano, con molti fattori limitanti, assorbe in media tra i 10 e i 20 kg CO₂ all’anno. Un piccolo parco urbano di poche decine di ettari può assorbire l’anidride carbonica rilasciata da circa 100 veicoli a benzina Euro 6. Mentre 1 ettaro di foresta urbana può rimuovere mediamente 17 kg/anno di PM10, e 35,7 kg/anno di ozono troposferico, mentre gli alberi di una foresta periurbana possono assorbire fino a 1005 kg/anno, per ettaro, di carbonio (CNR – IBE).

La messa a dimora di alberi è un intervento strategico per un futuro più sostenibile a beneficio dei nostri territori, perché ogni singolo albero in più contribuisce a mitigare il cambiamento climatico, migliora la qualità dell’aria, tutela il suolo e rende le città più belle e vivibili.

Per questo non ci stanchiamo di sottolineare la necessità di aumentare la quantità di questi “polmoni verdi” che, insieme a politiche pubbliche di contrasto adeguate, aiutano a frenare la crisi climatica a scala locale.

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